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Gli scout del Faenza 4 alla route nazionale a san Rossore |
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18-08-2014 |
Il Faenza 4 alla route nazionale a san Rossore
Quando tornare alla normalità ti sembra una cosa strana, capisci quanto tu ti sia ambientato allo spirito della Route Nazionale. La prima cosa che vedi al mattino sono le tue compagne di tenda, e l’ultimo suono che senti la sera sono i canti in lontananza di qualche rover o scolta. Durante il giorno segui i laboratori a cui sei stato assegnato e prendi parte alle varie cerimonie di gruppo. Questa è la routine del campo fisso, a San Rossore. Assai diversa dalla monotonia della vita quotidiana, in cui ci si trova stremati la sera mentre in realtà non è stato fatto niente di necessario, o utile al mondo. Il contrario di ciò che si è fatto alla Route Nazionale, della quale l’obiettivo era scrivere la “carta del coraggio”, un documento che riunisce le pretese e i bisogni dei giovani italiani per rendere il nostro Paese un posto migliore. “Rendiamolo il Paese più bello del mondo”, come ha detto il premier Matteo Renzi, ex scout, alla cerimonia di chiusura che ha avuto luogo domenica 10 agosto, con la quale si è conclusa, a malincuore, questa splendida esperienza. Un’esperienza che non però non termina per noi, perché la nostra azione di coraggio per la Route è stata scrivere un libro, “#dietrolangolo”, che contiene storie toccanti riguardanti ex tossici, ex anoressici e prostitute. Un libro che abbiamo già venduto alla Route, e che continueremo a vendere anche a Faenza, il cui ricavato va in beneficienza. E in un futuro prossimo, quando guardando al passato si parlerà della Route Nazionale, potremo dire “io c’ero”.
Eugenia
Il saluto di papa Francesco agli scout
Mi spiace di non essere potuto venire, ma vi accompagno da qua, con
molto affetto. Vi auguro che queste strade di coraggio, che sono diritte
al futuro, siano per voi un grande bene. Coraggio! Questa è una virtù e
un atteggiamento dei giovani. Il mondo ha bisogno di giovani
coraggiosi, non timorosi. Di giovani che si muovano sulle strade e non
che siano fermi: con i giovani fermi non andiamo avanti! Di giovani che
sempre abbiano un orizzonte per andare e non giovani che vanno in
pensione! E’ triste! E’ triste guardare un giovane in pensione. No, il
giovane deve andare avanti con questa strada di coraggio. Avanti voi!
Questa sarà la vostra vittoria, il vostro lavoro per aiutare a cambiare
questo mondo, a farlo molto migliore. So che avete riflettuto
sull’Apocalisse, pensando alla Città Nuova. Questo è il vostro compito:
fare una città nuova. Sempre avanti con una città nuova: con la verità,
la bontà, la bellezza che il Signore ci ha dato.
Cari giovani, cari ragazzi e ragazze vi saluto di qua e vi auguro il
meglio. Non abbiate paura, non lasciatevi rubare la speranza. La vita è
vostra! E’ vostra per farla fiorire, per dare frutti a tutti. L’umanità
ci guarda e guarda anche a voi in questa strada di coraggio. E
ricordatevi: la pensione arriva a 65 anni! Un giovane non deve andare in
pensione, mai! Deve andare con coraggio avanti.
papa Francesco
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