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Lectio Divina
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La "Lectio Divina", testualmente "Lettura Divina", è un modo particolare di pregare e meditare sulle Sacre Scritture. Ogni settimana ci ritroviamo in cripta per leggere, riflettere e confrontarci sul testo della liturgia della domenica seguente.

L'incontro è aperto a tutti e si svolge - da ottobre a maggio - ogni venerdì alle 20.45 in cripta (per sicurezza consultare il calendario eventi ).
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Commento Lectio 27/07/2008 PDF Stampa
24-07-2008

Che tesoro!

O Padre, fonte di sapienza, che ci hai rivelato in Cristo il tesoro nascosto e la perla preziosa, concedi a noi il discernimento dello Spirito, perché sappiamo apprezzare fra le cose del mondo il valore inestimabile del tuo regno, pronti ad ogni rinunzia per l'acquisto del tuo dono.

Dal vangelo secondo Matteo (13,44-46)

Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

Caccia al tesoro!

Quella del tesoro è un' immagine che troviamo diverse volte nella Bibbia:


- I giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti, più preziosi dell'oro, di molto oro fino
(Sal 19,11), la legge della tua bocca mi è preziosa più di mille pezzi d'oro e d'argento (Sal 119,72); la sapienza è un tesoro inesauribile per gli uomini; quanti se lo procurano si attirano l'amicizia di Dio (Sap 7,14)


- Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi.
(Mt 19,21)


- Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.
(Mt 6,19-21)


- Il perdono di Dio è paragonato ad una cifra astronomica che ti viene condonata (Mt 18,23-35); i doni di Dio sono paragonati ai talenti...


- Possa Dio illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi
(Ef 5,18)

L'amore del Padre, la sua parola che possiamo ascoltare e meditare, la presenza di Gesù, la chiamata a seguirlo, la vita di figli di Dio che ci è stata donata, i tanti doni di grazia, i tanti talenti che ci sono stati affidati, il perdono che sempre ci viene offerto, i sacramenti, l'Eucaristia, la Chiesa, la speranza del cielo... Tutto questo è un tesoro. Un tesoro che ci è donato gratuitamente, che è già a nostra disposizione. Tutto questo è "il" tesoro, il bene più grande che ci sia dato di trovare.

· Fermiamoci ad ammirare un po' questo tesoro, questa perla di grande valore...

· Senza questo tesoro, senza la perla del vangelo, cosa sarebbe la nostra vita, la storia dell'umanità?

· Con Gesù, ci sto perdendo o guadagnando? Che cosa?

La fortuna della scoperta

Nella prima parabola non c'è nessuna ricerca da parte del contadino. È il tesoro stesso che ad un certo punto si fa trovare in modo assolutamente immeritato e gratuito. Di qui la sorpresa e la gioia che riempie l'uomo... In questa terra c'era qualcosa di così prezioso e io non lo sapevo...

È la gioia della scoperta che forse abbiamo già sperimentato: la scoperta o riscoperta del nostro Battesimo, una Parola di Gesù che improvvisamente brilla di luce nuova e che sentiamo rivolta a noi, le Beatitudini che sperimentiamo in tutta la loro bellezza, i frutti dello Spirito che maturano in noi o vicino a noi, testimonianze di bene che fioriscono in terre da cui non ci saremmo aspettati granché, la Chiesa che scopriamo come preziosa famiglia, pur nella concretezza e nella povertà delle nostre comunità, la speranza che diventa ancora più viva in una prova...

· Abbiamo mai fatto questa scoperta gioiosa? O a volte ci viene da pensare che nella terra della nostra vita, del nostro cuore, delle nostre parrocchie e famiglie, del nostro mondo... non c'è proprio nessun tesoro da scoprire?

La fatica della ricerca

La seconda parabola invece ha come primo soggetto il mercante che va in cerca. La ricerca è importante e non va delusa: "Chi cerca, trova" (Mt 7,8)

Cercare vuol dire non fermarsi alla prima perla, saper discernere tra perle e tesori di diverso valore, non accontentarsi dei surrogati di felicità, saper vivere l'attesa come opportunità per approfondire, purificare, dilatare i desideri e fare spazio a quello che Dio vuole donarci.


