17-02-2012 |
FEDE E OPERE San Giacomo nella lettura di oggi (Gc 2,14-24) ci ricorda di unire la professione della fede alla concretezza delle opere, naturalmente in coerenza coi valori professati. A volte purtroppo le due realtà sono separate: o la fede che si chiude nell' intimismo spiritualista o il lavoro che si esprime in un forsennato attivismo, senza un fine teocentrico o un'orientamento ai valori di Cristo. Unire fede e opere ci dice della bontà sia della dimensione interiore e spirituale come luogo dove abita e parla lo Spirito ma anche della bontà delle azioni concrete pur con tutti i loro limiti. Un applicazione può essere fatta anche nell'ambito dell'amore umano: ai sentimenti vanno aggiunti i gesti concreti, al progetto di vita va aggiunto l'atto fisico dell'amore. Insieme e non separati. Eros e agape insieme ci ricorda papa Benedetto XVI nella Deus Caritas Est.
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per essere felici bisogna incominciare dal silenzio, perché dal silenzio
deriva la preghiera, dalla preghiera deriva la fede, dalla fede viene l’amore,
dall’amore nasce il servizio e dal servizio arriva la felicità del cuore.
È chiara e percorribile da tutti questa strada che conduce alla gioia.