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briciola 24-07-2012 PDF Stampa
24-07-2012
PASCOLI VERDI
Andando in montagna possiamo ammirare i pascoli verdi, dove mandrie di mucche pascolano beate con i loro campanoni sonanti. Il verde rilassa, esprime un senso di freschezza e di pace. Questa immagine ricorre più volte nelle Scritture per indicare un luogo di benessere cui vuole condurci Dio come buon pastore delle nostre persone. 
Dove troviamo in concreto questo 'pascolo verde'?
Gesù ha detto: 'venite a me ... e io vi darà ristoro'. Quindi prima di tutto è nella relazione con Gesù che troviamo il riposo delle nostre anime. Questa relazione può passare anche per momenti aridi, come anche per momenti esaltanti. Va comunque coltivata nel tempo per diventare fruttuosa.
Altri pascoli ai quali Dio ci conduce sono quelli della fraternità nella Chiesa, sono quelli della preghiera, sono quelli del vivere nella carità con spirito si servizio. In generale anche il creato ci è stato dato come luogo in cui ritrovare ciò che è umano, seguendo la leggi scritte nella natura e di cui noi facciamo parte.
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Scritto da chicco di grano, 26 luglio 2012, 01:28
Contemplare...

“E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa

immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore.”

(2 Corinzi 3:18).

Contemplare... significa guardare con attenzione, con meraviglia, ammirazione, riverenza. Quale persona o cosa possiamo noi guardare in questo modo? Anche la natura che ci regala degli spettacoli stupefacenti, non ci parla anch’essa di Colui che è più in alto di tutti? La tenerezza di un bambino, la delicatezza di un fiore di campo, il cielo che si tinge di svariati colori con diverse sfumature in un tramonto dorato, non ci parlano della gloria di Dio?

La gloria di Dio ci pervade quando contempliamo le bellezze del creato che ci sussurrano e ci fanno capire che la nostra contemplazione deve trasferirsi da loro al Creatore e Padre nostro. Contemplare il Padre, nell’amato Suo Figlio, donatoci per amore. Se siamo rapiti nella contemplazione Sua, anche gli altri attorno a noi se ne accorgeranno... e noi tutti a viso scoperto... contemplarLo... che significa?

Significa che dinanzi a Lui tutto il nostro essere viene trasfigurato alla luce della Sua presenza e della Sua gloria. Dobbiamo però andare al Signore, fiduciosi, mettendo da parte ogni nostra presunzione di conoscere Dio, noi stessi e gli altri, liberandoci di tutto quello che ci potrebbe dividere dalla Sua presenza, scoprendo il nostro vero essere, come guardandoci in uno specchio.

Allora perché andiamo a Dio, cercando di nasconderci, come fece Adamo quando si accorse di avere peccato? Dio sa come siamo fatti, e allora perché temiamo di mostrare il nostro vero essere davanti a Lui? Quando contempliamo la gloria di Dio, senza paura di

mostrarci a Lui, siamo trasformati nella Sua stessa immagine “di gloria in gloria, secondo che opera il Signore che è Spirito.”

Contempliamo la gloria di Dio, nello specchio della nostra vita, che è Gesù. Scopriremo allora veramente noi stessi, e diventeremo come Lui; non vedremo più le nostre brutture che si erano attaccate a noi, per effetto del peccato, ma scorgeremo la nostra immagine ricreata in Dio, la nostra immagine a somiglianza del Figlio di Dio.
( brano tratto dal libro Contemplando il Tuo volto)



...
Scritto da ......., 25 luglio 2012, 17:26
IL MONDO DELLA NATURA RIVELA IL DIO DELLA GLORIA
Noi siamo profondamente legati al mondo e alla sua sorte. Questo mondo della natura occupa uno spazio enorme nei salmi. Lo consideriamo per primo. I salmi sono poesia. Nei salmi la natura non è interpretata scientificamente, ma poeticamente. Tra poesia e preghiera c’è una grande affinità.Poesia e preghiera a cosa servono? Molti dicono che pregare e poetare è tempo perso. Carmina non dant panem: non si campa di poesia. Il mondo della natura con tutto ciò che il Signore vi ha disseminato ci richiama proprio il tema della gratuità che è comune alla preghiera e alla poesia. Nel salmi tutto il creato viene associato alla preghiera, tutto acquista trasparenza. Il cuore delle cose emerge attraverso i salmi: "I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento" (Sal 19, 2); "Egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome" (Sal 147, 4). Nelle creature esiste un linguaggio muto che diventa esplicito attraverso la mediazione dell’uomo che capta quelle voci e le riesprime in termini di "eucaristia". Ne nasce una specie di lode cosmica in cui tutte le creature sono chiamate a raccolta.Noi oggi siamo troppo razionalisti e ci sentiamo estranei alle cose. Solo pochi e raramente sanno captarne il linguaggio meraviglioso. Il salmista, invece, trasfigura le cose e si lascia prendere dalla loro bellezza. Per recitare nel modo giusto i salmi, dobbiamo lasciarci avvolgere in quest’onda poetica. Senza un pizzico di poesia non si possono gustare i salmi. In questo modo il lirismo diventa atto di fede e la preghiera si fa contemplazione. Fede e poesia si sposano. Il creato diventa una grande sinfonia. Così la natura si apre davanti a noi come un mondo amico in cui tutti cantano: dal mugghiare del mare, all’urlo della tempesta, allo scintillio delle stelle. Il regno della natura esprime il volto del Dio della gloria.

Salmo. Di Davide.

2 O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra:
sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.
3 Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
4 Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
5 che cosa è l’uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell’uomo perché te ne curi?
6 Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
7 gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi;
8 tutti i greggi e gli armenti,
tutte le bestie della campagna;
9 gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
che percorrono le vie del mare.
10 O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.

Se poi penso che tutte le cose il Signore le ha fatte per me non posso non commuovermi. Tutte queste cose sono un dono che Dio nella sua bontà ha destinato a me sin dall’eternità e mi regala nel tempo: questa mattina ha fatto sorgere il sole che ora splende per me; davanti a me dispiega questo panorama che mi riempie il cuore di gioia, ecc. Il Signore ha pensato a me da sempre e mi ama. Ogni suo dono è un messaggio del suo amore.


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