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Suor Maria Costanza Zauli PDF Stampa
02-07-2012
Palma Zauli nacque a Faenza il 17 aprile 1886 in una famiglia ricca di fede. Frequentò solo qualche mese di scuola pubblica ma  nonostante ciò crebbe  intelligentissima e piena di giudizio, da suscitare stupore fra i familiari. A nove anni Gesù le incomincia a parlare e le parlerà poi per tutta la vita. Poco dopo la Prima Comunione ed ebbe la prima apparizione della Madonna. A dodici anni inizia ad apparirgli anche Gesù, al quale aveva promesso la sua vita. Ottenuta poi l’approvazione dal suo confessore gli offrì il voto di verginità per sempre. La sua “storia d’amore” con Gesù, sarà il motivo di tutta la sua vita; rifiutò ogni proposta di giovani, dicendo che lei era già impegnata con un “Altro”. Il suo amore per la chiesa diventa assiduo non solo per la partecipazione alla Messa e alla Comunione ma anche per  l’adorazione Eucaristica attirando l’attenzione dei sacerdoti. Comprende la grandezza del  sacerdozio e vede nella sua missione di adoratrice, il compito di aiutare con la preghiera il sacerdote per la salvezza delle anime.
A 19 anni il 15 agosto 1905, giorno della festa dell’Assunzione, entrò nella Congregazione delle “Ancelle del Sacro Cuore” di Bologna. Nel settembre 1908 fece la sua professione, con il nome di suor Maria Costanza, nelle mani dell’arcivescovo di Bologna Giacomo Della Chiesa, futuro papa Benedetto XV. Iniziò con cuore materno a istruire le piccole alunne del Collegio e poi durante la guerra venne inserita come infermiera all’Ospedale militare S. Leonardo di Bologna. Fu quì in mezzo ai bisognosi di aiuto che, con i consigli, le buone parole e portando l’Amore di Dio, riusciva a raccogliere il consenso degli altri a confessarsi, frequentare la S.Messa e ricevere la S.Comunione. Nel 1916 inizia per lei un periodo di sette anni tra malattia e brevi riprese; ma poi per dieci anni fu costretta a letto, piena di dolori e spesso vicina alla morte. Promette a Gesù che se lo vorrà, fonderà un’Opera di Ancelle Adoratrici del Ss. Sacramento, in cui Lui sarà sempre, giorno e notte, adorato, per la conversione del mondo, le vocazioni sacerdotali e religiose, per l’unità della Chiesa. Ottiene tutti i permessi, compreso quello del papa. Dal suo letto vide innalzarsi ciò che desiderava. Il 3 agosto 1933 nel giorno di apertura, suor Maria Costanza guarisce miracolosamente, mentre viene esposto Gesù Eucaristia nella Cappella e da allora entrò nell’Istituto come Madre Superiora e Fondatrice.
Un giorno Gesù le disse e le promise: “Non si abbia timore di eccedere nella devozione alla Madonna. Mi fanno tanto piacere le anime che amano la Madre mia, perché mi permettono così di amarla anche attraverso i loro cuori. Tutto otterranno da Lei, che le condurrà a me perché le sollevi fino al Padre. E sarà proprio in questi tempi, nei quali il materialismo e l’orgoglio trionfano che, tramite la Madre mia, mi susciterò una falange di piccolissime anime e mi compiacerò di aprirle alla conoscenza del Padre mio”.
Madre Costanza morì il 28 aprile 1954, nel suo convento di Bologna. Il 12 aprile 1985 la Santa Sede ha dato l’autorizzazione per introdurre la causa per la sua beatificazione.

Diceva: Nel mistero Eucaristico Gesù da perennemente a Dio la gloria e agli uomini la salvezza. La più potente centrale atomica è l’Eucaristia, è la più grande forza di risurrezione per il mondo, dove in esso non c’è altro da fare che dare a Dio la gloria e agli uomini la salvezza. Nessuno fa questo meglio di Gesù nell’Eucaristia. Nessuno può collaborare meglio con Gesù Redentore che con essere un’intima unione con il Mistero Eucaristico, mettendolo al centro della propria vita e della propria attività.
Definiva l’Eucaristia come “La massima meraviglia di Dio”. “La leva più potente per sollevare il mondo dall’abisso”. “L’arma più sicura per le più grandi conquiste”.



Diocesi di
Faenza – Modigliana:

Germogli di Santità
della nostra terra


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Maria Costanza Zauli

Se lei è diventata
santa, perché non posso
diventarlo anch’io?

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