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Beato Giacomo Filippo Bertoni PDF Stampa
01-06-2012
Andrea nasce nel 1454 a Celle di Faenza, da famiglia povera. A due anni fu colpito da epilessia. Una guarigione miracolosa portò il suo papà a offrirlo come ringraziamento al Signore nell’Ordine dei Servi di Maria di Faenza all’età di nove anni dove prese il nome di “fra Giacomo Filippo”. Di carattere timido e sempre in ricerca della solitudine fin da bambino era assiduo nel frequentare la chiesa. Giacomo Filippo Bertoni condusse una vita di rigorosa penitenza, fatta di digiuni, veglie e contentandosi spesso di un solo pasto. Il suo carattere era affabile e servizievole, sopportava le offese e quando ne riceveva ma non si arrabbiava mai con nessuno. Se gli capitava di sentire discorsi offensivi correggeva la persona molesta con poche parole e uno sguardo che diceva tutto. Studiò molto, e divenuto sacerdote fu un esempio nel celebrare la Messa per le copiose lacrime che scendevano dai suoi occhi, per la sua devozione all’Eucarestia e alla contemplazione del mistero della croce. Era estremamente contrario all’ozio, lo riteneva il serbatoio di tutti i vizi. Le sue meditazioni e i suoi pensieri erano sempre rivolti alle cose del cielo, non pensava ad altro che al paradiso e alle gioie della vita eterna. Niente lo appassionava di più che essere apprezzato da Dio seguendo il cammino del Salvatore, sopportanto sempre tutto. Anche negli ultimi giorni della sua vita rimase, nonostante la tubercolosi polmonare che lo aveva colpito, sempre sereno e a chi gli chiedeva come stava lui rispondeva: “bene, perché così vuole il Signore”. Il giorno prima di morire volle incontrare uno ad uno tutti i suoi confratelli per chiedere perdono e preghiere per la sua anima. Morì Il 25 maggio 1483, festa della SS. Trinità a soli 29 anni. Dopo la morte, il suo corpo venne lavato dai confratelli e con grande stupore, da magrissimo, piagato, segnato dalla malattia e dalla vita austera che faceva, venne poi trovato completamente sano.
Il corpo del Beato Bertoni è situato nella Cattedrale di Faenza.
La sua memoria si celebra nella diocesi di Faenza, il 23 maggio.

Chiunque può imitare la vita di Giacomo Filippo, che meritò la gloria del paradiso per il nascondimento delle sue azioni devote e sante per le quali Il Signore lo ricompensò già su questa terra col dono dei miracoli.
Il nostro Salvatore guarda compiaciuto verginità, umiltà, pazienza, carità: segreti di un cuore fervoroso, nei quali si distinse virtuosamente il beato Giacomo Filippo.


Diocesi di
Faenza – Modigliana:

Germogli di Santità
della nostra terra


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Giacomo Filippo Bertoni

Se questo ragazzo è diventato
santo, perché non posso
diventarlo anch’io?

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