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Dal Vangelo di domenica 15-12-2013 |
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10-12-2013 |
Matteo (11,2-11)
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?".
Gesù rispose: "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me".
La speranza cristiana mostra in modo particolare la sua verità proprio nei casi della fragilità: non ha bisogno di nasconderla, ma la sa accogliere con discrezione e tenerezza, restituendola, arricchita di senso, al cammino della vita.
Solo una cultura che sa dar conto di tutti gli aspetti dell’esistenza è una cultura davvero a misura d’uomo. Insegnando e praticando l’accoglienza del nascituro e del bambino, la cura del malato, il soccorso al povero, l’ospitalità dell’abbandonato, dell’emarginato, dell’immigrato, la visita al carcerato, l’assistenza all’incurabile, la protezione dell’anziano, la Chiesa è davvero “maestra d’umanità”. (CEI)
Per pregare
Gesù, che doni la vista ai ciechi e guarisci i malati
Gesù, che predichi la buona novella ai poveri ed esalti gli umili
Gesù, che non vieni a giudicare, ma a salvare
Gesù, che superi le nostre attese
Gesù, che esci dai nostri schemi
Gesù, che sempre ci sorprendi
Gesù, sostienici nella prova,
Gesù, rispondici nel dubbio
Gesù, attiraci a te quando cerchiamo altri salvatori
Gesù, aiutaci, quando rischiamo di scandalizzarci di te
Gesù, donaci fortezza, quando siamo canne sbattute dal vento
Gesù, ricordaci la grandezza del nostro Battesimo
Gesù, ricolmaci di gioia alla tua presenza
Gesù, mandaci come tuoi messaggeri e testimoni.
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