27-02-2009 |
“Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:
sciogliere le catene inique,
togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato,
nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?” (Is 58,6-8)
I nostri digiuni e le nostre elemosine rischiano di diventare la farsa di una dieta dimagrante e di rinnovare le ipocrisie dei farisei? Perché non succeda, bisogna condividere il pane che abbiamo sulla tavola, aprire la porta della nostra casa. Conversione vera, anche in questa quaresima che inizia, è quella che cambia il cuore e la vita a partire dall’ascolto profondo della Parola e da una seria ‘lettura’ delle ingiustizie e delle povertà.
O Dio nostro Padre, tu che sei amore perfetto e bontà infinita, come attraverso il profeta Isaia richiamavi Israele ad una religione autentica e operosa, così oggi parla al nostro cuore, perché tutta la Chiesa e ogni credente manifestino al mondo il tuo amore per tutti e la tua predilezione per gli ultimi.
Sai collegare i tuoi digiuni quaresimali ad atteggiamenti di solidarietà?
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Se siamo al punto di comprendere che “qualcosa di più dobbiamo fare”, questo è un bel passo in avanti. Poi verrà anche qualche idea, qualche progetto su “cosa fare”. Coraggio.
P.S. : Domenica 1 Marzo nel teatro dei Cappuccini ci sarà alle 15.00 un incontro con Ernesto Olivero, fondatore del SERMIG (Servizio Missionario Giovani) e Dell’Arsenale della Pace di Torino. E’ una opportunità per prendere qualche idea.