briciola eucaristiche 02-05-2010 |
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02-05-2010 |
L'Eucaristia è istituita perché diventiamo fratelli; viene celebrata perché da estranei e indifferenti gli uni gli altri, diventiamo uniti, uguali ed amici; è data perché, da massa apatica e fra sé divisa, se non avversaria, diventiamo unpopolo che ha un cuore solo e un'anima sola.
(Giovanni Paolo II)
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Migliaia di uomini e donne passano davanti alla Sindone e ognuno prova sensazioni del tutto personali, ognuno dà la sua risposta a quel volto che ci richiama alle terribili sofferenze subite da Gesù. Ogni volta che ci accostiamo all’Eucarestia, lo stesso Gesù ci guarda e ci interpella in una relazione diretta e ben più intima di quanto si può instaurare davanti a quel lino. Nella Sindone incontriamo il suo volto dopo la morte, ma nell’Eucarestia incontriamo Lui vivo e ci interpella personalmente. Ci propone una vita nuova, ma quanto è difficile percorrerla una volta finita la celebrazione Eucaristica, come scrive Chicco di Grano. Il volto, il corpo martoriato della Sindone interroga chi vi sosta davanti per pochi secondi ma poi, una volta usciti dal Duomo di Torino ci si rituffa nel caos, nei nostri problemi personali e c’è il rischio di uscire da quell’incontro come ne siamo entrati, salvo un intermezzo di commozione. Questo rischio c’è anche quando ci si accosta all’Eucarestia e forse vale la pena chiederci ogni volta se questo incontro ci ha cambiati, se ci ha fatto fare un altro piccolo passo verso una vita, una testimonianza da cristiani.