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29-07-2012

STRANEZZE? (omelia domenica 29 luglio)

Il brano del vangelo racconta il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Questo brano presenta alcune ‘stranezze, attraverso le quali possiamo capire il valore di questo segno di Gesù, come lo chiama Giovanni. Segno significa gesto che rivela l’identità di Gesù.

La prima stranezza sta nel fatto che tanta gente sia radunata attorno a Gesù, senza essersi preoccupata di portare con sé, neanche una merendina! Certamente qui il pensiero va all’esperienza del popolo d’Israele nel deserto del Sinai. Lì Dio mandò la manna. Anche qui c’è un popolo numeroso, un popolo che vuole incontrare Gesù e per questo ‘dimentica’ altre necessità, come quelle del corpo. Questo popolo sente più urgente ascoltare la Parola di Gesù e attingere dalla sua ‘potenza’. Così, anche oggi vogliamo scorgere che tra le necessità dell’uomo non c’è solo quella del cibo e del divertimento. L’uomo ha bisogno di un senso per viver, ha bisogno di valori fondamentali sui quali costruire la convivenza, ha bisogno di un ‘amore grande come Dio’, ha bisogno di ergersi verso l’infinito, ha bisogno di una ‘potenza’ che viene dall’alto. Gesù ama questo popolo, ha compassione di esso perché riconosce con simpatia che essi guardano a Lui. Egli allora si preoccupa anche del loro bisogno corporeo.

La seconda stranezza sta nel fatto che Gesù non compie subito il miracolo, come altre volte, ma comincia a fare domande ai suoi discepoli. Attraverso queste domande emerge l’impossibilità materiale di rispondere a quel bisogno. Perché la tira tanto per le lunghe? Cosa accade nel frattempo? Attraverso queste domande Gesù coinvolge i suoi discepoli nel problema, nell’attenzione alla situazione, nel porsi degli obiettivi. Qualcuno (l’unico che appare un po’ giudizioso, il più organizzato, quello che per giustizia avrebbe dovuto dire: ‘io ho fatto la mia parte e gli altri no! Che vogliono?) si sente chiamato tanto in causa da offrire la propria ‘merendina’! Tutti sono chiamati a ‘giocarsi’ sulle parole di Gesù che comincia a mettere in pratica la distribuzione. Ecco emerge la volontà o necessità di Cristo di agire attraverso l’uomo, attraverso di noi.

Ho guardato le grandi miserie del mondo:
bambini che muoiono di fame, ingiustizie e sofferenze sui poveri e folle sterminate
che ancora non conoscono il Vangelo.

Allora ho pregato Dio con dolore, quasi con rabbia,
e gli ho urlato:
" Dio, perché non fai niente?"

Lui mi ha risposto, sospirando:
" Io ho fatto quello che dovevo fare!" " Ma...cosa hai fatto se tanta gente..."
Con pazienza ferma, mi ha chiuso la bocca,
per non farmi continuare a sbagliare.

Poi, quasi piangendo, mi ha sussurrato:
" Per questi miei figli che soffrono,
io ho fatto te".


 

Papa Benedetto ci dice nella lettera Caritas in Veritate:

“L'uomo è posto davanti alla stupefacente esperienza del dono, cioè alla gratuità. La gratuità è presente nella vita umana in molteplici forme, spesso non riconosciute a causa di una visione solo produttivistica e utilitaristica dell'esistenza. Farsi dono è vertice dello sviluppo dell’amare. Da qui si genera la comunione umana.

Infine la terza stranezza: Le folle finalmente acclamano Gesù come Messia, lo vogliono fare re…. E lui scappa. I conti non tornano. Perché? Cosa c’è che non va? Non va che l’atto di fede dell’uomo significhi piegare Dio alle proprie volontà terrene e materiali trascurando il resto. “ Si cerca la consolazione di Dio e non il Dio delle consolazioni”. E’ diverso. Ma chi è allora veramente Gesù? Cosa dobbiamo capire ancora? Abbiamo ancora tanta strada da fare per rintracciare dove Gesù si è nascosto, là sul monte.  Saliamo anche noi sul monte, in preghiera per scrutare il mistero divino e non piegarlo ai nostri voleri.

 Commenti (1)Add Comment
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Scritto da chicco di grano, 29 luglio 2012, 13:51
Le belle parole di questa omelia mi aiutano a comprendere,...che il cuore del nostro essere ..e della nostra vita è il desiderio di VIVERE un'amicizia intima e profonda con GESU' e di volgere, (nonostante difficolta e paure) costantemente a LUI cuore e sguardo.
Grazie infinite....

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