04-02-2009 |
Il Signore corregge colui che Egli ama (Eb 12,6)
Sappiamo come esiste una forma educativa che si chiama "correzione". E' una questione delicata, ma se un amico fidato ci fa la carità di avvertirci di un pericolo, di indicare un nostro errore, di darci consigli per migliorarci, allora ci sentiamo anche ben voluti e amati (più di quando veniamo riempiti solo di lodi e apprezzamenti). Quella correzione fa male e ci umilia, eppure la sopportiamo comprendendo che chi ce la fa, ci vuole bene e che noi non siamo perfetti, nè infallibili.
San Paolo, davanti alla sua vicenda personale, culminata sulla via di Damasco, si è sentito corretto, da Dio, forse si è sentito anche umiliato, ma poi si è sentito anche profondamente amato da quel Dio che Lui stava erroneamente perseguitando.
Così oggi, certe esperienze che facciamo, possono diventare come il segno dell'amore di Dio che corregge.
Anche oggi c'è da sopportare un dolore interiore a fronte di nostri possibili errori. Eppure anche certe esperienze non troppo positive possono rivelarci l'amore di Dio che poi ci spinge a correggerci e cambiarci.
Ti è mai capitato?
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