28-09-2008 |
Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini. Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. (1 Cor15,19-20)
La speranza di cui siamo testimoni è la persona stessa del Signore Gesù, il suo essere inmezzoa noi per sempre, la sua promessa di “quel mondo nuovo ed eterno, nel quale saranno vinti il dolore, la violenza e la morte, e il creato risplenderà nella sua straordinaria bellezza”16. Non si tratta, certo, di un ottimismo illusorio o di un’indefinita fiducia in un domani migliore. È questa speranza a dare respiro e alimento alle “certezze” della fede. Infatti, la Pasqua ci insegna che il male e la morte sono parte dell’esperienza umana, ma non sono l’ultima parola sulla nostra esistenza. “Aggrappati al suo Corpo noi viviamo, e in comunione con il suo Corpo giungiamo fino al cuore di Dio. E solo così è vinta la morte, siamo liberi e la nostra vita è speranza” (NOTA CEI, Rigenerati…)
|