18-01-2009 |
“Il corpo poi non è per l’impudicizia, ma per il Signore” (1 Cor 6,13)
Il corpo, con le sue esigenze biologiche, con i suoi impulsi psichici, con le sue facoltà razionali, non basta a sé stesso, non si fa legge da solo. Il corpo ha bisogno di un senso superiore che dà finalità al suo esistere e muoversi: vive per tendere a Dio. E’ la dialettica di base tra io-attuale e io-ideale. O per dirla con le parole di un cantautore, siamo di “fango e di cielo”.
E’ comunque superata una separazione tra spirito e corpo, nella quale il corpo era zavorra negativa, a servizio del peccato, quindi realtà da cui distaccarsi. La visione biblica è più unitaria: corpo, psiche, spirito, in un tutt’uno che tende al Signore.
Una virtù importante diventa quella dell’autocontrollo (o dominio di sé), che significa appunto gestire sé stesso in ordine al fine ultimo. Cerchi di aumentare questa virtù?
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In questa dimensione mi sforzo di porre dei limiti,al bisogno di padroneggiare e tenere sotto controllola realtà che mi circonda,di pilotare gli avvenimenti della mia vita e di chi ci sta vicino cercando di "ruminare" meno e abbandonarmi di più al progetto che Dio ha su di me e su chi mi è accanto.I Padri della Chiesa ,ho letto che proponevano come soluzione al dominio di sè l'arte della purificazione del cuore ...ma concretamente cosa significa?