30-09-2008 |
"Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele." (2 Tim 4. 6)
Il testo ci parla del grande viaggio, quello finale della nostra esistenza, quello che passa attraverso la morte. Commentiamo prendendo spunti da Paolo VI e Card. Martini.
Paolo VI parte dall'inevitabilità e anche dalla 'opportunità' della chiusura della sua esperienza terrena. Il Papa esprime un suo desiderio profondo: «Mi piacerebbe, terminando, d'essere nella luce». La luce gli è apparsa sopratutto in quello che chiama «l'avvenimento fra tutti più grande», cioè «l'incontro con Cristo». Ed esclama: «Tutto qui sarebbe da rimeditare, con la chiarezza rivelatrice, che la lampada della morte dà a tale incontro». Paolo VI riconosce che l'avvenimento più grande è stato per lui l'incontro con Cristo.
Martini scrive: "Sento anch'io profondamente l'importanza dell'incontro con Cristo, ma sono portato ogni giorno di più a vedere la creazione come immersa nel grande movimento che va verso il Cristo totale. Mi percepisco parte di questo movimento e vedo che in esso il mio incontro con Cristo è solo un piccolo aspetto di questo formidabile dinamismo che abbraccia tutto l'universo."
Come pensi alla morte?
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