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06-01-2012
OMELIA EPIFANIA 2012 - GESU’ E’ PER TUTTI
La festa odierna vuole mostrare la portata universale della venuta di Gesù di Nazareth.
Gesù non è venuto solo per qualcuno di privilegiato, ma vuole esser una proposta per ciascuno. Anche per chi non lo sta cercando.
E prima di dire : ‘ io ti giudico’ egli dice ‘io voglio salvarti’.
I magi possono essere il simbolo di questa umanità lontana che si muove verso Cristo e alla fine lo adora e gli fa offerte significative.
Ma anche nelle altre letture emerge l’accento universale della venuta di Cristo:

                        *egli è luce per le genti (prima lettura)

                        *il Mistero è che tutti sono chiamati ad una comune eredità e sono destinatatidi una promessa da parte di Dio.

Quali consguenze emergono da questa ‘buona notizia.

ANNUNCIARE GESU’ SALVATORE

Occorrequalcuno che si faccia annunciatore del Verbo Incarnato. Occorre chi faccia dastella.
Annunciare non vuol dire imporre, ma proporre argomentando.
In un certo senso occorre far emergere se Gesù offre un di più a tutte le propostedi salvezza che abbiamo davanti: dalla sicurezza dei beni materiali al denaro,dall’avere doti spiccate per il successo all’avere buone filosofie di vita.

Gesù è di più? In che senso è luce? in che senso ci rende eredi? qual’è la suapromessa? 

LA TESTIMONIANZA DI CONVERSIONE DI PAOLOBROSIO

 

            Unavita piena di successi poi due grandi ‘mazzate’: la morte del padre e laseparazione dalla moglie. Da qui il lasciarsi andare in un mondo di vizi.

            Sì, accusavo un grande vuoto, sempre piùgrande. Io sono andato in crisi su tutto. Quell’abbandono mi ha spaccato ilcuore. Oggi però ho capito che proprio da quella mia disperazione sonosbocciate sulle mia labbra quelle parole che mi hanno salvato: Ave Mariagridate nel pianto.

qSì, mi è venuto naturale cercare la sua protezione perchédi Gesù, di Dio avevo timore, invece sentivo lei come una mamma buona. La suanatura umana la sentiamo più vicina a noi, alle nostre sofferenze. Lei ha unapena infinita per chi soffre.

            Hoprovato un’esperienza fortissima della presenza della Madonna. Una pace, unsilenzio, una gioia… Insomma non ci sono parole umane per una cosa tantosconvolgente.

  Poi mi sonotrovato davanti al crocifisso di bronzo che sta dietro la chiesina, davanti aquelle gocce d’acqua, quelle lacrime, che inspiegabilmente scendono da Lui, hoabbracciato le gambe di Gesù e piangendo non l’ho più mollato. Io mi eroaffidato a Maria e lei mi ha portato a stringermi a suo Figlio. E lì ho trovatola pace.

              La stella per Paolo Brosio è stata la Madonna. Possiamo esser anche  noi queste stelle, soprattutto testimoniando la gioia e la pace che ci vengono da Gesù quando siamo con Lui.

 

 Commenti (2)Add Comment
...
Scritto da C...., 18 gennaio 2012, 23:01
Comprendo quanto possa essere impegnativo preparare e scrivere tutti i giorni una briciola..........ma a livello personale ,mi sento d'esprimere quanto bene mi hanno fatto e mi fanno.... sono a seconda delle circostanze una lucina,una piccola spinta,un conforto,una riflessione nel mio lento e a volte malfermo e incerto procedere verso LUI...
Grazie
...
Scritto da ............., 06 gennaio 2012, 21:37
2. Il dono più grande
(fonte non specificata)...........

In una classe, dopo le vacanze natalizie, il professore vuole saggiare il grado di conoscenza religiosa dei suoi alunni. Come è solito fare, pensa opportuno dare loro un tema da svolgere nel corso della settimana dopo la festa dell'Epifania: "I tre Re Magi hanno portato a Gesù tre doni: oro, incenso e mirra. Secondo voi, quale dei tre è il dono più prezioso? E perché?".
Dopo una settimana i temi sono consegnati e le risposte, come si poteva supporre, sono le più varie e disparate. Chi dice che la mirra è il dono più prezioso perché sottolinea come la sofferenza e la morte in croce di Gesù siano il segno più grande del suo amore per ogni uomo. Chi invece sostiene che il dono dell'incenso mette molto bene in risalto la funzione sacerdotale di Gesù, quale ponte tra cielo e terra che ha unito Dio agli uomini e gli uomini a Dio. Altri studenti invece - la maggior parte - decisamente scelgono il dono dell'oro come segno di colui che, Re del cielo e della terra, è proprietario di tutte le ricchezze che sono state, sono e saranno.
Il professore, dopo essersi congratulato con gli alunni e per il tema svolto, e per la saggezza delle argomentazioni che hanno motivato le diverse scelte e le varie preferenze dei doni, non può però non constatare: "Devo rammaricarmi con lo studente ritenuto il più bravo, che ha consegnato il quaderno, senza scrivere una riga sul tema proposto. Perché?".
Roberto, stranamente sereno e sicuro di sé, si aspettava il rimprovero o almeno una richiesta di giustificazione, e risponde semplicemente che, a suo giudizio, nessuno dei tre doni è importante. "Secondo me, signor professore, il dono più grande che i tre Re Magi hanno fatto a Gesù è stato il loro prostrarsi per adorarlo. Mi pare - continuò il saggio studente - che Gesù abbia gradito dai Magi più l'offerta che hanno fatto di se stessi, che non quanto essi avevano in mano".

Hanno adorato Gesù. Adorare è annientarsi per amore. E' proprio il dono più grande: donare la vita per gli altri. Hanno visto in Gesù un Dio che si annienta per amore dell'uomo. E l'uomo, per rispondere a un Dio che gli si dona, non poteva rispondere meglio che con la propria adorazione, che è il suo sì di ogni momento al prossimo, dono che Gesù ritiene fatto a sé.
L'ammalato gradisce la medicina che l'infermiere o il medico gli porge, ma preferisce il sorriso e l'amore con cui gli viene somministrata. La preziosità del dono non si misura da quello che si dà o da quanto si dà, ma dal cuore con cui lo si dà. Il sorriso che accompagna il dono, vale più del dono stesso.
Nulla è piccolo di ciò che è dato per amore. Il mio, il tuo dono, piccolo o grande, vale quando coinvolge noi stessi...........

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