20-09-2010 |
Lingua velenosa
La calunnia ha un filo più tagliente di una spada, una lingua più velenosa di quella di tutti i serpenti del Nilo, un fiato che cavalca i venti come fossero corsieri e diffonde la menzogna per tutti i quattro punti cardinali del mondo. Non avevo mai letto Cimbelino, una delle ultime opere drammatiche di Shakespeare (è collocata tra il 1609 e il 1610). Nell'atto III, scena IV, uno dei personaggi, Pisanio, lancia questa bordata contro la calunnia. Tema, questo, che non abbiamo mai fatto mancare alla nostra rubrica perché siamo convinti che di calunnie siamo al tempo stesso artefici e vittime. C'è, infatti, un gusto particolare nel partire magari da uno spunto reale e iniziare un ricamo raffinato di falsità maliziose. E c'è, per contrasto, un'impotenza amara quando si conosce una calunnia emessa contro di noi, nei cui confronti ci sentiamo del tutto incapaci di controbattere, nella certezza di non riuscire mai ad essere convincenti. Mi pare di aver già citato in passato un'altra battuta di Shakespeare, quella di Amleto a Ofelia: «Anche se tu sei casta come il ghiaccio e pura come la neve, non sfuggirai alla calunnia. Vattene in convento!». E chi ci assicura che il convento sia un'oasi paradisiaca ove non soffi il «venticello» della calunnia (per usare un'immagine del Barbiere di Siviglia)? Già la Bibbia segnalava la sofferenza di un orante che presentava a Dio lo scandalo dell'amico calunniatore: «Se mi avesse insultato un nemico, l'avrei sopportato- ma sei tu, mio amico e confidente, legato a me da dolce amicizia!» (Salmo 55, 13-15).
(Mattutino, G.Ravasi)
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"....4Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e vengano spinte da venti gagliardi, sono guidate da un piccolissimo timone dovunque vuole chi le manovra. 5Così anche la lingua: è un piccolo membro e può vantarsi di grandi cose. Vedete un piccolo fuoco quale grande foresta può incendiare! 6Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell'iniquità, vive inserita nelle nostre membra e contamina tutto il corpo e incendia il corso della vita, traendo la sua fiamma dalla Geenna. 7Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dalla razza umana, 8ma la lingua nessun uomo la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. 9Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. 10È dalla stessa bocca che esce benedizione e maledizione. Non dev'essere così, fratelli miei! 11Forse la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? 12Può forse, miei fratelli, un fico produrre olive o una vite produrre fichi? Neppure una sorgente salata può produrre acqua dolce."
Oppure:
Cardinale Pellegrino:
"Mi sono pentito molte volte per aver parlato, mai per aver taciuto"