06-07-2007 |
"Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori" (Mt 9,13). Con questa frase Gesù non si apre al relativismo (giustificare tutto e il comportamento di tutti), ma indica la grande fiducia che ha verso ciascuno di noi, fiducia nella nostra conversione al bene. Egli è preoccupato che ciascuno ritrovi la via del bene e della carità. Così chiama anche il peccatore. Questo è un gesto di amore che spinge il cuore malvagio ad intenerirsi e a cambiare. Come ti rivolgi alle persone che hanno sbagliato? Non si tratta di giustificare il loro male ma di aiutarle ad intraprendere una strada nuova. Quali gesti possono aiutare la persona a convertirsi?
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