Venite a me, voi tutti che siete
affaticati e oppressi
Dal
vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-30)
In quel tempo, Gesù disse: «Ti
benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste
queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o
Padre, perché così è piaciuto a te.
Tutto mi è stato dato dal Padre
mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se
non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Venite a me a me, voi tutti,
che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra
di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro
per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
Leggiamo
In quel tempo…
È
un momento molto difficile per Gesù (capp11-12). La missione non sfonda, la
predicazione non è accolta, le città del lago, dove ha iniziato il suo
ministero, non si convertono; la gente non lo capisce e gli rinfaccia la sua
vicinanza coi pubblicani e i peccatori; i sapienti, gli scribi e i farisei,
pretendono sempre nuovi segni e arrivano a dargli perfino dell’indemoniato
In
mezzo a questo mare di incomprensione, di chiusura, di pregiudizi, spunta la
montagna del nostro vangelo: un vangelo che ci porta in alto e ci fa entrare
nella preghiera di Gesù, nel suo dialogo intimo col Padre, nel mistero della
sua persona, nella sua coscienza di Figlio, e ci invita a venire a lui, a
scoprire la sua sapienza, il suo stile di vita.
È
un testo diviso in tre parti: la prima è una preghiera rivolta al Padre, la
seconda è una riflessione in prima persona, la terza è un invito rivolto a
tutti. Preghiera, riflessione, invito: tre modi con cui Gesù “risponde”, reagisce di fronte
all’apparente fallimento della sua missione e anche alla sua delusione.
Ti
benedico o Padre…
La prima risposta è
la preghiera.
- Al Padre e Signore del cielo e della terra, al Dio vicino
e lontano; al Dio che si rivela e si nasconde, al Dio che ci ama ma che resta
sempre oltre le nostre vie, le nostre logiche…
- Una preghiera fatta di intimità e di adorazione, di
confidenza e di abbandono, dove Gesù sta davanti a Dio davvero da “piccolo”, da
umile, senza pretese, come uno che ha ricevuto tutto dal Padre…
- Una
preghiera che aiuta Gesù vedete tutto con gli occhi del Padre (5 volte Padre in
questi versetti), a comprendere il suo “gioco”, il suo disegno, il suo agire
sorprendente che rovescia gli schemi umani.
- Una preghiera che “cambia” Gesù, lo rende davvero mite e
umile di cuore, gli fa trovare ristoro e gli fa sentire dolce il suo peso… e
trasforma i guai, i lamenti, i rimproveri di prima, in benedizione, in canto di
lode. Una preghiera lo porta a dire: “Sì,
o Padre…”.
Le hai rivelate, le hai
nascoste…
Nella
preghiera Gesù comprende le cause del rifiuto, dell’incomprensione di molti: “Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti
e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”. Dio si rivela, ma nello
stesso tempo si nasconde a chi crede di saper tutto, a chi pretende di imporre
a lui le sue logiche…
Il
sapiente, il fariseo che crede di raggiungere Dio con i suoi meriti, l’uomo
“religioso” che chiude Dio nei suoi schemi, il razionalista che crede di
spiegare tutto con la sua testa, l’uomo tecnologico che crede di essere padrone
della natura, il ricco che si fa forte dei suoi beni, il potente che pensa di
non dover chiedere mai, l’orgoglioso che non ammette i suoi limiti, l’uomo che
si chiude nella sua autosufficienza… Tutti questi sapienti e intelligenti di
ieri e di oggi non potranno mai capire un Dio che ama gratuitamente, che
perdona, che proclama beati i poveri, i miti, gli afflitti, che manifesta la
sua gloria in un Crocifisso, che fa scaturire la vita dalla morte, la gioia dal
sacrificio. Il vangelo resterà sempre follia per loro.
Tutto mi è stato dato dal Padre mio…
Gesù è
arrivato a comprendere il segreto del Padre, il suo modo di pensare e di fare,
di rivelarsi e di nascondersi, perché Lui è il Figlio. Qui la preghiera di lode
di Gesù si apre ad una confessione intima del rapporto straordinario che lo
lega al Padre.
Un
rapporto unico di conoscenza, di dono e di accoglienza; un rapporto che lo
sostiene e lo fa esultare anche nella prova
Un
rapporto che il Figlio non vuole tenere per sé, ma a cui ci vuole far partecipare,
una conoscenza che vuole rivelare a chi è disposto ad andargli dietro.
Venite dietro di me…
Gesù, ha capito quello che piace al Padre. Ora invita a
imparare da lui questa sapienza. Gesù ha trovato ristoro nel Padre, ora invita
altri godere di questo ristoro.
