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27-01-2012 |
IL GIORNO DELLA MEMORIA
Oggi vengono ricordate tutte le vittime internate nei campi di concentramento nazisti della seconda guerra mondiale. Sono in gran parte ebrei, ma anche minoranze come i rom, gli omosessuali, i disabili e numerose persone, un po' di tutte le nazionalità che si erano opposti alla follia nazista.
Vorrei ricordare la figura 'eroica' di un prete della nostra terra faentina, che scelse di essere internato insieme ai soldati che serviva come cappellano militare, accompagnandoli anche in quel triste momento. Si tratta di padre Igino Lega, gesuita di Brisighella. Allego i tratti salienti della sua vita... avventurosa, ma esemplare nell'amore di Cristo.
Don Igino Lega. Nato a Brisighella (Ravenna) il 14 novembre 1911, morto a Varese il 23 marzo 1951, sacerdote, Medaglia d'oro al valor militare.
Gesuita, chiamato alle armi allo scoppio della seconda guerra mondiale, era tenente cappellano nell'isola di Lero quando fu annunciato l'armistizio. Partecipò così alle epiche vicende di quel presidio italiano in terra di Grecia. Allorché i tedeschi sferrarono l'attacco finale, don Lega raggiunse una nostra batteria circondata dal nemico e per cinque giorni partecipò ai combattimenti come servente al cannone. Caduta l'isola, assistette i militari che i tedeschi avevano condannato alla fucilazione e quindi seguì i superstiti nei campi di prigionia in Germania. Rimpatriato con gli ammalati nel settembre del 1945, per alcuni anni don Lega insegnò Lettere e filosofia nel Piacentino. Decorato al valor militare nel 1947 per il suo comportamento nell'isola di Lero, nel 1949 don Lega divenne cappellano negli stabilimenti tessili della Maino di Gallarate. Morì vittima di un incidente stradale alle porte di Varese ed è stato sepolto nel suo paese natale. A don Lega è stata intitolata una scuola media di Gallarate.
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Vivere la fede 
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