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La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! - Papa Francesco
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briciola 27-02-2009 PDF Stampa
27-02-2009
“Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:
sciogliere le catene inique,
togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato,
nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?”
(Is 58,6-8)

I nostri digiuni e le nostre elemosine rischiano di diventare la farsa di una dieta dimagrante e di rinnovare le ipocrisie dei farisei? Perché non succeda, bisogna condividere il pane che abbiamo sulla tavola, aprire la porta della nostra casa. Conversione vera, anche in questa quaresima che inizia, è quella che cambia il cuore e la vita a partire dall’ascolto profondo della Parola e da una seria ‘lettura’ delle ingiustizie e delle povertà.

O Dio nostro Padre, tu che sei amore perfetto e bontà infinita, come attraverso il profeta Isaia richiamavi Israele ad una religione autentica e operosa, così oggi parla al nostro cuore, perché tutta la Chiesa e ogni credente manifestino al mondo il tuo amore per tutti e la tua predilezione per gli ultimi.

Sai collegare i tuoi digiuni quaresimali ad atteggiamenti di solidarietà?
 Commenti (2)Add Comment
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Scritto da Renato, 28 febbraio 2009, 08:12
Isaia si rivolge ad Israele ma anche all’uomo di oggi. Il capitolo 58 andrebbe letto tutto perché è un forte richiamo di grande attualità, non solo per il periodo di Quaresima. Che valore possono avere agli occhi di Dio i digiuni, l’incenso, le offerte, le solennità, se non vanno di pari passo con la pratica della giustizia, della condivisione, dell’accoglienza? Che valore possono avere se le nostre attenzioni sono rivolte solo a chi ci è simpatico, se non condividiamo la nostra mensa anche con gli ultimi? Se escludiamo questi, la cui sola vista ci crea imbarazzo o peggio, digiuni, solennità, offerte rischiano di ridursi a pratiche di routine che hanno si uno spazio nella nostra vita, ma non cambiano più di tanto il nostro modo di vivere. Come dice San Paolo (Rom. 12,9): “La carità non abbia finzioni.”
Se siamo al punto di comprendere che “qualcosa di più dobbiamo fare”, questo è un bel passo in avanti. Poi verrà anche qualche idea, qualche progetto su “cosa fare”. Coraggio.

P.S. : Domenica 1 Marzo nel teatro dei Cappuccini ci sarà alle 15.00 un incontro con Ernesto Olivero, fondatore del SERMIG (Servizio Missionario Giovani) e Dell’Arsenale della Pace di Torino. E’ una opportunità per prendere qualche idea.

...
Scritto da Rosalba, 27 febbraio 2009, 15:59
Quando leggo una briciola come questa la " provocazione" in essa contenuta mi entra dentro fino a farmi male.
Non molto tempo fa ho vissuto una esperienza con molta intensità, quando in un momento
Bello della mia vita sono stata più accanto agli "Ultimi".
E' stata veramente l'esperienza della mia Conversione, del mio incontro con Dio.
Non ho più dimenticato quella strada, ma forse non ho avuto il coraggio di percorrerla fino in fondo.
E' vero, non ci può essere una vera Comunione solo con Gesù e con i fratelli della mia carne, perchè gli " Ultimi" appartengono alla mia stessa carne e se io dimentico questo, credo di non poter raggiungere la Vera felicità promessa da Cristo.
Non so quante volte riuscirò ancora a condividere la stessa mensa con loro , ma credo che la casa del mio cuore debba aprirsi di più a " Progetti" e " Ascolti".
Mi ricordo che quando ero giovane questa sensibilità veniva anche allora educata. Certo i problemi erano minori ed era più facile concretizzare l'operare, ma questo non giustifica una presa di coscienza a volte non sempre profonda.
Ci sono degli Ultimi più Ultimi di tutti...degli Ultimi a cui è ancora negata la dignità della vita. Non possiamo dimenticarli.
Non so bene cosa riuscirò a fare o riusciremo a fare insieme, ma credo che qualcosa di più dobbiamo fare.
Questo periodo di Quaresima, di preghiera davanti a Gesù ci aiuterà senz'altro a discernere meglio.
"La Croce di Gesù è diventata Salvezza per gli uomini": noi possiamo rendere presente la Verità della Croce e della Resurrezione nella nostra storia.

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