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verso i lebbrosi /2 racconto |
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12-02-2009 |
Francesco viveva ad Assisi ed era un giovane vivace e forte. Sognava di fare il cavaliere e un giorno di diventare famoso. Ricco lo era già, perchè suo padre era commerciante di stoffe pregiate. Con la forza dei suoi soldi Francesco organizzava cene per i suoi amici e lui era sempre al centro della festa. Ma lui aveva un punto debole: non sopportava i lebbrosi. Questi erano degli ammalati particolari. Infatti la malattia procurava delle escoriazioni e delle piaghe sulla pelle fino a creare delle vere e proprie mutilazioni. Così i lebbrosi facevano ribrezzo a guardarli perchè a qualcuno le piaghe puzzavano, ad altri sanguinavano e altri avevano perso dita , orecchie o altre parti del corpo. Vedere quei copri deformi deprimeva Francesco. Lui voleva essere sempre bello e sfavillante.
Ma dopo la sua conversione, quando Gesù gli aveva parlato dal Crocifisso di san Damiano, Francesco era cambiato. Ora stare davanti al corpo crocifisso di Gesù gli aveva dato forza per affrontare anche le situazioni più ripugnanti. Ora anzi considerava quei lebbrosi come dei fratelli, perchè assomigliavano al corpo di Gesù in croce!
Così un giorno, fra lo stupore dei suoi amici, incontrando ad Assisi un lebbroso che gli veniva incontro chiedendo la carità, anzichè cacciarlo via offendendolo, sapete cosa fece? Gli si avvicinò e lo abbracciò? Ma non poteva essere contaminato anche lui? Non poteva rischiare di perdere anche lui la sua bellezza giovanile? Sì, ma nulla gli importava più. Ora avendo conosciuto Gesù aveva la forza di affrontare ogni cosa e ogni situzione.
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Vivere la fede 
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