Domenica 05 maggio 2024
 
La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! - Papa Francesco
Home arrow Vivere la fede arrow Briciole arrow briciola 13-03-2012
 
Home
Notizie
Documenti
Orario preghiere
 
Storia
Dove siamo
Foto
Cerca
Mappa del sito
Vivere la fede
Percorsi di parole
Siti consigliati
Link

 
Briciole
logo iblog don
briciola 13-03-2012 PDF Stampa
13-03-2012
UN'ALLEANZA PER LA LIBERTÀ (Omelia)

In queste domeniche quaresimali le letture stanno seguendo un grande filone tematico: quello dell'alleanza. È lo svelamento di un patto tra l'uomo e Dio. Questo patto vuole essere la risorsa principale per la sussistenza del nostro pianeta e della vita umana. Ogni domenica possiamo riscoprire questo patto, approfondirlo e realizzarlo nel nostro quotidiano. Andiamo anche noi alla riscoperta di questo 'contratto' che Dio a più riprese ha stipulato con gli 'uomini di buona volontà' e che oggi vuole riscrivere anche con noi.

UNA STORIA DI ALLEANZE

Nelle ultime domeniche abbiamo visto il patto di Dio con Noè a seguito dello sviluppo del male nel mondo: era un patto per la vita, contro ogni prospettiva catastrofica. Poi c'è stato il ricordo del patto con Abramo. Dio promette una terra dove abitare e una discendenza: possiamo definirlo 'un patto per il benessere' dell'uomo attraverso la fede. Oggi, nella prima lettura si parla di un patto con Mosè, qualcuno avrà riconosciuto subito come in questo patto vengono consegnati i cosiddetti '10 comandamenti'. Vogliamo capire bene questa consegna e cosa dice a noi oggi.

Diciamo anche nelle letture bibliche, soprattutto la seconda lettura, comincia a presentarsi quella che sarà l'alleanza definitiva di Dio con l'uomo: quella del Cristo crocifisso, debolezza e stoltezza per l'uomo, ma sapienza e potenza per Dio a favore dell'uomo. Svilupperemo però più approfonditamente questo tema nelle prossime domeniche. In una parola andremo a scoprire l'alleanza definitiva che si è realizzata nella Pasqua.

IL PATTO CON MOSÈ

Cerchiamo di cogliere il valore dell'alleanza con Mosè e il dono dei '10 comandamenti', ma che ora, più correttamente chiameremo 'le 10 parole'.

Questa alleanza si situa nel momento in cui il popolo d'Israele è uscito dall'Egitto. Ma dobbiamo constatare che esso più che popolo è un 'ammasso di gente senza casa e senza patria'. L'alleanza del Sinai viene ad essere una risposta a questa esigenza della 'discendenza di Abramo'.

Dio innanzitutto si mostra interessato al cammino di libertà di quell''ammasso di persone'. Sono usciti dall'Egitto per per diventare che cosa? per abitare dove? Sappiamo già come andrà  a finire il cammino, ma è in questo momento che avviene la svolta. Nel dono delle '10 parole' si realizza un elemento di unificazione dell''ammasso di persone' e si costituisce un criterio anche orientativo per un cammino da intraprendere. Qui Israele diventa popolo. Questo momento è importantissimo: nel dono delle '10 parole' Israele diventa popolo e trova in che modo 'canalizzare' le proprie energie vitali, per raggiungere la Terra Promessa.

Oggi qualcuno definisce 'le 10 parole' come 'Legge Naturale' dell'uomo. E' la scoperta di 'parole buone' o di valori fondamentali' che sono nel cuore di ogni uomo e che vengono prima dell'appartenenza ad una religione. Oggi, per molti è indispensabile riscoprire questi 'fondamenti valoriali' dell'esistenza. Essi ancora oggi possono costituire l'unità di una società e l'orientamento nell'agire quotidiano. Per molti pensatori, queste '10 parole' sono conoscibili nella coscienza ed essa diventa il 'tempio nuovo' della loro celebrazione e della stipula del nostro patto oggi.

Così una società dei furbetti non sta perseguendo il proprio cammino di vita. Se si esaltano gli individualismi, gli egoismi, le furberie, i furti, i gesti di irresponsabilità sul lavoro, nei negozi, per la strada, davanti allo stato,ecc. il nostro mondo resterà un 'ammasso di persone' senza casa né meta, destinato a vagare per deserti desolati.

