Sabato 04 maggio 2024
 
La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! - Papa Francesco
Home arrow Vivere la fede arrow Briciole arrow briciola 10-06-2012
 
Home
Notizie
Documenti
Orario preghiere
 
Storia
Dove siamo
Foto
Cerca
Mappa del sito
Vivere la fede
Percorsi di parole
Siti consigliati
Link

 
Briciole
logo iblog don
briciola 10-06-2012 PDF Stampa
10-06-2012

CORPUS DOMINI 2012 (omelia)

UN’IMMAGINE IRRIVERENTE?

            Permettetemi un’immagine inusuale, che non vuol essere certo irriverente, per parlare dell’Eucaristia. Mi riferisco al paragone con un elettrodomestico. Ciascuno di noi sa cos’è un elettrodomestico, come quelli che usiamo in cucina: un frullatore, un tostapane, ecc. Ciò che vorrei sottolineare è che non si da un elettrodomestico da sé stesso, ma lo si concepisce in stretta relazione con il suo scopo. Non comperiamo frullatori per usarli come soprammobili, ma per spezzettare le carote e farne una ‘pappina’ per i nostri piccini. Così anche il tostapane, ecc. Con questo paragone vorrei sottolineare che, in un certo senso, non si concepisce l’ Eucaristia come un ‘corpo a sé stante’. L’Eucaristia è si il Corpo e Sangue di Cristo, ma questa sua presenza è collegata con la Sua missione. Dobbiamo cogliere nel testo evangelico il punto in cui Gesù dice: ‘ questo è il mio Corpo dato per’ .. ‘questo è il mio Sangue per’. L’Eucaristia è allora ‘Gesù per’, è un ‘Corpo per’ , un ‘Sangue per’. Non si da presenza di Cristo Eucaristico senza il collegamento con la sua missione. Egli è venuto per la salvezza dell’uomo e questa sua disposizione resta sempre. Ieri come oggi. Possiamo dire, con un’altra immagine, che quel ‘per’ esprime come il ‘cuore’ di Gesù eucaristico: indica la sua perenne fedeltà nella Trinità, la sua costante azione di salvezza per l’uomo, il suo regnare nella gloria dei Cieli. L’Eucaristia è ‘corpo per’ e in un certo qual modo stimola noi a essere altrettanto: non corpi isolati, ma persone in relazione, aperte verso il Cielo e verso i fratelli, pronte ad essere ‘per’.

 PER COSTRUIRE L’ALLEANZA

            Le letture di oggi sottolineano, in particolar modo, che la missione di Gesù è stata quella di creare alleanza tra Dio e l’uomo. Quell’alleanza che era stata resa critica dal peccato originale, con il dubbio di Adamo, spinto dal Satana, a non fidarsi più di Dio, pensandolo come uno che non vuole la nostra piena felicità. Così ora , nel sacrificio di Gesù , con il suo Corpo e Sangue versato per noi, egli vuole recuperare questa senso di fiducia nello spirito umano. Dio crea le basi per una rinnovata alleanza con l’uomo, si rende credibile e amorevole. Gesù con il suo corpo ‘paga’ il prezzo del riscatto della nostra schiavitù nelle logiche del peccato. Gesù con il suo Sangue versato, simbolo di tutta una vita donata, lava le macchie delle nostre inadempienze. In una parola: è Dio , in Gesù che si assume ‘il rischio’ dell’alleanza con l’uomo. E’ Lui a fare il primo passo verso di noi.

            Ora noi, attraverso questo passo in Gesù Cristo abbiamo anche una finestra nuova aperta verso Dio: concepire il nostro stare davanti a Dio come un’alleanza che ci chiama e ci coinvolge. Parlare in questi termini ci spinge a sentirci in un regime di libertà e non di costrizione; ci spinge a capire che dobbiamo fare la nostra parte, in risposta, come partner affidabili, possiamo sentirci un po’ ‘alla pari’.

APPLICHIAMOLO ALLA MESSA

            Questa prospettiva di un’alleanza tra noi e Dio la possiamo applicare ad esempio al nostro andare a Messa. Ci sono alcune motivazioni ‘insufficienti’ (non errate) del nostro andare a Messa. Ad esempio: se lo faccio solo per senso del dovere (perché me lo hanno insegnato , o l’ho sempre fatto, o se no chissà che mi succede!); oppure l’andare a Messa perché ho bisogno di salvezza (al centro ci sarei solo io col mio bisogno personale). Andare a Messa come atto che fa parte di un’alleanza può invece significare: che partecipo alla Messa come atto fedele di un’amicizia con Dio, di una relazione che può aver i suoi alti e bassi, magari in un cammino ‘zoppicante’ (come diceva san Tommaso d’Aquino) ma comunque è una relazione che so essere libera, significativa, bella, importante; ancora può significare che vado a Messa come segno di un mio impegno e convinzione di vivere nella comunione con tanti fratelli e sorelle, che non sono semplicemente ‘i miei amici’ ma sono parte di una famiglia più grande che voglio vivere comunque, anche se con tutte le sue fatiche. Verso questi fratelli e sorelle che mi trovo accanto io provo a farmi ‘ corpo per’, cioè a mettermi in gioco per costruire  un’ umanità nuova. La colletta pro terremotati di oggi è un’occasione.


 Commenti (0)Add Comment

 Scrivi un commento
quote
bold
italicize
underline
strike
url
image
quote
quote

security code
Trascrivi nello spazio sottostante i caratteri che appaiono nella riga qui sopra e procedi all’invio del commento, ma tieni presente che questo vuole essere uno spazio di confronto positivo, quindi eventuali messaggi con spirito polemico o contenenti offese, insulti o termini non consoni allo spirito del sito saranno rimossi.


busy
 
< Avanti   Indietro >
   
35_s.jpg
Gruppi parrocchiali
Azione Cattolica
Caritas
ANSPI
Gruppo Catechisti
Gruppo Cultura
Famiglie
Gruppo Liturgico
Scout
 
Calendario Pastorale
Fine Benedizioni 2024

Area riservata
Login


Logo chiesa
 
Sito realizzato con Joomla! - Copyright 2007-2024 Parrocchia San Savino Faenza