Parrocchia di San Savino - Beata Vergine del Paradiso - Faenza

Questa domenica di messa quaresima è chiamata ‘laetare’. In essa troviamo un invito alla gioia. I motivi sono diversi: siamo a metà di un cammino e sappiamo che dopo la metà si comincia ad intravedere l’arrivo, cioè la luce della Pasqua. Per la nostra parrocchia il motivo della gioia è dato anche dalla festa in onore della BV del Paradiso. Le letture della Messa invece ci spingono a gioire perchè ci viene ricordatati l’amore di Dio ‘ricco di misericordia’ e ‘ per il grande amore col quale chi ha amati, da morti che eravavamo per le colpe, ci ha fatto rivivere in Cristo: per grazia siamo salvati” ( cfr Ef 2,4-5)

Vogliamo unire proprio questi due motivi di festa: la presenza di Maria nella nostra vita e l’annuncio della misericordia di Dio.

Ripensiamo al compito affidato da Gesù dalla croce a Maria, cioè quello di essere madre della comunità dei credenti. Qual è la funzione di una madre se non quella di generare e rigenerare la vita? Le nostra mamme ci hanno generato una prima volta nel corpo e di questo dobbiamo essere tanto grati. Ma esse, nella famiglia, svolgono quel compito di grande delicatezza e tenerezza, per il quale aiutano ciascun figlio a ‘rialzarsi’ da ogni caduta. Pensiamo alla scena del film di Mel Gibson ‘The passion’ nel quale anche Gesù ricorda di esser stato rialzato dalla madre dopo una caduta. Ma le cadute non sono solo fisiche. Ci sono le liti: e le madri fanno da paciere’ tra fratelli o verso il padre; ci sono i momenti difficili, quelli dei fallimenti o nei quali abbiamo sbagliato e le madri spesso ascoltano i nostri drammi e consigliano. Così intendiamo il compito di Maria verso ciascuno di noi, verso ogni discepolo, povero pellegrino, che cammina tra alti e bassi, tra virtù e peccati.

Maria coma madre spirituale permette a ciascun discepolo di sentirsi nella misericordia di Dio.

Ciascun disceopolo si rivolge a lei fiducioso come diciamo nella preghiera del ‘Salve regina’: Salve regina madre di misericordia. a te rivolgiamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime’ Così rivolgiti a lei anche tu nella debolezza dei tuoi peccati o nella fatica della vita comunitaria o per i problemi che ti sei creato da solo.

Le letture ci parlano però di Colui che è lo strumento di Dio per la liberazione del suo popolo infedele, Colui che è la nostra risurrezione: cioè Gesù Cristo il Figlio del Dio Altissimo, Dio fattosi uomo. Approfondiamo in cosa consiste il frutto della sua misericordia. In ultimo è nel dono della vita eterna. Le letture, soprattutto la seconda si esprimono in questo modo: ‘ da morti che eravamo… , possiamo rivivere … e siamo risuscitati (san Paolo nella lettera agli Efesini).

Anche la mostra di arte contemporanea che abbiamo allestito quest’anno ci vuole aiutare a cogliere questo passaggio decisivo: il passaggio della vita oltre la morte, il passaggio dalla morte alla vita eterna, accade per Gesù Cristo. Diverse opere d’arte hanno voluto esprimere proprio questa sua funzione decisiva (cfr alcuni quadri). Esempio, la vita oltre la morte come una strada che ha un passaggio che è la bocca di Gesù, ma che diventa la porta della nuova vita ecc.

La gioia di questo giorno ‘domenica laetare’ è possibile per la fede in Gesù: ‘chi crede in Lui non è condannato’ (Gv 3,18)

Così Maria, nel generare e rigenerare i suoi figli, finisce per formarli secondo il cuore stesso del Diodi Misericordia. I cristiani si distinguono per questo? Come si manifestano i cristiani?

C’è un senso errato di dialogo che non significa ‘relativismo’ (va tutto bene) , né ‘buonismo’ (dobbiamo trovarci d’accordo su tutto). Ci sono verità che vanno approfondite, confrontare, arricchite, ma non barattate con qualsiasi posizioneo moda o andamento culturale

Ma il confronto democratico resta l’ambito nel quale portare avanti un dialogo, nella tolleranza e nel rispetto, senza imposizioni, ma con la convinzione di ciò in cui si crede. Ovunque si troviano i cristiani partecipano attivamente e costruttivamente alle edificazione della casa pubblica!

Il cammino della pace inizia col farsi carico delle situazioni di dolore umano. Quanti sono, ad esempio i consacrati o le comunità di ispirazione religiosa chesi fanno carico di problemi e povertà umane? Infinite e ogni luogo conosce alcune di queste testimonianze.

Il cammino della pace inizia col creare riconciliazione e perdono. Il nostro san Pier Damiani ad esempio veniva inviato dai papi a pacificare i signorotti del tempo. Oggi, espereinze come quelle della sant’ Egidio di Roma vogliono seguire questa via nei conflitti del mondo.

Infine il cammino della pace inizia quando qualcuno si fa redentore, come Gesù, offrendo anche la propria vita, come un sacrificio, affinchè altri possano convertirsi, capire, cambiare, pentirsi. Molti credenti, magari ammalati o sofferenti, offrono il loro dolore per la conversione dei peccatori o per la redenzione del mondo.

Ogginella nostra festa anche noi possiamo essere strumento di dialogo pace ericonciliazione, perchè da lunedì, qualcosa di nuovo sbocci nella nostra città.