31-01-2008 |
Beati noi, poveri in spirito, se sappiamo
liberarci dalla schiavitù dei beni temporali e collocare i nostri primi
desideri nei beni spirituali ed abbiamo per i poveri amore, come fratelli ed
immagine del Cristo vivente in loro.
Beati noi
se, formati alla dolcezza dei forti, sappiamo rinunciare alla funesta potenza
dell'odio e della vendetta e abbiamo la sapienza di preferire al timore che
incutono le armi, la generosità del perdono, l'accordo nella libertà e nel
lavoro, la conquista della bontà e della pace.
Beati noi se non facciamo dell'egoismo
il criterio direttivo della vita e del piacere il suo scopo, ma sappiamo invece
scoprire nella temperanza una fonte di energia, nella sofferenza e nel dolore
uno strumento di redenzione, e nel sacrificio la più alta grandezza.
Beati noi
se preferiamo essere oppressi che oppressori e se abbiamo sempre fede in una
giustizia in continuo progresso.
Beati noi se, per il Regno di Dio, sappiamo,
nel tempo e oltre il tempo, perdonare e lottare, operare e servire, soffrire e
amare.
Non saremo delusi in eterno.
Paolo VI
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