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Schede Bibliche - 3^ domenica di Avvento |
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13-12-2007 |
"Sei tu colui che
deve venire?"
Preghiamo insieme: Sostieni,
o Padre, con la forza del tuo amore il nostro cammino incontro a colui che
viene e fa' che, perseverando nella pazienza, maturiamo in noi il frutto della
fede e accogliamo con rendimento di grazie l'evangelo della gioia.
Ascoltiamo
il Vangelo
In quel tempo, Giovanni intanto, che era in
carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per
mezzo dei suoi disce-poli: "Sei tu colui che deve venire o
dobbiamo attenderne un altro?".
Gesù rispose: "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e
vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano,
i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai
poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si
scandalizza di me".
Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle
folle: "Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal
vento? Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in
morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! E
allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di
un profeta. Egli è colui, del quale sta scritto: Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero che
preparerà la tua via davanti a te.
In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di
Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande
di lui. (Mt
11,2-11)
Meditiamo
il Vangelo
Sei Tu?
Quando la domanda arriva nella prova...
Proviamo a metterci
nei panni di Giovanni nel carcere: la voce che grida ormai ridotta al silenzio,
l'annunciatore del regno dei cieli in balia di un principe di provincia, col
dubbio di essersi sbagliato.
·
Ci siamo mai trovati nella situazione di Giovanni, in un momento di buio
e di prova di fede?
·
La nostra fede conosce anche la domanda? Ascoltiamo
le domande e i
dubbi delle persone nella prova? Affrontare queste domande può farci scoprire Gesù in modo nuovo?
·
Abbiamo sperimentato la beatitudine di chi non si
scandalizza di Gesù, di chi nella prova cresce e capisce meglio la bellezza del
Vangelo?
Sei tu?
Quando ci costruiamo un Gesù su misura...
In ogni epoca,
rischiamo di piegare Gesù alle nostre attese, di addomesticarlo ai nostri
interessi, ai nostri bisogni. Anche le varie ricostruzioni di Gesù, che vengono
divulgate in libri e film di successo, non sfuggono a questo rischio di
deformarne la figura.
Dal
rivoluzionario anti - romano che mira al rovesciamento dei poteri esistenti, al
mite moralista che tutto permette... Queste ricostruzioni sono molto più
fotografie degli autori e dei loro ideali che non la messa a nudo di un'icona
fattasi sbiadita. Come risultato comune di tutti questi tentativi, è rimasta
l'impressione che comunque sappiamo ben poco di certo su Gesù. Una simile
situazione è drammatica per la
fede, perché rende incerto il suo punto di riferimento (Benedetto XVI, Gesù di Nazaret, 7-8).
· È vero che per tanti la figura di
Gesù è lontana, sbiadita? Cosa sentiamo dire di lui? Chi se ne allontana lo
conosce davvero?
·
Quali tratti del volto di Cristo sono oggi più
scomodi, controcorrente, fuori dai nostri schemi e per questo taciuti? La sua
comunione col Padre, la sua unicità, la sua misericordia, la cura dei malati, la Croce, la Risurrezione...?
Andate
e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete...
Ma chi ci riferisce
oggi quello che Gesù ha detto e fatto? I vangeli
letti assieme, nella Chiesa!
Io ho fiducia nei Vangeli. Io
ritengo che proprio questo Gesù - quello dei Vangeli - sia una figura
storicamente sensata e convincente... Io sono convinto che questa figura è molto
più logica e, dal punto di vista storico anche più comprensibile, di tante
altre ricostruzioni...
(cfr Benedetto XVI, Gesù di Nazaret, 7. 17-18)
Non ci costruiamo un Dio privato,
non ci costruiamo un Gesù privato, ma crediamo e ci prostriamo davanti a quel
Gesù che ci viene mostrato dalle Sacre Scritture e che nella grande processione
dei fedeli chiamata Chiesa si rivela vivente, sempre con noi e al tempo stesso
sempre davanti a noi. (Benedetto
XVI, ai giovani a Colonia)
· Da duemila anni la Chiesa medita i vangeli
alla ricerca del volto del suo Signore. Anche noi adesso lo stiamo facendo,
personalmente o assieme, meditando questo testo. Ci capita di prendere il
vangelo in mano, di pregare col vangelo, di condividere qualcosa del vangelo
della domenica?
Ai poveri è annunciata
la buona novella
A Giovanni povero,
cieco nel buio del carcere, bloccato dalle catene, ormai nell'imminenza della
morte, Gesù ricorda la buona novella che sta annunciando proprio ai poveri, ai
ciechi, a quelli come lui.
Il riconoscimento e
la cura della fragilità umana è anche oggi uno dei segni che rendono
riconoscibile e credibile il vangelo di Gesù.
La società tecnologica
non elimina la fragilità;
talvolta la mette ancor
più alla prova, soprattutto tende ad emarginarla, o al più a risolverla come un
problema cui applicare una tecnica appropriata. In tal modo viene nascosta la profondità di
significato della debolezza e della vulnerabilità umane e se ne ignora sia il
peso di sofferenza, sia il valore e la dignità.
