20-09-2010 |
Isola di tranquillità
Nell'oceano tumultuoso del tempo e della fatica vi sono isole di tranquillità dove l'uomo può trovare rifugio e ricuperare la propria dignità. Questa isola è il settimo giorno, il sabato, un giorno di distacco dalle cose, dagli strumenti e dagli affari pratici e di attaccamento allo spirito. Anche se per noi non è il giorno festivo per eccellenza, il sabato è diventato ormai per tutti una data di riposo come la domenica. Purtroppo queste due giornate, segnate dalla tradizione ebraica e cristiana da una tonalità spirituale, si sono ridotte ad essere semplicemente un generico "fine settimana". Vorremmo, invece, riportarle alla loro vera anima primordiale e lo facciamo attraverso le parole di un libro suggestivo, riedito lo scorso anno da Garzanti, e lapidariamente intitolato Il Sabato, opera del filosofo mistico ebreo Abraham Joshua Heschel, nato a Varsavia nel 1907 e morto a New York nel 1972. C'è un paradossale proverbio spagnolo che dice: «El hombre que trabaja pierde un tiempo precioso». A noi, così frenetici nel fare, l'idea che, lavorando, si perda tempo prezioso sembra una bestemmia. Ed è per questo che riduciamo sabato, domenica e vacanze a un tormentoso ed esagitato spostamento da un luogo all'altro, aggiungendo fatiche, moltiplicando lo stress. Il giorno del vero riposo è, invece, «un'isola di tranquillità» in cui ritrovare se stessi e Dio. Le parole di Gesù ripetono a noi come a Marta: «Tu ti preoccupi e ti agiti per troppe cose. Una sola è la cosa di cui c'è bisogno-» (Luca 10, 41-42).
(Mattutino, G.Ravasi)
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