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17-09-2012

VERIFICARE LA FEDE (omelia)

OMELIA 16 SETTEMBRE 2012 XXIV TOB

Spesso ci sroge una domanda sulla nostra fede, soprattutto nei momenti difficili. E’ una domanda sulla qualità della fede.

Le letture vogliono farci riflettere sulla qualità della nostra fede. Essa in ultimo dev’essere libera e totale.

Essa è dono di Dio. Cfr la risposta di Gesù a Pietro dopo la sua professione di fede, secondo Matteo. La fede allora va invocata nella preghiera.

La fede è un atto libero. ‘Se vuoi’… Essa risponde alla domanda: ’chi sono io per te?’ Chi è Gesù per te?

San Francesco: ‘tu sei il mio Dio e il mio tutto’;

Madre Teresa nel suo diario: “Gesù è il mio Dio. 
Gesù è il mio sposo.
Gesù è la mia vita. 
Gesù è il mio unico amore.
Gesù è tutto per me. 
Gesù, per me, è l’unico

Chi è Gesù per te? Prima dei riti che compiamo e delle abitudini religiose, dobbiamo cercare sempre di ridare risposta a questa domanda.

Gesù indica anche che questa fede ci deve coinvolger in tutto noi stessi. Egli dice: “chi mi vuol seguire rinneghi se stesso prenda la sua croce ogni giorno e mi segua

Non basta la fede come consuetudine della domenica, oppure la fede come talismano per le prove della vita o come medicina dei momenti difficili.

Ci sono persone che hanno preso sul serio l’invito totalizzante della fede.

Questa frase del Vangelo ha animato p Daniele Badiali, tanto che la citava spesso nelle sue lettere. Come l’ha applicata? Partendo per la missione, facendosi carico dei piccoli nell’oratorio. In un certo modo come dice la seconda lettura: attraverso le opere della carità. “con le mie opere ti mostrerò la maia fede’.

Questa frase animò anche il contadino tedesco Franz Jegerstatter, uomo semplice ma di una fede profonda, il quale, avendo colto il progetto omicida di Hitler, attraverso questo brano, trovò la forza di opporsi al regime. In una letera aveva scritto: “Non è forse più cristiano offrire sé stesso in sacrificio piuttosto che, per salvarsi la vita, dover uccider egli altri?” Così egli rifiuta il servizio militare al servizio di Hitler e va incontro alla pena capitale, che per noi è martirio. Oggi sulla sua tomba è scritto: “Chi perderà la vita per causa mia la troverà. Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perder la sua anima?” Egli ha vissuto un po’ come il servo descritto da Isaia nella prima lettura che mostra un uomo disponibile a seguire la via della fede fino alle sue più estreme conseguenze, le conseguenze del vero amore.

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