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La linea sottile - Ligabue PDF Stampa
27-11-2010
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Scritto da chicco di grano, 16 luglio 2011, 15:31
“… la linea sottile fra il tuo bene e il tuo male
la linea sottile fra dormire e sognare
c’è una linea sottile fra tacere e subire
cosa pensi di fare?
Da che parte vuoi stare?” Luciano Ligabue

Mi fa sempre impressione vedere i cartelli stradali che indicano il confine, mi fa sorridere pensare: “Il mio piede destro è ancora in Italia, quello sinistro è già in Francia”; rido perché un pezzo di plastica può determinare che io sia italiana o francese, che io sia tra i “Buoni” o tra i “Cattivi”, a volte.

Nel mondo ci sono tanti tipi di confini tra Stati: catene montuose, fiumi, laghi, mari interi nel caso delle isole,… linee di separazione naturale che hanno determinato la diversità delle culture e delle abitudini perché se un lato delle Alpi è più soleggiato si potrà forse coltivare, se al di là il clima cambia non si può perciò l’alimentazione è diversa, i mestieri anche e via via fino a creare una netta differenza che contraddistingue un popolo da un altro.

Molto più spesso i vari Paesi sono delimitati da confini immaginari magari stabiliti dall’esito delle varie guerre. Pensiamo alla frontiera slovena, alla tragedia delle foibe, al dramma degli italiani istriani: in territorio slavo perseguitati, in Patria considerati essi stessi slavi.

Un confine non tiene conto delle persone nate e vissute coltivando campi che d’improvviso diventano terra straniera. Non si può disegnare una Nazione semplicemente su una mappa, sono i popoli che appartengono alla terra, non il contrario, i popoli creano lo Stato, lo costituiscono e sono il suo confine. Un italiano non è un francese, ovunque viva, e qualcosa nella sua anima farà in modo che cerchi di tornare a casa prima o poi.

Io amo le montagne che considero mie, cosa farei se tra me e loro passasse una sottilissima linea a separarci? Se tra me e i miei amici ci fosse questa parete invisibile… non smetterei di amarli, per me non esisterebbe frontiera.

Al giorno d’oggi i confini si vanno perdendo, le genti si mischiano e nascono nuove culture. E’ un fenomeno che non si può fermare con un muro, con un cartello azzurro, e non è giusto cercare di farlo costruendo barriere nei nostri cuori perché non potremmo che perdere ogni occasione di arricchimento. Sono convinta che sia tutta questione di ideologie.

Luciano Ligabue lo dice bene, è sempre una linea sottile, come quella tra bene e male, tra stare a guardare e lasciar fare… una scelta, tra abbattere le barriere o costruirne altre… e noi da che parte vogliamo stare?

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