Venerdì 03 maggio 2024
 
La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! - Papa Francesco
 
Home
Notizie
Documenti
Orario preghiere
 
Storia
Dove siamo
Foto
Cerca
Mappa del sito
Vivere la fede
Percorsi di parole
Siti consigliati
Link

 
Rut PDF Stampa
02-10-2009
Libri storici

RUT


Al tempo dei giudici , ci fu nel paese una carestia e un uomo con la moglie e i suoi due figli emigrò da Betlemme di Giuda nei campi di Moab. Quest’ uomo si chiamava Elimèlec, sua moglie Noemi e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei, di Betlemme di Giuda. Giunti nei campi di Moab, vi si stabilirono. Poi Elimèlec, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i suoi due figli. Questi sposarono due donne moabite: una di esse si chiamava Orpa e l’altra Rut. Abitarono in quel luogo per dieci anni. Poi morirono anche Maclon e Chilion, e la donna rimase senza i suoi due figli e senza il marito. Allora intraprese il cammino di ritorno dai campi di Moab con le sue nuore, perché nei campi di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli pane.


Storia d’amore di Rut, la spigolatrice

In Israele venne una grande carestia ed Elimèlec, un uomo che abitava a Betlemme, decise di trasferirsi nella terra di Moab, con la moglie Noemi e i suoi due figli. Dopo qualche tempo Elimèlec morì e Noemi rimase sola con i suoi due figli, che sposarono due donne moabite. Ma dopo circa dieci anni anche i figli di Noemi morirono, lasciandola sola con le due nuore, Rut e Orpa. Noemi allora decise di tornare al suo paese Betlemme, in terra di Israele. Le sue nuore decisero di andare con lei, ma Noemi non voleva: “ Siete giovani”, diceva, “e potete ancora trovare un altro marito qui in Moab, nel vostro paese; non dovete preoccuparvi per me”.

Orpa seguì il consiglio di Noemi e tornò dalla sua famiglia, ma Rut non volle assolutamente staccarsi da lei. Diceva: “non insistere perché io ti lasci, perché dove tu andrai, andrò anch’io; dove abiterai tu, abiterò anch’io; il tuo popolo sarà il mio popolo e il mio Dio sarà il mio Dio”.
Noemi fu commossa per il grande affetto che la nuora dimostrava per lei, e lasciò che la seguisse a Betlemme.

Noemi e Rut giunsero a Betlemme nel periodo in cui si raccoglieva l’orzo. Poiché erano molto povere, Rut decise di andare nei campi, dove si mieteva l’orzo, a raccogliere le spighe che i mietitori scartavano o lasciavano indietro. Arrivò nei campi che appartenevano a Booz, un parente di Elimèlec e di Noemi. Booz la vide e, siccome aveva saputo che Rut era stata molto premurosa nei confronti di Noemi, l’invitò a mangiare qualcosa insieme con lui. Poi ordinò ai mietitori di lasciar cadere qualche spiga in più in modo che Rut potesse raccoglierne in abbondanza. Alla sera, quando Rut tornò da Noemi, le raccontò del suo incontro con Booz e di come era stato gentile con lei. Noemi ringraziò il Signore che aveva fatto incontrare Rut e Booz e spiegò a Rut che Booz era un loro parente.
In Israele esisteva una legge secondo la quale, quando un uomo moriva senza lasciare figli, come era successo al marito di Rut, il fratello di quest’uomo, o il suo parente più prossimo, aveva il dovere di sposare la vedova, in modo che ci potesse essere una discendenza, cioè che la famiglia potesse continuare nel tempo.
Infatti, allora, avere una discendenza e dei figli era molto importante.
Il parente prossimo che aveva l’obbligo di sposare la vedova era chiamato “riscattatore”. Noemi spiegò a Rut che Booz, essendo loro parente , poteva essere il suo “riscattatore”.
Passati un po’ di giorni e finito il tempo del raccolto, Noemi disse a Rut: “Ecco, stasera Booz dormirà all’aperto, vicino all’orzo raccolto. Tu vestiti bene, profumati e va’ da lui: quando si sarà addormentato ti sdraierai vicino a lui. Lui stesso ti spiegherà che cosa devi fare”.
Rut fece come gli aveva detto Noemi: andò nell’aia dove Booz stava dormendo e si sdraiò accanto a lui. Nella notte Booz si svegliò e, scorgendo la figura di una donna, disse: “Chi sei?”. Ella rispose: “Sono Rut! Stendi il tuo mantello su di me perché tu sei il mio riscattatore”. Nelle usanze del tempo stendere il mantello su una donna significava dichiarare che si voleva prenderla in moglie. Booz, a cui Rut piaceva molto, fu contento della sua richiesta e acconsentì volentieri a prenderla come sua sposa. Così Booz e Rut si sposarono ed ebbero un figlio. Noemi fu molto contenta perché finalmente aveva un nipote. Il bambino fu chiamato Obed, che significa “servo del Signore”. Egli divenne poi padre di Iesse, il padre di Davide, futuro re di Israele.
 
< Avanti   Indietro >
   
03_s.jpg
Gruppi parrocchiali
Azione Cattolica
Caritas
ANSPI
Gruppo Catechisti
Gruppo Cultura
Famiglie
Gruppo Liturgico
Scout
 
Calendario Pastorale
Fine Benedizioni 2024

Area riservata
Login


Logo chiesa
Abbiamo 4 visitatori online
 
Sito realizzato con Joomla! - Copyright 2007-2024 Parrocchia San Savino Faenza