24-11-2011 |
LA NUOVA GERUSALEMME Le "Gerusalemme" fatte di pietra sono destinate a passare. Cambiano i re, i governanti e i finanzieri. Crollano i potentati e gli imperi finanziari.. Ma c'è una Gerusalemme Celeste che rimane. A questo proposito ecco uno scritto di papa benedetto XVI. " Cari amici, quanto è bella e consolante la comunione dei santi! E' una realtà che infonde una dimensione diversa a tutta la nostra vita. Non siamo mai soli! Facciamo parte di una 'compagnia' spirituale in cui regna una profonda solidarietà: il bene di ciascuno va a vantaggio di tutti e, viceversa, la felicità comune si irradia sui singoli. E' un mistero che, in qualche misura, possiamo già sperimentare in questo mondo, nella famiglia, nell'amicizia, specialmente nella comunità spirituale della Chiesa. Ci aiuti Maria Santissima a camminare spediti sulla via della santità, e si mostri madre di misericordia per le anime dei defunti"
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Un giorno un tale si avvicinò a Gesù e gli disse:
«Maestro, tutti noi sappiamo che tu vieni da Dio e insegni la via della verità.
Ma devo proprio dirti che i tuoi seguaci,
quelli che chiami i tuoi apostoli o la tua comunità, non mi piacciono per niente.
Ho notato che non si distinguono molto dagli altri uomini.
Ultimamente ho fatto una solenne litigata con uno di essi.
E poi, lo sanno tutti che i tuoi discepoli non vanno sempre d'amore e d'accordo.
Ne conosco uno che fa certi traffici poco puliti...
Voglio perciò farti una domanda molto franca:
è possibile essere dei tuoi senza avere niente a che fare con i tuoi cosiddetti apostoli?
Io vorrei seguirti ed essere cristiano (se mi passi la parola), ma senza la comunità,
senza la Chiesa, senza tutti questi apostoli!».
Gesù lo guardò con dolcezza e attenzione.
«Ascolta», gli disse «ti racconterò una storia:
C'erano una volta alcuni uomini che si erano seduti a chiacchierare insieme.
Quando la notte li coprì con il suo nero manto, fecero una bella catasta di legna e accesero il fuoco.
Se ne stavano seduti ben stretti, mentre il fuoco li scaldava e il bagliore della fiamma illuminava i loro volti.
Ma uno di loro, ad un certo punto,
non volle più rimanere con gli altri e se ne andò per conto suo, tutto solo.
Si prese un tizzone ardente dal falò e andò a sedersi lontano dagli altri.
Il suo pezzo di legno in principio brillava e scaldava.
Ma non ci volle molto a illanguidire e spegnersi.
L'uomo che sedeva da solo fu inghiottito dall'oscurità e dal gelo della notte.
Ci pensò un momento poi si alzò,
prese il suo pezzo di legno e lo riportò nella catasta dei suoi compagni.
Il pezzo di legno si riaccese immediatamente e divampò di fuoco nuovo.
L'uomo si sedette nuovamente nel cerchio degli altri.
Si scaldò e il bagliore della fiamma illuminava il suo volto».
Sorridendo, Gesù aggiunse:
«Chi mi appartiene sta vicino al fuoco, insieme ai miei amici.
Perché io sono venuto a portare il fuoco sulla terra e ciò che desidero di più è vederlo divampare».
È proprio questo, la Chiesa: la garanzia di stare vicino al fuoco!
Il rischio è che la vita venga inghiottita dall'oscurità e dal gelo di questo mondo...