briciola sulla preghiera 23-03-2011 |
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23-03-2011 |
MEDITARE LA PAROLA Diceva un saggio che la Parola di Dio è come un grattacielo pieno di mille finestre. Vedere cosa c'è dentro ad ognuna è praticamente impossibile, anche perchè sono tutte buie. Poi all'improvviso se ne accende una, lassù in qualche piano. Ecco si tratta allora di concentrarsi su quella finestra che si è illuminata davanti a noi. Così quando facciamo meditazione di un testo biblico, dopo averlo letto, ci dobbiamo chiedere: 'cosa dice a me?'. Piani piano può emergere un'idea , un concetto, un'immagine che ci comincia ad interessare o ci stuzzica l'animo. Ecco si tratta di fermarsi lì e di approfondirla. Può essere una rivelazione del volto di Dio oppure un'indicazione su noi stessi, per rivelarci un miglioramento o una consolazione in un momento difficile. Lo stato d'animo può essere gioioso per un bene maggiore da seguire, oppure può essere un rimorso per il male fatto. Comunque si tratta di proseguire nell' approfondimento delle conseguenze e di come poterlo vivere in noi.
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In relazione a questo riporto un monologo a due voci trovato come traccia per una veglia.
DAVANTI ALLO SPECCHIO
monologo… a due voci!
Non abbiamo la luce, ma possediamo molte luci: quelle delle vetrine, quelle delle discoteche… i fari delle automobili, le luci blu del computer, del televisore e del cellulare.
In molte città dell’America Latina l’illuminazione elettrica manca completamente… Appena 60 anni fa, i nostri nonni dovevano accontentarsi delle candele e dei lumi a petrolio… Noi invece… si può dire che abbiamo vinto il buio!
Come mai, allora, quando manca la corrente elettrica, la città rimane paralizzata?
L’uomo del nostro mondo sta attraversando un black-out interiore, prolungato e totale. Conosce i suoi sensi ma ignora il proprio senso. Quando si guarda allo specchio non riesce a distinguere i propri lineamenti, ma non sa gridare «mostrami il mio volto! Il mio volto, Signore, io cerco…».
Come si può dire di avere dentro il buio, con tante luci che abbiamo attorno? Meglio sorridere facendo finta di nulla, dare l’impressione di sapere cos’è la vita.
Ho sentito dire che Dio ci guarda sempre, anche quando non ce ne accorgiamo, e che la luce del suo sguardo è capace di sciogliere qualunque ombra dentro di noi.
Che qualcuno mi guardi per più di un secondo è un’idea insopportabile. Mi fa sentire «non a posto».
Uno sguardo innamorato vede e perdona. Non è vero che l’amore è cieco! Ma la forza del perdono fa nascere dentro di te la luce. Così puoi guardare te stesso, gli altri e il mondo con occhi nuovi, come se prima non avessi mai visto. Ma se non hai il coraggio di lasciarti «giudicare», cioè amare da quello sguardo, nella tua vita non cambierà mai nulla!
Per carità, meglio che rimanga tutto com’è! Almeno ci sentiamo tutti felici. Se qualcuno accendesse la luce, se ne vedrebbero delle belle! Nessuno potrebbe più tenere segreti i suoi «angolini» bui, quelli dove si nascondono la tristezza, i difetti, le paure e tutti i sentimenti spiacevoli…
…già, ma anche i desideri più grandi e belli! Alla luce si vede tutto: ciò che è falso ma anche ciò che è vero, il male ma anche il bene!
Vero e falso?! È ampiamente dimostrato che la verità non esiste più: ognuno può credere quel che gli pare, hanno ragione tutti. Bene e male? Ma il peccato è roba da Medio Evo! Quindi… ognuno si faccia i fatti suoi. E… per favore: spegnete la luce.