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OMELIA: SOLENNITA' DI TUTTI I SANTI L’ultimosanto ad essere canonizzato dal papa Benedetto XVI è Guido Maria Conforti, unapersona che ha operato nella nostra terra di Romagna, prima come vescovo diRavenna, poi di Parma e quindi fondatore dei missionari Saveriani. Nellasua lettera di inizio anno ancheil nostro vescovo ha voluto sottolineare come la nostra diocesi di Faenza –Modigliana è una terra di santità e di come in questo anno pastorale ricorronomolti anniversari di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Questaconstatazione ha portato il nostro vescovo a intitolare la sua lettera ‘Tuvisiti la terra e benedici i suoi germogli’. Questa lettera quindi vuole essereun inno di lode a Dio che ha suscitato tante anime belle e forti per il benedella gente di Faenza. Perquesto in fondo alla chiesa troverete anche piccole bibliografie dei nostrisanti faentini. Ma, secondo lo spirito del Vescovo, siamo chiamati adaccorgerci dei numerosi germogli e frutti di santità che ancora sbocciano tradi noi. Nellafesta di oggi allora dovremmo essere meno pessimisti e lamentosi circa le sortidella nostra società e più speranzosi. Dovremmo imparare a guardare il positivoche è il Regno di Dio che cresce e dovremmo seguire le orme di alcune figure esemplari. Laliturgia e le letture di oggi ci dicono poi che la santità è qualcosa che cirigurada e ci coinvolge. Anzi potremmo dire che è la vera ambizione a cuidovremmo aspirare. E’ il desiderio profondo nell’animo umano, concepito comedesiderio di felicità e riassunto con le parole finale del Vangelo dellebeatitudini: ‘ rallegratevi e gioite perchè i vostri nomi sono scritti neicieli’. Lasantità è possibile a tutti, come dice la prima lettura dell’ Apocalisse e nondipende da condizioni sociali, culturali, attitudinali. Lasantità (2 ^ lettura) è essenzialmente uno stare in relazione viva conGesù, dialogando con Lui ecercando di assomigliargli, da adesso fino al giorno in cui saremo dinanzia Lui faccia a faccia. Infinela santità si realizza vivendo secondo lo spirito delle beatitudini efacendoci, in sintesi, costruttori nel nostro piccolo, della Civiltà dell’Amore.
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Vivere la fede 
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Essere nelle mani di Dio......
«Vecchiaia veneranda non è la longevità, né si calcola dal numero degli anni; ma la canizie per gli uomini sta nella sapienza; e un'età senile è una vita senza macchia» (Sap 4,8-9) ...e "divenuta cara a Dio, fu amata da Lui" (cfr Sap 4,10). Quanta sapienza in queste parole! Chissà se anche noi abbiamo imparato a ritenerci fortunati non per il numero dei giorni che il Signore ci concede, ma per la sapienza che anima la nostra vita! Alcune volte il Signore lascia i giusti nel nostro mondo perché siano sale e luce della terra, altre volte li prende con sé, perché dal cielo intercedano per noi e per il mondo intero.
C'è un insegnamento per tutti noi: la qualità di una esistenza non è data dal numero degli anni, cioè dalla quantità degli anni, delle cose che si fanno: ma dalla sapienza che anima il nostro quotidiano. Dio guarda questa! È questa sapienza che ci fa graditi a Dio! Aggiungo: è questo stile ricco di umanità e di passione.......... che ci fa graditi a coloro che ci vivono accanto. Non siamo apprezzati dalla gente perché facciamo tante cose, perché tanto tempo stiamo con loro: l'intensità di sapienza ci fa grandi!......
In particolare ai giovani vorrei dedicare alcune parole di Chiara Luce. [NdR] La giovane beata appartenente al Movimento dei Focolari morta a 18 anni per tumore osseo. «...voi giovani siete il futuro. Io non posso più correre, però vorrei passare a voi la fiaccola come alle Olimpiadi. I giovani hanno una vita sola e vale la pena di spenderla bene!» Sì, vale proprio la pena spenderla bene! Spenderla bene nella propria famiglia, coi propri amici, nei propri impegni, prima lo studio, nel tempo libero.
Giovanni Paolo II che aveva una predilezione particolare per voi diceva: «La vita pone tanti interrogativi, ma ve n'è uno soprattutto a cui occorre dare risposta: che senso ha vivere e che cosa ci attende oltre la morte? È una domanda che dà significato all'intera esistenza. Alcuni vostri coetanei forse non se la pongono più: vivono il presente come il tutto della vita. Si abbandonano passivamente alla realtà quasi fosse un sogno destinato a svanire... Aprire la porta a Cristo salvatore significa tornare a progettare la vita puntando in alto. Non accontentatevi di esperienze banali, non date credito a chi ve le propone. Abbiate fiducia nella vita e aprite il cuore a Cristo, Vita che vince la morte!» Dal Discorso ai Giovani a Roma: «È Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. È Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna».
Da: don Angelo Fontana