18-09-2010 |
quelli che brigano
In tutti i paesi ho veduto gli uomini sempre di tre
sorta: i pochi che comandano; l'universalità che serve; e i molti che
brigano.M'imbatto in questa considerazione desunta dalle Ultime lettere
di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo leggendo un articolo e cedo alla
tentazione di trasmetterla ai miei lettori. Che pochi comandino e tutti
gli altri servano è abbastanza scontato; più curiosa è la delimitazione
della classe dei «molti che brigano». Il verbo è un po' vetusto e forse
non a tutti perspicuo: sostituiamolo coi suoi sinonimi, «intrigare,
trafficare, intrallazzare» è così via. Il termine che rende più l'idea è
forse il realistico «intrallazzare» che spesso sconfina nel puro e
semplice «imbrogliare». E' questa una malattia della società: essa,
certo, ha un alibi quando il potere è prevaricante, la burocrazia
asfissiante, il sistema opprimente. Tuttavia, il più delle volte il
darsi da fare per il proprio tornaconto o successo è semplicemente un
vizio, un inganno, non di rado un furto o una violenza sottilmente
celati sotto tanti pretesti e scuse (non per nulla da «brigare» deriva
«brigante»!). La tentazione all'intrigo, all'ingegnarsi solo per sé,
alle astuzie da farabutto purtroppo lambisce un po' tutti almeno una
volta in vita, in tutte le professioni e in tutte le situazioni. Per
questo vale il monito della Bibbia: «Non invidiare i mascalzoni e non
imitare la loro condotta perché Dio li detesta» (Proverbi 3, 31-32).
(Mattutino, G.Ravasi)
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"LA Responsabilità è come un frutto,non nasce da sè,e se credi di coltivarlo,indipendentemente dall'albero che lo produce,forse non arrivi a niente.E' un frutto importante senza il quale nella vita troppo spesso si finisce in depressione,apatia oppure si cominciano a dire una montagne di bugie,per difenderci da una vita che sembra piena di pericoli e nemici.
Assaporare questo frutto ci fa bene,anche se dal sapore a volte duro,un pò amaro,comunque forte.
Mi è accaduto un fatto di recente.Ho portato qualche mese fa un gruppo di ragazzi del centro giovanile ad un incontro dove alcuni ragazzi,rientrati da qualche giorno a l'Aquila,..raccontavano la loro esperienza.I ragazzi dopo aver ascoltato hanno cominciato a discutere sull'importanza delle motivazioni,sostenendo il fatto che per alcuni l'esperienza del volontariato è un modo per mettersi in mostra..o per mettere in pace la coscienza.E' intervenuto un anziano volontario ,responsabile dell'associazione che aveva organizzato la missione ..per interrompere la discussione.....Ha detto :...potrebbe essere vero che alcuni partono così,ma una volta lassù tutto cambia."L'amore che riescono a dare,e l'amore degli aquilani,mettono a posto le motivazioni...e tornano cambiati"
Poi ha aggiunto ...."venite là ,poi ciò che farete aggiusterà qualcosa anche a voi"
Queste frasi fanno riflettere ...se uno si sente amato...o se riesce ad amare..e ad amarsi...non ha più voglia di scappare dalle proprie responsabilità,anzi queste diventano a volte anche un piacere.....TUTTO QUESTO SI CHIAMA MATURITA'.(Pier Luigi Ricci)
Perchè abbiamo scritto queste riflessioni di Pier Luigi Ricci?????Perchè ci chiediamo:..se ci fossero più persone fra tutte le varie identità(laici,politici,consacrati,ecc..)con questo senso di responsabilità,e maturità,...la categoria dei briganti(persone che intrigano,che si impegnano solo per sè o per un proprio tornaconto personale,che trafficano per una gratificazione economica e non solo personale)sarebbero forse molto meno?????o comunque sarebbero insignificanti,...per chi crede invece di impegnarsi nella propria vita,per una realtà universale,di fratellanza..e di uguaglianza fra tutti..........