Che cosa è mai l'uomo perchè di lui ti ricordi?" (Sal 8,5) Ti è mai capitato di guardare le stelle durante una di queste notti estive? Penso di si. Cosa hai provato? Cosa hai pensato? Probabilmente hai meditato di quanto è piccolo l'uomo davanti alla grandezza delle stelle, del sistema solare, delle galassie, degli spazi siderali. Chi sei mai tu in quell' immensità? Eppure l'uomo di sempre, l'uomo che tiene alzato lo sguardo in alto, non si sente disperso, un nulla, un dimenticato. Piuttosto si è sentito ricordato da Qualcuno. Ti è mai capitato di leggere il giornale con tutte le sue tragiche notizie? Penso di si e più di una volta ti sarà capitato di meditare sulle brutture di cui è capace l'uomo, tanto da pensare... "son meglio gli animali"! Eppure scorgiamo che la relatà umana ha sempre ancora una scintilla di bene, è capace ancora di innamorarsi, di sperare nel bene, di lottare per la giustizia. Si, Qualcuno ha ancora fiducia nell' essere umano e per lui mandò il proprio Figlio. Ci stupisce pensare che l'uomo è un piccolo-grande uomo. Perchè egli porta una vocazione altissima. Egli è chiamato ad essere figlio nel Figlio, pur in mezzo alle sue piccolezze e miserie attuali. Egli resterà la creatura prediletta del Padre... di quel Padre che sta alla finestra ogni giorno a guardare con struggente nostalgia la sua creatura , aspettando ogni giorno il suo ritorno.
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Colgo che il sentirsi "piccolo\ a "è qualcosa di invece grande e bisognerebbe sempre coltivare questo sentimento, per far si che il denaro, il potere .........non abbiano il sopravvento su quei valori che ci aiutano nel nostro cammino di "figli".