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La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! - Papa Francesco
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briciola 28 -11-2011 PDF Stampa
28-11-2011
UN TEMPO FAVOREVOLE
E' iniziato l'avvento, tempo liturgico che segna l'attesa del Messia e la preparazione alla venuta del Figlio di Dio nella nostra umanità.
Ogni tempo liturgico ha una sua specificità e un suo senso. Detto inoltre parole è un tempo favorevole per la nostra conversione. Se il tempo dell'avvento è tempo di attesa vigilante del Signore che viene,allora l'avvento è anche tempo favorevole per la nostra conversione allo spirito di attesa, ricerca, invocazione di Dio.
Potremmo sintetizzare la nostra proposta per vivere il tempo favorevole dell' avvento, con l'invito a curare la preghiera. 
Non facciamone un atto dovuto o di routine. Cominciamo col chiederci : cosa serve la preghiera? Come posso viverla perchè sia vera, sentita , fruttuosa?
 Commenti (1)Add Comment
...
Scritto da ,,,,,,,,, 04 dicembre 2011, 23:46
“Il silenzio del cuore” della beata Madre Teresa di Calcutta
Il mio segreto è molto semplice. Prego; e nella preghiera mi innamoro di Cristo e capisco che
pregarlo è amarlo e che questo significa adempiere la sua parola. Ricordate le parole del Vangelo di
San Matteo (25,42-43): “Avevo fame e non mi deste da mangiare; avevo sete e non mi deste da
bere; ero straniero e non mi avete accolto; ero nudo e non mi avete rivestito; ero malato e in
prigione e non siete venuti a trovarmi”. I miei poveri nei bassifondi del mondo sono come Cristo
sofferente. In loro il Figlio di Dio vive e muore e attraverso loro Dio mi mostra la sua vera faccia.
Per me pregare significa essere, per ventiquattr’ore al giorno, tutt’uno con il comandamento di Gesù
di vivere per Lui, in Lui, con Lui.
Se preghiamo, vogliamo credere; Se crediamo, vogliamo amare; Se amiamo, vogliamo servire.
Solo allora possiamo mettere il nostro amore per Dio nell’azione concreta, servendo il Cristo
nell’apparenza miserabile del Povero....................................


pregare.......per divenire...... “Servo come Gesù” del vescovo mons. Tonino Bello
Chiediamo incessantemente al Signore la grazia della schiavitù. Che nessuno di noi si senta
proprietario del popolo, gestore delle sue sorti spirituali, manipolatore della sua coscienza, agente
segreto delle sue scelte libere, condizionatore delle sue opzioni. Ma semplice servo.
Servo, senza attenuazioni di nomenclatura in uso presso la nostra furba civiltà. Servo, non
collaboratore domestico. Servo a tempo pieno, non a mezzo servizio. Servo insonne dalla mattina
alla sera e non con semplici prestazioni “part time”. Servo amante degli ultimi posti, e non
innamorato delle luci della ribalta. Servo ansioso di collegarsi con gli altri servi del Regno, non per
fare il sindacato di categoria, o per promuovere rivendicazioni salariali, ma per servire con efficacia
e umiltà.
Il servo, infatti, che rifiuta planimetrie pastorali concordate con gli altri o che si sottrae a precisi
ordini di servizio, anche se fatica per cento, è peggio di un dittatore.
Chiediamo al Signore anche la grazia di mantenere sempre nitidi gli arnesi del nostro mestiere di
servi: la parola, i sacramenti, la testimonianza. Sono la nostra vanga, la nostra zappa, il nostro
aratro, la nostra pialla, il nostro tornio…
Ma sia soprattutto la testimonianza della vita a cadenzare i ritmi del nostro servizio. Una vita
povera, fatta di cose essenziali, scarna di retorica, amante delle semplicità, lontana dalle lusinghe
della carriera, desiderosa soltanto delle affermazioni dell’unico Signore del quale indossiamo la
livrea.
Una vita ubbidiente che si esprime non con allineamenti supini alle disposizioni del capo di turno,
ma col gaudio di chi si diverte a mettere i piedi sulle orme di Gesù, uomo libero, che fu obbediente
fino alla morte. Una vita pura, che rifugge dalle ambiguità, dai compromessi, dai sotterfugi. Che
accetta la rinuncia.

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