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Commento Lectio 23/09/2007 |
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19-09-2007 |
Dal
vangelo secondo Luca (16,1-13)
In quel tempo[1],
Gesù diceva anche ai discepoli: «C'era un uomo ricco che aveva un
amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.
Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua
amministrazione, perché non puoi più essere amministratore.
L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie
l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che
cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia
qualcuno che mi accolga in casa sua.
Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto
devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la
tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta.
Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano[2]. Gli
disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta.
Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con
scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più
scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta
ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore
eterne.
Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto;
e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto. Se dunque non siete
stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? E se non
siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra[3]?
Nessun servo può servire a due padroni: o odierà
l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non
potete servire a Dio e a mammona[4]».
Pagine di economiaI soldi sono da sempre un
argomento interessante. Non manca mai una pagina economica in un giornale o
l'aggiornamento sull'andamento delle borse in un TG. Anche il vangelo ha le sue
pagine economiche... Non si rivolge mica ad angeli o a uomini che vivono tra le
nuvole.
· Quando pensiamo ai soldi, cosa ci viene in mente ?
· In parrocchia o in famiglia, nella catechesi, parliamo
mai di soldi, di economia, di buon uso della ricchezza? Come?
So io cosa fare...Quel disonesto ha sperperato
tutti gli averi del padrone, e ora rischia il licenziamento in tronco. Capisce al
volo la situazione ed escogita una nuova truffa, per assicurarsi un futuro, per
crearsi attorno a sé nuovi debitori che lo accoglieranno quando il padrone lo
caccerà via.
In lui non c'é senso di colpa e
nemmeno un pentimento (non dice come il figliol prodigo...Padre ho peccato...), vuole
soltanto difendere la sua vita per non finire solo in mezzo alla strada senza
un lavoro.
Ma allora, perché viene lodato?
Perché viene raccontata la sua storia nel vangelo? Cos'ha da insegnarci?
Ø
Che siamo semplici amministratori dei beni che
ci sono dati, non padroni, proprietari assoluti.
Ø
Che l'amministrazione è a tempo determinato e
che i beni ci verranno tolti: non ci porteremo niente di là.
Ø
Che condividendo i beni di questo mondo possiamo
farci degli amici, possiamo creare dei legami.
Ø
Che anche i figli della luce devono essere un
po' furbi, scaltri, promuovendo un modo evangelico di gestire i loro beni.
Ø
Che la decisione per una nuova gestione dei beni
deve essere presa subito: Il padrone infatti loda non tanto il fatto che è
stato più sveglio nell'ingannare, ma più sveglio nell'agire subito, prendendo
una decisione di condivisione con persone più bisognose di lui.
Ma io, cosa amministro? Quali sono le mie ricchezze
La prima tappa della tua
pasqua di povertà passa dall'umile accettazione delle tue ricchezze. Qualunque
cosa tu dica o faccia, ecco ti ricco della tua fede, della tua cultura, della
tua salute, della tua libertà.
Da ciò non devi trarre
motivo né di rossore, né di vanità. Non te ne fare una colpa, ma non
dimenticarlo mai. Per contraccambiare vivi in una continua azione di grazie.
Sii disponibile e riconoscente. (dal
Libro di Vita delle Fraternità monastiche di Gerusalemme)
È giusto possedere?
La proprietà dei mezzi di
produzione, è legittima se serve ad un lavoro utile; diviene invece illegittima
quando non viene valorizzata o serve ad impedire il lavoro di altri... Una tale
proprietà non ha nessuna giustificazione e costituisce un abuso al cospetto di
Dio e degli uomini... Come la persona realizza pienamente se stessa nel libero
dono di sé, così la proprietà si giustifica moralmente nel creare occasioni di
lavoro e crescita umana per tutti".
(Giovanni Paolo II)
· Ci rendiamo conto dei beni materia/i che possediamo?
Come li guardiamo? Con riconoscenza, con fastidio, con attaccamento, con
disinteresse ...? Ringraziamo per la casa, per il cibo, per il vestito...?
· Come condividiamo, mettiamo in comune, i beni
materiali e spirituali che abbiamo?
· Nell'uso del denaro e dei beni, cosa può distinguere
un cristiano, una comunità cristiana, il bilancio economico di una parrocchia?
· Abbiamo mai incontrato, ascoltato, qualche maestro -
testimone che, unendo sapienza evangelica, competenza economica e conoscenza
della vita, prova ad indicare qualche strada praticabile per uso saggio delle
ricchezze oggi?
· Non è sempre semplice distinguere essenziale da
superfluo, giusto risparmio in previsione delle necessità della famiglia e dei
figli da inutile accumulo dei capitali. Non è facile proporre scelte
evangeliche che non cadano nell'utopia e che siano realmente praticabili nelle
nostre famiglie, nella nostra società. Ci possiamo dare qualche aiuto?
