IL DONO DELLA PACE
Omelia 3 TPB
* Risuona forte, all’inizio del Vangelo di oggi, il saluto di
Gesù: ‘PACE A VOI’.
Ci soffermiamo innanzitutto su questo saluto che non è solo un
saluto, ma è un dono e un invito. E’ il dono della pace e l’invito
a vivere nella sua pace e a portare la sua pace.
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Ma quale pace dona Gesù?
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PACE DELL’ANIMO, perché fa passare i discepoli da ‘
sconvolti e pieni di paura’ a ‘gioiosi’. Molte persone sentono
questo dono in alcuni momenti della loro vita: Gesù che offre
serenità nell’animo, capacità di affrontare le prove, gioia
semplice ma vera.
o
PACE PER SEMPRE, perché colui che è risorto ci promette la
risurrezione. La condizione della nostra vita futura, passando
attraverso la morte fisica, è uno stato di beatitudine eterna, di
pace.
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PACE NELLA COSCIENZA, perché Gesù annuncia il perdono e la
conversione. Noi attraverso l’azione della Chiesa oggi possiamo
godere della riconciliazione attraverso il rito della penitenza o
confessione.
o
PACE SOCIALE perché Gesù invita i discepoli a farsi
testimoni, cioè a vivere di quella pace. Ma capiamo che questa pace
ricevuta diventa motore d’avviamento per azioni di pace. Gesù
aveva detto: ‘beati i costruttori di pace’. Ciascuno di noi,
seguendo Gesù e i suoi insegnamenti diventa promotore di pace nel
proprio ambiente: scuola, sport, lavoro, famiglia, società,
politica, economia…
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IL BEATO GIUSEPPE TONIOLO
o
Proprio questa domenica abbiamo la testimonianza di un
cristiano impegnato nel mondo dell’economia che viene dichiarato
beato: Giuseppe Toniolo vissuto nel nord Italia tra la fine del ‘800
e i primi del novecento, cioè quando si sviluppava l’impegno
sociale moderno dei cristiani. Egli è segno concreto di una santità
possibile anche là dove si maneggiano soldi, dove si decidono
strategie e economiche, là dove si devono impostare stili di lavoro
ed economia.
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Egli ha promosso la pace nell’economia affermando la
centralità della persona e il suo bene come fine a cui deve tendere
l’economia e la finanza e non viceversa. Ha ribadito che l’etica
è un ‘valore intrinseco’ all’economia e alla finanza e non un
laccio. Queste cose le ha affermate e dimostrate, non da visionario o
spiritualista, ma da insigne studioso (è considerato l’ispiratore
dell’Università Cattolica di cui oggi si celebra anche la
giornata).
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LO STRUMENTO DELLA SCRITTURA
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Ma guardando la vita stessa di Gesù notiamo che per lui non
c’è stata solo pace. Allora?
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Gesù stesso offre agli apostoli uno strumento di lettura
delle situazioni e della volontà di Dio: egli ci indica le Sacre
Scritture come ‘dizionario’ della lingua di Dio. E’ attraverso
le Scritture che possiamo capire che il dolore vissuto da Gesù,
faceva parte del disegno di Dio e aveva come senso l’amore e la
salvezza dell’uomo. E’ attraverso le Scritture che si scopre che
Gesù doveva risorge, in quanto preannunciato dai profeti.
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Anche noi dobbiamo allenarci a leggere le scritture e vedere
riflessa la nostra vita.
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