· Ringraziamo il Signore per quando abbiamo cercato e trovato...

· Preghiamo per quei cercatori di perle - noi o i nostri amici - che ancora non sono arrivati a trovare.

· Chiediamo di capire qual è di fatto oggi il nostro tesoro, la nostra perla, per cosa batte il nostro cuore, cosa conta davvero per noi, cosa cerchiamo, per cosa corriamo?

· Chiediamo anche di saper discernere, come buoni intenditori, tra tesori effimeri e tesori più duraturi, tra false perle, perle autentiche più o meno importanti, e "la" perla.

"Chi ha trovato il tesoro non disprezza il resto, non teme di entrare in commercio con coloro che hanno altri tesori, perché ormai è in grado di attribuire l'esatto valore ad ogni cosa.

A chi ha la gioia del vangelo, a chi ha la perla preziosa, il tesoro, sarà dato il discernimento degli altri valori, dei valori delle altre religioni, dei valori umani fuori dal cristianesimo; sarà data la capacità di dialogare senza timidezza, senza tristezza, senza reticenze, anzi con gioia, proprio perché conoscerà il valore di ogni cosa.

Invece a chi possiede poco la gioia del vangelo, la capacità di dialogo gli si smorzerà nelle mani ed egli si irrigidirà nella difesa tenace di quel poco che possiede, si chiuderà in se stesso, si metterà in contrasto con gli altri per timore di perdere il poco... (C.M. Martini, La gioia del vangelo).

La gioia del vangelo

- Gioia di Gesù che esulta nello Spirito per il ritorno dei discepoli (Lc 10,21)

- È la gioia piena promessa a chi rimane nel suo amore e osserva la sua parola (Gv 15,11)

- È la gioia, la beatitudine dei poveri in spirito, dei puri di cuore, degli operatori di pace... (Mt 5)

- È la gioia della Pasqua: "Vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia" (Gv 16,20-23) e della vicinanza del Risorto ai suoi discepoli: "Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino!" (Fil 4,4-6)

- È una gioia che accompagna anche in mezzo a tribolazioni e incomprensioni...

- È una gioia attiva, operosa che ti porta a dare tutto, ad andare oltre il dovuto, il necessario, il calcolo... "Dio ama chi dona con gioia" (2Cor 9,7), c'è più gioia nel dare che nel ricevere (At 20,35)

- È il contrario della tristezza del giovane ricco che se ne andò triste, poiché aveva molte ricchezze (Mt 19,22)



La gioia e la scioltezza sono quindi gli ingredienti di una buona scelta. Si tratta di quella capacità di innamorarsi della perla... Così la mia scelta è libera, sciolta, non paurosa, non timida, non impedita..."

"La gioia del vangelo è propria di chi, avendo trovato la pienezza di vita, è sciolto, libero, disinvolto, non impacciato, non timoroso..." (C.M.Martini, La gioia del vangelo).

· Conosciamo testimoni di questa gioia?

La morale del vangelo

Per comprare il campo o la perla, il contadino e l'intenditore vendono tutto: fanno una scelta radicale, rischiosa, compromettente al massimo; vanno fino in fondo, de-cidono, danno cioè un taglio a tutto il resto. Non perché le disprezzano, ma perché c'è qualcosa di più importante.

Come i discepoli che per Gesù hanno lasciato la barca e le reti per Gesù. Come Paolo che conquistato da Cristo ha lasciato la sua presunta giustizia di fariseo: quello che poteva essere per me un guadagno, l'ho considerato una perdita a motivo di Cristo... al fine di guadagnare Cristo (Fil 3,7-8)

Ma non occorre la stessa radicalità, la stessa decisione per il perdono 70 volte 7, per l'amore ai nemici, per la condivisione, per la ricerca della giustizia, per pronunciare certi Sì, per essere fedeli sempre, per tante decisioni esigenti che il Signore chiede?