Fedeli nel poco, per essere anche fedeli nel moltoOccorre il massimo
scrupolo nel pagamento delle tasse, nella pronta e piena retribuzione di quanti
lavorano - anche occasionalmente - per noi, nell'educazione dei figli a
rispondere con trasparenza a ogni dovere fiscale e monetario. Nella famiglia
non deve prendere corpo nessuna complicità truffaldina per innocente che possa
sembrare. (L.Accattoli, Non mi vergogno del Vangelo)
· Sul lavoro, nella gestione dei nostri beni, In cosa si
traduce per noi questa fedeltà che il Signore ci chiede... ?
Nessun servo può servire due padroniLa ricchezza tende a
diventare un idolo. Essa finisce per richiederti una sorta di adesione di fede,
ti domanda a poco a poco un attaccamento del cuore che ti toglie la libertà e
si pone nella tua vita come un assoluto...
Non abbiamo bisogno di
vedere quanto questo è vero ogni giorno! Quanto il denaro, la ricerca di esso
rovina la vita degli uomini. Per il denaro si tradiscono gli affetti più cari,
si ammazza, si vendono le persone, si calpestano i diritti, si sterminano i
poveri, si sporca il nome di Dio... Per la ricchezza si perde la propria dignità,
si distrugge il creato, si affossano i sogni, si fa morire di fame. Il denaro,
le ricchezze, fasciano il cuore, tarpano le ali, spengono i desideri.
(D.Sigalini, Questo vangelo mi interessa)
· L'avaro moderno è il
carrierista che compie sacrifici terribili per avanzamenti motivati
esclusivamente per l'aumento di stipendio...
· Una forma più sofisticata
e recente dell'avarizia è poi quella del risparmiatore creativo, che compra e
vende azioni secondo il mercato, che specula sull'andamento delle borse, che
non vive il suo tempo nella gratitudine per la vita e per i beni ricevuti, ma
nell'ansia di moltiplicarli...
· Lo sfrenato desiderio del
guadagno produce oggi una pazzia diffusa: il doppio lavoro, la doppia casa, la
doppia pensione non fanno dormire...
· Il cristiano eviterà ogni
gioco speculativo con il denaro. E il gioco d'azzardo, i casinò, le bische, le
scommesse sia legali che clandestine: cioè il rischio di una somma con il solo
scopo di vederla moltiplicata senza che ciò implichi attività lavorativa di
alcun genere...
· I nostri figli respirano
nell'aria e prendono dalla pubblicità televisiva un senso precoce del denaro e
del guadagno facile: è necessario un corpo a corpo quotidiano, lungo la loro
crescita, per contrastare questa educazione ambientale alla cupidigia. (L.Accattoli, Non mi vergogno del Vangelo)
Per pregareAscoltate, popoli tutti, porgete
orecchio abitanti del mondo,
voi nobili e gente del popolo,
ricchi e poveri insieme.
Nessuno può riscattare se stesso, o
dare a Dio il suo prezzo. Per quanto si paghi il riscatto di una vita, non
potrà mai bastare per vivere senza fine, e non vedere la tomba.
Ma l'uomo nella prosperità non
comprende è come gli animali che periscono.
Se vedi un uomo arricchirsi, non
temere, se aumenta la gloria della sua casa.
Quando muore con se non porta nulla,
né scende con lui la sua gloria.
Nella sua vita si diceva fortunato:
«Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene».
Andrà con la generazione dei suoi
padri che non vedranno mai più la luce.
L'uomo nella prosperità non
comprende, è come gli animali che periscono.(dal sal 48)
Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo
trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi
averi e compra quel campo. (Mt 13,44)
«Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri
e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi» (Mt 19,21).
Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e
dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né
tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché
là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore (Mt 6,19-21).
Conoscete infatti la grazia del Signore
nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi
diventaste ricchi per mezzo della sua povertà (2Cor 8,9).
Possa Dio illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere
a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua
eredità fra i santi (Ef 1,18)
In Cristo sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza (Col 2,3).
[1] Siamo sempre nel lungo viaggio verso Gerusalemme, in
cui Gesù dice cosa vuol dire essere suoi discepoli... anche nel rapporto con le
cose, coi beni, con le ricchezze.
[2] Questi debitori erano grossisti in arretrato di pagamenti.
Le misure erano enormi: soltanto lo sconto equivaleva a circa mille denari, a
mille giornate di lavoro retribuito.
[3] Il contrasto è tra beni esterni all'uomo e la sua
ricchezza più vera, i beni spirituali ed eterni. Perché la ricchezza è chiamata
disonesta? Non solo perché a volte è frutto di traffici poco puliti, ma
soprattutto perché di fatto è distribuita in modo ingiusto.
[4] Non è una "grande mamma", ma una parola aramaica che
significa appunto ricchezza, sicurezza, accumulo di beni materiali.
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