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briciola 29-01-2009 PDF Stampa
29-01-2009
"Esortatevi a vicenda" (Ebr 10)

E' questa una grande carità. Abbiamo bisogno di chi ci sproni, ci incoraggi nel fare il bene. Eppure spesso "esortare" diventa più simile a "sgridare" o "rimproverare": "Non fare così!", "Sei sempre il solito", "Non cambi mai"! Questo non è esortare. Allora cosa significa? Significa riconoscere innanzitutto il bene che c'è nell'altro, valorizzarlo, fare in modo che possa esprimerlo. "Tu che sei capace di fare questo, potresti...?" Esortare è anche ricordare il senso di ciò che si fa, perchè lo si fa, in che senso è una cosa buona e vera. Allora rinforzando la motivazione sarà più facile metterla in pratica! Infine esortare può essere anche fare "correzione fraterna". Ricordiamoci però che questa va fatta con tanta delicatezza, più suscitando un sano dubbio sull'operato che con un'accusa aperta e giudicante.
Cosa significa ancora per te "esortare il fratello o la sorella"?
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Scritto da PellegrinoF87, 29 gennaio 2009, 19:35
Condivido l’importanza di una correzione fraterna ( io intendo fraterna con lo scopo di aiuto, scambio di idee e crescita comune).
Ma penso che la modalità di attuazione di questa correzione possa essere varia. Cioè è giusto vedere il bene dell’altro, ma penso sia educativo metterlo di fronte ai suoi sbagli o mancanze!! In che modo?
Non tutti siamo uguali, è a volte essere soft o usare troppo buonismo può non ottenere l’effetto desiderato o addirittura essere controproducente.
Non dico di usare violenza (anche le parole possono ferire) ma ….. un sano ceffone o un pugno sulla tavola ( inteso come similitudine) a volte può essere molto utile, perché può scuotere la persona, soprattutto quelli che sono un po’ duri di comprendonio!!!!!
Per non usare questi metodi ( che la psicologia moderna a volte denigra) tante persone non correggono proprio, ma nascondono la testa sotto la sabbia!!! Cosi forse non si maturerà mai e nessuno ne trarrà vantaggio!! Può essere???
Ho detto che non siamo tutti uguali è quindi prima di attuare la correzione è bene conoscere la persona che si ha di fronte in modo da avere il comportamento più adeguato.
Per questo importante è la sensibilità di capire l’altro (non siamo tutti uguali) attuando tutti quei meccanismi che ti consentono di entrarci in sintonia: ascolto, è soprattutto fiducia
Perché in un rapporto di correzione reciproca se manca la stima e la fiducia si può fare a meno di attuarla inquanto non si farà tesoro dell’aiuto che si è cercato di dargli è si innescherà una serie di maldicenze e diffamazioni che porteranno ad un distacco e ad un allontanamento sempre maggiore, quindi non si favorirà la crescita ma l’appiattimento e la chiusura.

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