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29-01-2012

OMELIA DOMENICA 4 TEMPO ORDINARIO

 

INTRODUZIONE

            Seproviamo a immaginare la scena del Vangelo di oggi abbiamo la sensazione ditrovarci come davanti ad un temporale estivo. In poco tempo il sereno cede ilposto ad improvvise nubi nerissime e poi sono tuoni, fulmini e pioggiabattente, per ritornare poi al sereno.

            Cosìtroviamo all’ inizio e alla fine del vangelo, queste affermazioni serene: Gesùva alla sinagoga e insegna. Egli appare come un grande maestro, autorevole piùdi molti studiosi del suo tempo. Gesù come maestro è una cosa bella econosciuta. Possiamo pensare di metterci come davanti ad un bel libro in cameraa leggere e ad ascoltare i suoi insegnamenti, oppure come davanti ad unaconferenza, dalla quale usciamo dicendo: ‘che belle parole!’ poi per noi tuttocontinua come prima.

            Attenzione!che può esserci il rischio di stare davanti a  Gesù come davanti ad un bel film che ci aiuta a passare iltempo o a stimolare curiosità varie, magari di cose divine, ma che in fondo nonci tocca il cuore!

 

IL TEMPORALE

            Mase andiamo al centro del racconto ci troviamo nel cuore di un forte temporale.Cominciamo a sentire le grida di un indemoniato e di un pazzo. Se qualcuno haassistito a qualche benedizione anche solo di presunti indemoniati sa chequeste scene fanno rabbrividire. Subito si pensa: ‘meglio andarsene. Cosa sonovenuta a fare qui?”. Ma anche le grida di un qualche pazzo nel pieno di unacrisi ci destano paura e che dire della violenza bruta che a volte si sprigionadall’ uomo? Si, meglio andarsene!.

            MaGesù è lì e rimane, davanti a quell’ indemoniato, pazzo o iroso che sia.

            Perassurdo è in questa situazione che viene rivelato Gesù: “ Io so chi tu sei ilsanto di Dio”.

            Questiindemoniati-impazziti- violenti capiscono anche che Costui porta qualcosa didirompente: ‘tu sei venuto a rovinarci’ e non accettano questo. Se ne andrannoma solo dopo aver “straziato e gridato forte”. Si ribellano. Ma Gesù rimane lì,forte.

            Gesùsembra proprio come quei giornalisti americani arditi e impavidi che accettanodi farsi legare ad un palo durante gli uragani estivi. Affrontano il pienodell’uragano per documentarlo. Gesù è il santo di Dio colui che trova la suaforza nel rapporto di comunione col Padre, Colui che è ‘tutto per le cose diDio’ (cfr 2 lettura) e fedele alla parola ricevuta ( 1 lettura) e propirio perquesto accetta di stare nel centro della lotta con la forza della Parola di Dioche porta in sé.

 

LA POTENZA DELLA PAROLA

            Noiconstatiamo ora anche la potenza di questa parola. Essa impaurisce i demoni.Essa scaccia i demoni. Constatiamo che davanti a quel ‘Taci, esci’ i demoniobbediscono.

            Si, la Parola di Dio, nel momento in cui risuona è potente. Essa libera l’uomo,scaccia il male, orienta il cammino. E’ luce che, come un raggio laser, puòcurare le malattie, oppure riscaldare o illuminare la strada.

            Quandoè essenziale che la nostra preghiera si arricchisca della parola di Dio, dellaParola del giorno proposta dalla liturgia (vedi i tanti librettini pubblicatiper diffondere la Parola del giorno tra la gente)

 

STARE NEL MEZZO

            Mavorrei sottolineare come il vangelo di oggi, dopo averci consegnato un’armapotente ci invita a stare nel mezzo del turbine, là dove il male anche oggi puòmanifestarsi. Non possiamo fermarci a momenti di preghiera intensa e profonda,dobbiamo andare fuori dove impervesa al battaglia. Quale battaglia? Quale voltoha oggi la presenza demoniaca? L’elenco sarebbe lungo e forse ognuno di noi hadavanti a sé alcune sfide tra il male e il bene presenti là dove vive o dentroil proprio cuore.

            Eppureoggi da molte parti si chiede al cristiano di uscire dalle chiese per tornaread affrontare i grandi problemi che affliggono la società. C’è bisogno dirinnovare una politica, affinchè sia di più strumento di servizio, per l’uomo,nel bene fraterno, capace di rinunciare ai propri privilegi: e sappiamo quantosia difficile entrare in politica oggi! C’è bisogno di imprenditori creativi ecoraggiosi che credano ancora nel rischio d’impresa non per il proprio profittoe basta ma per promuovere lo sviluppo, il lavoro, il vero benessere che non èsolo quello materialista: e sappiamo quanto costa accettare questo rischiod’impresa oggi. C’è bisogno di operatori finanziari e d economistiintelligenti, ma che sanno dare una regola alla logica dei mercati, una regolaimprontata anche sulla solidarietà: e sappiamo quanto questo è difficile erifiutato.

            Inpoche parole oggi ci viene chiesto di affrontare la pazzia demoniaca del mondoanche se questa ci fa paura. Non siamo fatti per restare comodi in una chiesacalda.

            Forseanche qui si rivelerà la potenza della Parola di Dio e la manifestazione del‘santo di Dio’.  Arricchiamocidell’ arma della Parola e  usciamoad affrontare il male. 

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