18-12-2008 |
"Pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie" (1 Tess 5,17-18)
Gesù prega e insegna a pregare sempre (Lc 18,1). La prima chiesa prega assiduamentee in diverse situazioni (At2,42). L’Apostolo apre, chiude, scandisce le sue lettere di preghiere e raccomandazioni alla preghiera: ringraziamo sempre Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere continuamente (1Ts1,2).
Pregare o significa convertirsi, accogliere Dio e imparare a poco a poco a pensare e agire come lui, secondo la sua volontà, o non è un pregare da cristiani. Non si va a pregare perché fa bene, perché aiutaa vivere, come se l’effetto oggettivo diventasse il motivo della preghiera. E la preghiera non è informare Dio, non è convincerlo a fare il bene, non è una esibizione propagandista, non è un modo di dire “ci siamo anche noi!”, è una attività tesa a farci diventare uomini e donne che hanno i sentimenti di Cristo.
(Enzo Bianchi, priore di Bose)
Comunichiamoci le nostre esperienze di preghiera. Come riusciamo a pregare in ogni ora della giornata, in ogni stagione della vita, in ogni luogo? Come la preghiera può accompagnarsi con i tanti impegni, con le corse quotidiane, con le fatiche dellavoro? Come può essere risorsa preziosa per l’apostolato, per la famiglia?
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