Siamo chiamati a riscoprire le '10 parole' come base della coscienza personale e collettiva, come forza di una società, come indicatori di un cammino di vera libertà.

LE 10 PAROLE

Proviamo ora a spiegare la differenza tra 'comandamento' e 'parola'. Dicevamo che i testi biblici non parlano tanto di '10 comandamenti', ma di ' 10 parole'. E' riduttivo? No, anzi! Innanzitutto l'espressione 'comandamento' richiama l'aspetto di una legge da osservare e in esso Dio incarna in sé il potere legislativo (scrive la legge) eseguitivi (impone con forza di osservarla) e giudiziario (ricorda il giudizio finale). Ma tutto ciò è parziale. La definizione di 'parola' è più profonda: ricorda Dio creatore, sapienza e amore e ricorda che l'uomo è figlio, intelligenza e comunione

*DIO CREATORE – UOMO FIGLIO

Essa rimanda all'atto creativo di Dio che con la sua 'parola' crea il mondo e l'uomo. Dio creatore che ama le sue creature: in questo sta il motivo di un patto nelle '10 parole'. Con esse Dio continua il suo percorso d'amore creativo a favore dell'uomo.

*DIO SAPIENZA – UOMO INTELLIGENZA

'Parola' rimanda al 'logos' cioè alla sapienza di Dio donata all'uomo e comprensibile all'uomo nell'intelletto. Significa allora che il ' 10 comandamenti' vanno colti in un loro senso e significato. Non c'è solo la lettera, la norma giuridica formale. Se io non li approfondisco nel loro senso essi restano 'piccoli piccoli'. Ci dovremmo chiedere allora, ripercorrendo i 10 comandamenti che significato ha 'il primato di Dio' nella vita dell'uomo, il parlare di Dio e con Dio, il fare festa alla domenica, il valore della famiglia, l'importanza della vita, la castità nella sessualità, la giustizia nella vita sociale, la sincerità nel dialogo, il rispetto delle persone e delle cose altrui.

*DIO AMORE – UOMO COMUNIONE

Non va poi dimenticato che queste '10 parole' o '10 comandamenti' saranno comprensibili nella lettura di tutta la 'Parola di Dio' presentata nelle Scritture e soprattutto nel vangelo di Gesù. Primariamente i '10 comandamenti' vanno sempre letti  alla luce del 'primo dei comandamenti' secondo Gesù e cioè: 'ama Dio e ama il prossimo come ami te' e anche alla luce del 'comandamento nuovo': 'amatevi come io (Gesù) ho amato voi'. Quindi l'applicazione dei 10 comandamenti va fatta secondo lagrade parole dell'amore e dell'amore carità. Non ha senso non uccidere fisicamente una persona se io sono indifferente verso le povertà, non ha senso non commettere atti impuri se io non mi prodigo per amare qualcuno, nell'amicizia, nel matrimonio, nella comunità, non ha senso non rubare se io non promuovo ricchezza e lavoro per tutti con le mie capacità.

Rinnoviamo il patto con Dio nelle '10 parole' o '10 comandamenti' facciamone il pilastro della nostra vita personale e sociale.
 Commenti (0)Add Comment

 Scrivi un commento
quote
bold
italicize
underline
strike
url
image
quote
quote

security code
Trascrivi nello spazio sottostante i caratteri che appaiono nella riga qui sopra e procedi all’invio del commento, ma tieni presente che questo vuole essere uno spazio di confronto positivo, quindi eventuali messaggi con spirito polemico o contenenti offese, insulti o termini non consoni allo spirito del sito saranno rimossi.


busy
 
< Avanti   Indietro >
   
18_s.jpg
Gruppi parrocchiali
Azione Cattolica
Caritas
ANSPI
Gruppo Catechisti
Gruppo Cultura
Famiglie
Gruppo Liturgico
Scout
 
Calendario Pastorale
Fine Benedizioni 2024

Area riservata
Login


Logo chiesa
Abbiamo 1 visitatore online
 
Sito realizzato con Joomla! - Copyright 2007-2024 Parrocchia San Savino Faenza