Chi invita? Gli affaticati e oppressi: quelli che, come lui,
sentono la fatica e la difficoltà della missione; gli oppressi dalle
ingiustizie, dai pesi della vita, dal giudizio degli altri, dal proprio
peccato; gli schiacciati dai tanti fardelli che i farisei ponevano sulle spalle
senza toccarli nemmeno con un dito (23,4); gli oppressi da una religione del
dovere e non dell’amore e della misericordia...
E come ristoro cosa propone? Una vacanza? Qualche sconto sui
comandamenti? Un minor impegno? No.
Dice invece, facendo sue le espressioni della Sapienza
dell’AT: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e
umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime…”
Prendete
il mio giogo: il mio amore, il mio servizio, la mia Croce! Affrontate con il mio
stile di mitezza e di misericordia, come un Sì al Padre, come un dono da donare.
Camminiamo insieme portando lo stesso giogo, diventiamo con-iugi. E troverete
ristoro, scoprirete che non siete più
soli.
E la vita
cambierà colore: non più una vita da schiavi, ma da figli, non più un giogo
oppressivo di precetti e di doveri da trascinare stancamente, ma un carico
leggero da portare con gioia,
Meditiamo
- Contempliamo Gesù affaticato e oppresso: quali sono stati
i suoi pesi, le sue fatiche, le situazioni opprimenti che ha attraversato? Come
ha cercato e trovato ristoro?
- Gesù è umile, ma non nasconde la sua dignità di Figlio; è
mite e misericordioso, ma sa anche rimproverare. Chiediamo di comprendere
meglio il suo animo, per trovare forza e serenità nei nostri animi.
- Affidiamo a Lui le nostre fatiche: situazioni difficili
che a volte non riusciamo a reggere, ricordi che ci pesano, relazioni che ci
fanno sanguinare, delusioni, ritmi di vita che non ci fanno respirare, ansietà
e paure... Chiediamo al Signore di donarci il suo ristoro, la sua pace.
Chiediamogli di entrare nella sua preghiera, nel suo sguardo contemplativo,
nella sua lode. Chiediamo di saper ringraziare e benedire il Padre anche nei
giorni più duri, di saper scorgere il suo disegno anche quando sembra che sia
nascosto.
- Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli
Agli occhi illuminati dalla fede si spalanca uno scenario
meraviglioso: quello di tantissimi fedeli laici, uomini e donne, che proprio
nella vita e nelle attività d'ogni giorno, spesso inosservati o addirittura
incompresi, sconosciuti ai grandi della terra ma guardati con amore dal Padre,
sono gli operai instancabili che lavorano nella vigna del Signore, sono gli artefici umili
e grandi - certo per la potenza della grazia di Dio - della crescita del Regno
di Dio nella storia (Giovanni Paolo II, I fedeli laici). Ci viene in
mente qualcuno tra i piccoli- grandi uomini del vangelo?
- Venite a me voi
tutti che siete affaticati e oppressi...
Preghiamo per chi si trova
oppresso dalla fame, dalla guerra, dalla mancanza di prospettive; per chi non
nessuno a cui gridare. Preghiamo per chi crede di essere messo troppo male, per
poter venire al Signore.
- “Prendete il mio giogo e…
troverete ristoro!”
Sembra un
controsenso: noi diremo piuttosto evita i problemi; scarica i pesi sugli altri;
se ti pesa lascia perdere; rinuncia alla responsabilità. Eppure, provare per
credere!
Quali ristori e “leggerezze” mi propone il mondo? Quali mi
offre il Signore?
Conosco uomini e donne pieni di questo ristoro? Persone che
portano carichi pesanti, ma che sono rimaste liete e leggere? Persone molto
impegnate ma che sanno ristorare altre?
-“Il mio giogo è dolce
e il mio carico leggero”. Ma la vita cristiana per me è un peso o un ristoro?
Preghiamo
Gesù,
Figlio che riveli il Padre
Gesù, che
ricevi tutto dal Padre
Gesù, mite
e umile di cuore
Gesù, che
dici Sì al Padre
Gesù, che
porti la tua croce
Gesù,
rifiutato dai sapienti e dagli intelligenti
Gesù, accolto
dai piccoli
Gesù,
portato in grembo dalla piccola Maria
Gesù,
figlio del carpentiere
Gesù, amico
dei pubblicani e dei peccatori
Gesù,
ristoro degli affaticati e oppressi
Gesù,
stoltezza di Dio più sapiente della sapienza degli uomini
Gesù,
debolezza di Dio, più potente della potenza degli uomini
Gesù, che rendi
leggeri i nostri pesi
Gesù, che
rendi più dolci i nostri impegni
Gesù,
speranza degli oppressi
Gesù,
ristoro della nostra anima
Gesù,
dolcezza senza fine
Gesù,
donaci la tua sapienza
Gesù. vogliamo
imparare da te
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