CORPUS DOMINI 2012 (omelia)
UN’IMMAGINE IRRIVERENTE?
Permettetemi un’immagine inusuale, che non vuol essere certo
irriverente, per parlare dell’Eucaristia. Mi riferisco al paragone
con un elettrodomestico. Ciascuno di noi sa cos’è un
elettrodomestico, come quelli che usiamo in cucina: un frullatore, un
tostapane, ecc. Ciò che vorrei sottolineare è che non si da un
elettrodomestico da sé stesso, ma lo si concepisce in stretta
relazione con il suo scopo. Non comperiamo frullatori per usarli come
soprammobili, ma per spezzettare le carote e farne una ‘pappina’
per i nostri piccini. Così anche il tostapane, ecc. Con questo
paragone vorrei sottolineare che, in un certo senso, non si
concepisce l’ Eucaristia come un ‘corpo a sé stante’.
L’Eucaristia è si il Corpo e Sangue di Cristo, ma questa sua
presenza è collegata con la Sua missione. Dobbiamo cogliere nel
testo evangelico il punto in cui Gesù dice: ‘ questo è il mio
Corpo dato per’ .. ‘questo è il mio Sangue per’. L’Eucaristia
è allora ‘Gesù per’, è un ‘Corpo per’ , un ‘Sangue per’.
Non si da presenza di Cristo Eucaristico senza il collegamento con la
sua missione. Egli è venuto per la salvezza dell’uomo e questa sua
disposizione resta sempre. Ieri come oggi. Possiamo dire, con
un’altra immagine, che quel ‘per’ esprime come il ‘cuore’
di Gesù eucaristico: indica la sua perenne fedeltà nella Trinità,
la sua costante azione di salvezza per l’uomo, il suo regnare nella
gloria dei Cieli. L’Eucaristia è ‘corpo per’ e in un certo
qual modo stimola noi a essere altrettanto: non corpi isolati, ma
persone in relazione, aperte verso il Cielo e verso i fratelli,
pronte ad essere ‘per’.
PER COSTRUIRE L’ALLEANZA
Le letture di oggi sottolineano, in particolar modo, che la missione
di Gesù è stata quella di creare alleanza tra Dio e l’uomo.
Quell’alleanza che era stata resa critica dal peccato originale,
con il dubbio di Adamo, spinto dal Satana, a non fidarsi più di Dio,
pensandolo come uno che non vuole la nostra piena felicità. Così
ora , nel sacrificio di Gesù , con il suo Corpo e Sangue versato per
noi, egli vuole recuperare questa senso di fiducia nello spirito
umano. Dio crea le basi per una rinnovata alleanza con l’uomo, si
rende credibile e amorevole. Gesù con il suo corpo ‘paga’ il
prezzo del riscatto della nostra schiavitù nelle logiche del
peccato. Gesù con il suo Sangue versato, simbolo di tutta una vita
donata, lava le macchie delle nostre inadempienze. In una parola: è
Dio , in Gesù che si assume ‘il rischio’ dell’alleanza con
l’uomo. E’ Lui a fare il primo passo verso di noi.
Ora noi, attraverso questo passo in Gesù Cristo abbiamo anche una
finestra nuova aperta verso Dio: concepire il nostro stare davanti a
Dio come un’alleanza che ci chiama e ci coinvolge. Parlare in
questi termini ci spinge a sentirci in un regime di libertà e non di
costrizione; ci spinge a capire che dobbiamo fare la nostra parte, in
risposta, come partner affidabili, possiamo sentirci un po’ ‘alla
pari’.
APPLICHIAMOLO ALLA MESSA
Questa prospettiva di un’alleanza tra noi e Dio la possiamo
applicare ad esempio al nostro andare a Messa. Ci sono alcune
motivazioni ‘insufficienti’ (non errate) del nostro andare a
Messa. Ad esempio: se lo faccio solo per senso del dovere (perché me
lo hanno insegnato , o l’ho sempre fatto, o se no chissà che mi
succede!); oppure l’andare a Messa perché ho bisogno di salvezza
(al centro ci sarei solo io col mio bisogno personale). Andare a
Messa come atto che fa parte di un’alleanza può invece
significare: che partecipo alla Messa come atto fedele di un’amicizia
con Dio, di una relazione che può aver i suoi alti e bassi, magari
in un cammino ‘zoppicante’ (come diceva san Tommaso d’Aquino)
ma comunque è una relazione che so essere libera, significativa,
bella, importante; ancora può significare che vado a Messa come
segno di un mio impegno e convinzione di vivere nella comunione con
tanti fratelli e sorelle, che non sono semplicemente ‘i miei amici’
ma sono parte di una famiglia più grande che voglio vivere comunque,
anche se con tutte le sue fatiche. Verso questi fratelli e sorelle
che mi trovo accanto io provo a farmi ‘ corpo per’, cioè a
mettermi in gioco per costruire un’ umanità nuova. La
colletta pro terremotati di oggi è un’occasione.
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