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briciola 08-07-2012 PDF Stampa
08-07-2012
LA SPINA
Uno spino è prodotto da una pianta per difendersi. E' essenziale alla sua sopravvivenza da predatori.
All'uomo questo non fa problema...finchè non viene toccato sulla sua pelle!
Allora lo spino diventa fastidioso, doloroissimo e può produrre ferite. A volto allora vieen usato dalla malvagitaà umana come tortura. Ma ancora può essere uato come strumento di difesa, creando recinti e chiusure al passaggio.
Certamente il dolore di uno spino è qualcosa di così fastidioso, da creare una vigilanza estrema nella persona: si deve intervenire subito!
"Anche quando sei colto da una spina nella carne, dice Dio, ti basta la mia grazia" (san paolo ai Corinti)
 Commenti (2)Add Comment
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Scritto da una mamma, 11 luglio 2012, 16:51
e per i più piccini a proposito di spine:.....il racconto di Evaristo il pettirosso:

Evaristo era un passerotto come tanti altri. Viveva in un bel nido tra le tegole del Tempio di Gerusalemme e ogni mattina si appollaiava fra le travi di cedro del Portico di Salomone per ascoltare Gesù. In quei giorni la città era piena di gente, perché si avvicinava la Pasqua: c'era gran folla anche tra gli uccellini ed Evaristo ogni mattina, al sorgere del sole, volava in picchiata a prendersi il posto in prima fila per poter sentire bene gli insegnamenti del Redentore.

Un venerdì, però, gli uccellini aspettarono tutta la mattinata invano. Un po' alla volta gli altri se ne tornarono ai loro nidi. Evaristo era preoccupato: «Com'è strano! Di solito è sempre così puntuale! Sarà successo qualcosa?». Poco dopo mezzogiorno decise di andare a cercarlo. Quando giunse nei pressi del Golgota ebbe una terribile sorpresa: Gesù era stato crocifisso. La folla che fino al giorno prima lo acclamava come Messia, ora lo scherniva e insultava. Il suo Corpo era tutto piagato e sul suo capo era stata posta una corona di spine.

Evaristo si accorse subito che una di quelle spine gli causava un particolare dolore e decise di togliergliela. Al volo raggiunse il suo Signore, prese la spina con il becco e con tutte le sue forze cercò di staccarla. Dopo vari tentativi ci riuscì, ma appena si fu allontanato un po' si accorse di essersi ferito: una piccola spina gli era penetrata nel cuore e gli faceva tanto male. «E' dolorosa, ma non è niente rispetto a quello che soffre Gesù!».

Il tempo passava e quella spina diventava ogni momento più insopportabile. Il fervore iniziale era finito e la generosità veniva soffocata dal dolore. Evaristo si avvicinò alla Madre di Gesù per lamentarsi ed essere liberato da quella spina: «O Signora! Guardatemi come soffro! Nessuno soffre come me e non ce la faccio più!».

L'immacolata lo guardò con mestizia e, senza dir niente, con la mano gli mostrò il suo bel Cuore Immacolato: non una sola spina, ma l'intera corona lo attanagliava, facendolo sanguinare copiosamente.

Evaristo rimase profondamente confuso: lui si era lamentato così tanto per una piccola spina, mentre la Regina stava offrendo, in silenzio e con amore, al Padre il suo immenso dolore. «Oh! Scusatemi! Non voglio più essere liberato dalla mia spina, ma la voglio offrire insieme a Voi!».

Non appena ebbe detto queste parole la spina incominciò a dissolversi, lasciando sul petto una bella impronta rossa come il Sangue del Redentore e della Corredentrice. Da allora Evaristo e i suoi discendenti mostrano, con commozione e gratitudine, il loro petto rosso che ricorda a tutti quelli che lo vedono i dolori immensi di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria
...
Scritto da ..........., 09 luglio 2012, 00:07
Una Chiesa cosciente di essere debole non è una Chiesa che ha perso la lotta per la difesa dei valori non negoziabili; è semplicemente una Chiesa evangelica, pervasa dallo spirito di misericordia di Dio Padre che ci fa compagni di viaggio degli uomini e delle loro debolezze, e proprio per questo ancora più credibile e ancora più amabile.
La nostra debolezza, allora, sarà la nostra forza: la forza di una Chiesa che, fattasi debole con i deboli e forte contro i potenti, testimonia l'amore di Dio al mondo più con l'umiltà dei fatti che con la pretesa degli insegnamenti.

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