Da un sermone tenuto da Mons. Giuseppe Pollano alSERMIG/Arsenale della Pace di Torino : "Di fronte al dovere dell’amore (il comando di Dio è “tu amerai gli altri come te stesso”) noi cristiani siamo dei disobbedienti. L’umanità non conosce neppure questo comando, sebbene lo intuisca, lo desideri. Chi oserebbe oggi dire che il popolo di Dio è caratterizzato non dal fatto che fa processioni e va a messa, ma semplicemente dal fatto che ama? Purtroppo dobbiamo accontentarci di isole belle, buone, dove si può parlare di amore con semplicità e naturalezza, perché è la regola del gioco accettata. Ma Dio non ha detto che il suo popolo sarà a pelle di leopardo, con macchie che amano e altre no: noi abbiamo tutti ricevuto lo Spirito Santo. Ognuno deve animare, far correre l’appello che se non c’è l’amore ad un grado sufficiente l’umanità continua a star male. Dunque l’ingiustizia comincia nella disobbedienza al “dovere dell’amore”.
... Scritto da uno di chiesa,
12 maggio 2011, 11:27
Abbiamo compiuto il precetto di Gesù "AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO"? Se così fosse ...lo spirito del Dono la forza della Gratuità il desiderio di Servizio sarebbero i respiri e i battiti delle nostre comunità.....Speriamo che il SIGNORE ci doni di comprendere che la Gratuità di DIO non si deve fermare a noi..........ma dobbiamo diventare strumenti per veicolare questo Amore...........
"Di fronte al dovere dell’amore (il comando di Dio è “tu amerai gli altri come te stesso”) noi cristiani siamo dei disobbedienti. L’umanità non conosce neppure questo comando, sebbene lo intuisca, lo desideri. Chi oserebbe oggi dire che il popolo di Dio è caratterizzato non dal fatto che fa processioni e va a messa, ma semplicemente dal fatto che ama? Purtroppo dobbiamo accontentarci di isole belle, buone, dove si può parlare di amore con semplicità e naturalezza, perché è la regola del gioco accettata. Ma Dio non ha detto che il suo popolo sarà a pelle di leopardo, con macchie che amano e altre no: noi abbiamo tutti ricevuto lo Spirito Santo. Ognuno deve animare, far correre l’appello che se non c’è l’amore ad un grado sufficiente l’umanità continua a star male.
Dunque l’ingiustizia comincia nella disobbedienza al “dovere dell’amore”.