La speranza cristiana mostra in modo particolare la sua verità proprio nei
casi della fragilità: non ha bisogno di nasconderla, ma la sa accogliere con
discrezione e tenerezza, restituendola, arricchita di senso, al cammino della
vita.
Solo una
cultura che sa dar conto di tutti gli aspetti dell'esistenza è una cultura
davvero a misura d'uomo. Insegnando e praticando l'accoglienza del nascituro e
del bambino, la cura del
malato, il soccorso al povero, l'ospitalità dell'abbandonato, dell'emarginato,
dell'immigrato, la visita al
carcerato, l'assistenza all'incurabile, la protezione dell'anziano,
la Chiesa è
davvero "maestra d'umanità".
(CEI, Documento preparatorio al Convegno di Verona)
· Ci accorgiamo che queste opere Gesù le compie anche oggi?
· Con quali segni di speranza e di carità, rendiamo visibile e credibile
Gesù oggi? Per cosa possiamo dire: Venite e vedete?
Il più piccolo del regno è più grande di lui
Prepararsi al
Natale vuol dire riscoprire con gioia la nostra dignità di figli, la nostra vera
grandezza, la beatitudine di accogliere Gesù, il Dio con noi.
· In che senso siamo più "grandi"
di Giovanni? Cosa abbiamo che Giovanni non aveva?
· In base a quali criteri,
valutiamo la nostra dignità, la nostra grandezza?
Preghiamo
sul vangelo
Gesù, che doni la vista ai ciechi e
fai camminare gli storpi
Gesù, che predichi la buona novella ai
poveri ed esalti gli umili
Gesù, che non vieni a giudicare, ma a
salvare
Gesù, che superi le nostre attese
Gesù, che esci dai nostri schemi
Gesù, che sempre ci sorprendi
Gesù, sostienici nella prova,
Gesù, rispondici nel dubbio
Gesù, attiraci a te quando cerchiamo
altri salvatori
Gesù, rialzaci, quando rischiamo di scandalizzarci
di te
Gesù, sostienici, quando siamo canne sbattute dal
vento
Gesù, ricordaci la grandezza del nostro Battesimo
Gesù, ricolmaci di gioia alla tua
presenza
Gesù, mandaci come tuoi messaggeri e
testimoni.
MEDITAZIONI IN FAMIGLIA
Ecco, io mando davanti
a te il mio messaggero.
Giovanni vuole essere sicuro che il Messia di cui ha
predicato nel deserto di Giudea, vestendo peli di cammello, mangiando locuste e
miele selvatico, sia proprio lui! Manda quindi degli amici fidati, suoi
discepoli, come tramite per chiedergli se davvero lui fosse Colui da attendere...
Giovanni è un vero Profeta; non gli è bastato
profetizzare ma si è messo in discussione, ponendosi delle domande (Signore sei proprio tu?).
Quanto desiderio e forza d'animo abbiamo per mettere
in discussione la nostra "attesa" di Gesù Cristo"?
Gesù non ci chiede un'attesa passiva: non dobbiamo
accontentarci di quello che ci hanno trasmesso i nostri genitori ed educatori;
il tempo dell'Avvento è propizio per conoscerlo di persona e farne esperienza!
Siamo sicuri di conoscere Gesù solo perché parliamo
di Lui... magari sciorinando a memoria citazioni e brani del Vangelo? La nostra è
mera erudizione cristiana e conoscenza letterale del Vangelo, o vita vissuta alla
luce della sua Parola?
Riferite ciò che voi udite e vedete
Gesù risponde a Giovanni con i fatti: davvero Gesù
compie miracoli, con la vista recuperata, i corpi informi che camminano, le
malattie debellate, l'udito riacquistato, la vita resuscitata...un crescendo di
gesti che toccano e sanano la nostra corporeità ed umanità; ma Gesù non è
venuto solo per questo.
Non a caso tiene per ultimo il "miracolo dei
miracoli" - il vangelo predicato ai poveri - che cura il cuore e l'anima
dell'uomo, svelando così il vero motivo della sua venuta: Gesù Cristo è nel
mondo per i poveri, gli ultimi della lista, anzi i fuori lista... che non si
scandalizzeranno di questa sua scelta e della sua persona.
Gesù ha ribaltato il nostro ordine umano, le nostre
certezze, i nostri privilegi, offrendo a tutti, ma soprattutto ai poveri del
mondo, un Regno di Salvezza Eterno, il Regno dei Cieli.
È lui "l'attesa", colui che deve venire. Ora non si
attende più nessuno perché Lui, il Messia, è già qui, in mezzo a noi.
Gesù prendici per mano, abbracciati forte a te
sapremo attraversare con coraggio il deserto della vita. Donaci il desiderio,
la speranza, di essere un giorno con te per sempre, tra i piccoli del tuo Regno
dei Cieli.
Spunti per un impegno concreto
In famiglia, prendiamoci l'impegno di trovare almeno
un gesto o un atteggiamento che possa aiutarci a preparare la via del Signore.
N.B.: Commenti, approfondimenti e note: consultare
il Libretto dell'Animatore
Le altre Letture: Is 35,1-6a.8a.10; Sal 143; Gc 5,7-10.
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