Qual'è l'anima di queste scelte, come si può vendere tutto, rinnegare se stessi? Per puro volontarismo? Per senso del dovere? Ci stancheremmo presto. È solo la gioia grande di aver trovato la perla che ci può spingere a dare tutto...

La morale cristiana non è semplicemente una morale di ciò che è lecito e di ciò che è proibito. Spesso, quando sentiamo parlare di morale pensiamo subito ad una proibizione e di fatto c'è una morale che indica il limite minimo per non distruggerci e per non distruggere; è una morale del lecito e dell'illecito. Tuttavia siamo al livello infimo della morale. C'è un secondo livello, quello della morale del dovere, del come rispondere ai diritti, alle esigenze altrui, del come costruire una società responsabile; è la morale del rispetto dei diritti altrui, della edificazione di una convivenza ordinata... Ma la morale del vangelo è assai più alta e attiene a ciò che è bello, non solo a ciò che è vietato e a ciò che è dovere. La morale evangelica parla di ciò che rende felici, che rende la vita piena e feconda. È la morale dello Spirito... Non mira semplicemente ad una società ordinata, bensì ad una società cordiale, calorosa, entusiasmante..." (C. M. Martini, Il Frutto dello Spirito)

· Preghiera, fraternità, giustizia, perdono, povertà, castità, obbedienza... Pensiamo ad alcune delle mete, dei doveri, delle rinunce, dei tagli che la morale cristiana chiede. Qual è la "perla preziosa", in questi casi? Da dove si vede che uno l'ha trovata? Senza la "perla", a cosa si riducono questi doveri?

· Ricordiamo scelte impegnativa, decisioni prese con gioia, con slancio? Cosa abbiamo venduto per acquistare il campo? Cosa facciamo fatica a lasciare?

Custodire e condividere il dono

Chi ha trovato il tesoro lo nasconde di nuovo, ne ha cura...

· Anche noi dobbiamo stare attenti ai tesori che abbiamo, tanto più che sono tesori in vasi di argilla... Certo sono talenti da trafficare, da condividere... però sono anche da custodire...

dalle Lodi di Dio altissimo di san Francesco

Tu sei santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende.

Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei l'Altissimo.

Tu sei il Re onnipotente. Tu Padre santo, del cielo e della terra.

Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero.

Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà.

Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace. Tu sei gaudio e letizia. Tu sei la nostra speranza. Tu sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei ogni nostra ricchezza. Tu sei bellezza. Tu sei mitezza.

Tu sei il protettore. Tu sei il custode e il difensore nostro.

Tu sei fortezza. Tu sei rifugio. Tu sei la nostra speranza. Tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità. Tu sei tutta la nostra dolcezza.

Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.

- Tu non hai considerato un tesoro geloso la tua uguaglianza con Dio, ma hai spogliato te stesso e hai assunto la condizione di servo. (Fil 2)

- Da ricco che eri ti sei fatto povero, per arricchirci con la tua povertà (2Cor 8)

- Facci scoprire il tuo tesoro.

- Facci godere della bellezza del vangelo

- Riempici di stupore per la ricchezza dei tuoi doni

- Facci testimoniare la gioia di averti incontrato

- Fa' che non temiamo di rischiare per te.

- Sostieni la fatica di chi ti cerca

- Rianima la speranza di chi crede che non ci sia nessun tesoro da cercare

- Vinci la delusione di chi ha già scartato troppe perle e non ti ha trovato

- Supera la tristezza di chi crede di non avere nessun talento

- Scuoti chi si illude e si accontenta di perle di poco valore

- Sveglia chi sta svendendo la sua esistenza per tesori che non durano

- Incoraggia chi ha paura di scommettere tutto su di te

- Illumina chi sta prendendo decisioni importanti

- Arricchisci il nostro cuore con la tua sapienza

- Facci sentire che con te non ci perdiamo niente

- Preparaci un tesoro sicuro nel cielo, insieme ai santi



 
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