Domenica 05 maggio 2024
 
La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! - Papa Francesco
Home arrow Vivere la fede arrow Briciole arrow briciola 20-05-2012
 
Home
Notizie
Documenti
Orario preghiere
 
Storia
Dove siamo
Foto
Cerca
Mappa del sito
Vivere la fede
Percorsi di parole
Siti consigliati
Link

 
Briciole
logo iblog don
briciola 20-05-2012 PDF Stampa
20-05-2012

EUCARISTIA: GESU' CHE SI OFFRE PER NOI

Carissimi bambini oggi state per ricevere, per la prima volta, Gesù presente nell’Eucaristia.

Con i vostri catechisti avete scoperto, in questo anno, un aspetto particolare e importantissimo della Messa: durante il rito chiamato ‘della consacrazione’, per l’opera dello Spirito santo e l’azione del sacerdote, Gesù viene nel pane e nel vino, che diventano il suo Corpo e il suo Sangue. Gesù è ora lì presente realmente, tanto che noi possiamo mangiarlo, toccarlo e adorarlo.

            Una prima conclusione: come i nostri genitori ci insegnano a portare rispetto ad ogni persona, così è bene portare rispetto di Gesù presente nell’Ostia Consacrata e poi conservato nel tabernacolo. Portate rispetto a questo luogo sacro per la presenza di Gesù Figlio di Dio. Portare rispetto usando parole appropriate (non chiacchierando del più e del meno), col tono della voce ( il silenzio è un grande segno di rispetto), con l’abbigliamento modesto, (perché al cento ci dev’essere lui e non noi), rispettando la pulizia e le cose della chiesa (perché sono sue e non nostre).

 

Ma ci facciamo ora una domanda? Cosa ci dice Gesù presente nell’Ostia Consacrata? Vorrei farvi un piccolo esempio prima di rispondervi. Se noi prendiamo un pezzo d’oro e ne facciamo un bellissimo gioiello, noi siamo convinti che quel gioiello valga molto e vada protetto (rispettato come dicevamo prima). Ma se quel gioiello lo comprano i nostri genitori e ce lo regalano, quel gioiello acquista un valore ancora più grande. Esso non solo vale perché è fatto d’oro, ma perché ce lo hanno regalo i nostri genitori ed è segno del loro amore! Questo gioiello per noi vale doppio e lo custodiamo ancora più gelosamente! Così è Gesù nell’Ostia Consacrata. Quando ci sarà il rito della consacrazione diremo: ‘E’ il Signore Gesù si offre per noi” (dal Canone per la Messa dei Fanciulli). Sottolineo: si offre! Quel Corpo che abbiamo davanti è il regalo di Dio pe noi! E’ l’offerta che Gesù ha fatto, donando sé stesso fino sulla croce, per amore nostro! Così fino ad oggi. Quell’Ostia ti dice: tu sei importante per me; io ti voglio bene; io ho offerto la mia vita per te! Ricordiamolo sempre!

 

Una volta un bambino andò da papa Benedetto, al quale piacciono molto le domande curiose (e alle quali cerca di rispondere), e gli disse: “I miei catechisti mi hanno detto che in quel pane consacrato si fa presente Gesù, ma io non lo vedo”. E’ un po’ la situazione degli apostoli che dal giorno dell’Ascensione non hanno più un’esperienza visibile di Gesù: “una nube lo sottrasse alla loro vista”. Essi hanno però continuato a credere in una sua presenza anche invisibile, soprattutto nel Pane e nel Vino Consacrati e si sono fatti testimoni di questo passaggio. Quindi una prima prova è data dal racconto che gli apostoli hanno fatto e hanno tramandato fino ad oggi. Come dei buoni nonni che ci raccontano i fatti di una volta, così anche gli apostoli e i sacerdoti loro successori, custodiscono questa verità. Ma che risposta ha dato papa Benedetto? Egli ha detto: ci sono cose che non vediamo eppur ci sono: come la coscienza del nostro ‘io’, che possiamo chiamare anche anima. In un certo senso nessun dottore può scoprire dove sta il nostro ‘io’, eppure noi siamo convinti della nostra unicità e la difendiamo con forza! Oppure è come l’amore: esso non si misura col microscopio, ma c’è e lo si vede dai comportamenti esteriori di chi ama. Ecco allora la conclusione di papa Benedetto: non possiamo vedere al microscopio la presenza divina di Gesù, ma coglierla dagli effetti che produce in chi lo riceve: pace, speranza, bontà e carità.  Noi questi effetti li possiamo vedere nel segno dei santi. Pensiamo ai nostri santi parrocchiali: san Savino che fu vescovo, che guarì un cieco, che morì martire o a san Francesco d’ Assisi che conosciamo tutti. Tutti questi avevano la convinzione che le loro opere erano il frutto dell’Eucaristia che ricevevano.

 

Per finire allora credo che ricevere oggi l’ Eucaristia vuole essere l’inizio di un cammino in cui anche noi possiamo diventare buoni come Gesù e belli come i santi. Come Gesù impariamo ad offrici per amore. Se prendiamo dalla seconda lettura: qualcuno di voi può diventare ‘un apostolo’, cioè oggi un sacerdote, qualcuno può diventare un evangelista cioè come un catechista, uno può diventare maestro, come i vostri insegnanti a scuola, qualcuno un pastore, cioè come i genitori che curano i loro figli, o un profeta, cioè un coraggioso che affronta i grandi problemi della società per provare e risolverli in nome di Dio. Imparare ad offrirci per amore e con amore è il frutto di questo Pane che oggi ricevete che è Gesù offerto per noi. 

 Commenti (0)Add Comment

 Scrivi un commento
quote
bold
italicize
underline
strike
url
image
quote
quote

security code
Trascrivi nello spazio sottostante i caratteri che appaiono nella riga qui sopra e procedi all’invio del commento, ma tieni presente che questo vuole essere uno spazio di confronto positivo, quindi eventuali messaggi con spirito polemico o contenenti offese, insulti o termini non consoni allo spirito del sito saranno rimossi.


busy
 
< Avanti   Indietro >
   
34_s.jpg
Gruppi parrocchiali
Azione Cattolica
Caritas
ANSPI
Gruppo Catechisti
Gruppo Cultura
Famiglie
Gruppo Liturgico
Scout
 
Calendario Pastorale
Fine Benedizioni 2024

Area riservata
Login


Logo chiesa
 
Sito realizzato con Joomla! - Copyright 2007-2024 Parrocchia San Savino Faenza