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25-12-2011
OMELIA NOTTE DI NATALE

Per cogliere la Parola di Dio che ci viene rivolta in questa liturgia, ci lasciamo guidare dalle intuizioni artistiche di Andrei Rublev, un monaco russo, che nel XV sec dipinse l’icona della Natvità. Non andiamo nei particolari per questione di tempo ma lasciamoci richiamare da alcune scene per noi inusuali, abituati come siamo ad un altro tipo di presepe.


LA DOMANDA DI GIUSEPPE

Cominciando dal basso a sinistra troviamo un Giuseppe pensoso, con accanto a sé una figura ingobbita, che rappresenta ‘il tentatore’. Questi sollecita il suo dubbio di fede dicendogli: ‘può mai nascere un uomo da una vergine?’. Sappiamo come san Giuseppe sia stato un uomo di fede altissima al pari di Maria. Egli ora ci dice che ogni fede è vera se è provata. Non esiste una fede facile. Anche noi possiamo avere mille dubbi e mille domande. Anche noi possiamo (…e dovremmo!) restare pensierosi davanti all’annuncio del Figlio del Dio Altissimo, che si fa uomo, che si fa piccolo e fragile. Com’è incomprensibile questo fatto!

Chiediamo a Giuseppe questa sera la forza di una fede non banale, di una fede che pensa, che resta nella prova e che infine si abbandona davanti al Mistero.

 


LE LEVATRICI

In basso a destra stanno le levatrici e nutrici del piccolo Gesù. Questa scena si accosta molto alle nostre descrizioni del presepe, là dove vogliamo esprimere tutta la tenerezza e dolcezza di questo fatto storico.

 

GLI ANGELI AI PASTORI E AI MAGI

Sulla sinistra troviamo gli angeli che annunciano l’evento ai pastori e ai magi. Po isulla destra ce ne sono atri tre in adorazione della natività.
Essi ci dicono che il Natale è evento da annunciare e da adorare.

Ma veniamo all’immagine centrale e a quella più importante.

 

MARIA MEDITAVA

Maria è venerata, in questa circostanza come la Madre di Dio, la Madre del Re dei Re. Ella è vestita da regina e siede come una regina.
Ma non guarda il bambino ed è piuttosto in un atteggiamento meditativo. Più volte i vangeli ci hanno detto di un’attitudine interiore di Maria che ‘custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore’. La meditazione è un’azione spirituale, interiore, in cui non tanto pensiamo o ci estraniamo, ma fondamentalmente ci facciamo una domanda: ‘cosa dice a me tutto questo? Cosadice per me?’. Ecco anche noi vorremmo farci questa domanda davanti al Natale, lasciarci coinvolgere: ‘cosa ci rivela di noi stessi? di quello che potremmo essere? cosa rivela per la nostra salvezza?’ Proviamo con Maria a fare meditazione e a entrare da protagonisti nel Mistero.

 

GESÙ NELLA MANGIATOIA-SEPOLCRO

E veniamo al particolare più strano per noi. Gesù è posto in una mangiatoia di pietra ed è avvolto in modo così stretto da farci pensare ad un sepolcro! E’ già adombrata la morte in croce!! La grotta in cui nasce è eccessivamente grande e totalmente nera al punto da suscitare in noi inquietudine. Ciò che viene evocato è il mistero della vita che lotta contro il male e la morte. Gesù nasce perchè l’uomo impari a vincere sul male e sulla morte. Egli sarà il Salvatore dell’ uomo. Egli realizzerà tutto questo con la sua morte in croce, qui già evocata.

E adesso Gesù è posto in una mangiatoia per essere mangiato da noi, come accadrà nell’Ultima Cena facendosi Eucaristia. Gesù vuole diventare nostro cibo per l’anima e nostro redentore.

In fondo è questo il suo messaggio per noi in questo Natale:
fai della tua vita un cibo, fai della tua vita un gesto d’amore che nutre gli altri, accetta la morte di te stesso perchè tu possa far crescere la Vita.
Non si nasce per poi morire , ma si accetta di morire per far nascere la Vita.

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