22-10-2011 |
PERCHE' IL DOLORE? Una torre è crollata e ha ucciso diversi operai, i soldati hanno fatto rappresaglia e hanno ucciso degli innocenti: ma perchè tutto questo? Domande di ieri (cfr Lc 13,1-9) come di oggi, che l'uomo credente rivolge a Dio innanzitutto. Si, è soprattutto l'uomo credente che si rivolge a Dio davanti al dolore, perchè ' i conti non tornano' con Colui che ci ha promesso la vita beata. Noi dobbiamo ascoltare in silenzio queste grida che salgono al Cielo. Qual'è la risposta di Dio? La risposta è 'convertitevi'. Cosa vuol dire? Non significa: 'era tutta colpa tua scellerato', ma significa: 'hai ora l'occasione per cambiare qualcosa, muoviti!'. Potremmo concludere dicendo che le situazioni di dolore sono momenti in cui però passa ancora la grazia di Dio. Essi diventano 'occasioni', per il fatto che l'uomo diventa più sensibile, forse anche 'indignato', comunque in ricerca e aperto ad un 'di più'. Allora la grazia di Dio agisce in quei momenti per farci cogliere che c'è qualcosa da cambiare, da migliorare, dentro di noi e nell'ambiente in cui viviamo. Da grandi tragedie sono nate anche grandi riforme e processi di civiltà.
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