23-06-2012 |
Nato ad Imola, trascorre la sua infanzia presso la Cattedrale dove riceve l'istruzione e l'ordinazione al diaconato. Per divina ispirazione si reca poi a Faenza presso l'ospedale e la Chiesa di Santa Croce, tutto dedito al servizio caritativo dei poveri e al culto divino. La sua vita è intessuta di preghiera vissuta in una vita eremitica nelle campagne circostanti. Ma il miracolo che opera guarendo un cieco di Imola, mandato a lui da un angelo, lo circonda di tanta ammirazione che, turbato nella sua umiltà, si ritira solitario nella foresta di San Pietro in Laguna, infestata da lupi, poche miglia a nord di Faenza. Anche qui compie numerose guarigioni. Infine, avvertito da un angelo della sua prossima morte, si prepara santamente all'incontro con il Signore; richiama gli eremiti della zona, dando alcuni suggerimenti e raccomandazioni e si addormenta santamente.
Il suo corpo viene sepolto inizialmente nella vicina chiesa della Celletta, 'con grande affluenza di popolo, che allora inneggiava ad una vera e propria canonizzazione.
Il più antico ed importante monumento di culto a san Terenzio fu la chiesa a lui dedicata presso la Cattedrale (11 novembre 1153).
Nella splendida arca quattrocentesca che conserva le reliquie del santo, quando viene portata in Cattedrale nel 1810, viene trovata una lamina di piombo, con incise 2 date: la prima (18 agosto 1252) dovrebbe corrispondere alla prima traslazione da San Pier Laguna, mentre la seconda (4 gennaio 1461) è la data della reposizione delle reliquie nell’arca.
Questo monumento, tuttora conservato nella Basilica Cattedrale di Faenza, è sormontato da un angelo, che originariamente era opera di Della Robbia, ma che è stato verosimilmente confiscato da Napoleone.
La sua memoria si celebra il 30 luglio.
Diocesi di
Faenza – Modigliana:
Germogli di Santità
della nostra terra
San Terenzio diacono
Se questo ragazzo è diventato
santo, perché non posso
diventarlo anch’io?
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