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15-10-2012
LA FEDE E' UN INCONTRO (omelia)

2012 è l’anno …della fine del mondo!? Forse alcuni hanno questa conoscenza: secondo le previsioni di un fantomatico calendario Maya a dicembre 2012 ci sarebbe la fine del mondo. Magari parleremo un’altra volta di questa idea della ‘fine’, ma oggi dovremmo interrogarci su quali basi hanno usato i Maya per arrivare a questa affermazione. Perchè un’ affermazione su una cosa così grande e determinante per tutti (anche nel vagelo di oggi c’è una domanda sulla fine, sull’eternità), la si fa prendendola da qualche parte. Speriamo sia qualcosa  di sicuro!

Noi cristiani quest’anno l’ abbiamo chiamato ‘l’anno della fede’. C’è il ricordo dell’ inizio del Concilio Vaticano II° e forse avete anche visto alcuni servizi in TV sull’apertura a Roma di questo anno della fede. Certo sembra volere essere un confronto con i Maya: voi dite che viene la fine del mondo in base a non si sa quale calendario o calcolo; noi per parlare di queste cose  abbiamo la fede. Ma cosa vuole dire per noi: avere la fede?

Il Vangelo di presenta un racconto che può essere significativo, anche per dirci qualcosa sulla fede. Narra di qualcosa che avviene sulla strada e di un incontro tra un tale (o un giovane) e Gesù.

La strada è il luogo ove Gesù sta molto spesso. La strada è il luogo ove si snoda la vita: ci sono le case, i mercati, le chiese, la gente che viaggia, i mendicanti che chiedono l’elemosina, ecc. Egli cammina lungo la strada per incontrare la gente, perchè deve portare un messaggio importante: ‘il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al vangelo’, detto in altre parole ‘ Dio ti ama, prendilo sul serio!’. Anche per noi la strada può essere importante come luogo che esprime lo scorre della vita verso i nostri sogni e verso gli altri, ma anche il luogo delle ricerche, delle domande, dei viaggi. C’è un’esperienza spirituale che mi parrebbe importante riscoprire in tutta la sua portata: è il pellegrinaggio. Un camminare verso una meta santa.

Un tale (un giovane?) corre incontro a Gesù, si getta ai suoi piedi. Qui sta l’aver fede: l’incontro tra la nostra strada e quella di Gesù Cristo come oggi ci è presentato dai suoi discepoli, cioè dalla Chiesa e dalla comunità parrocchiale o dalle associazioni che abbiamo conosciuto. La fede è questo buttarci in ginocchio davanti a lui, perchè abbiamo sentito che Lui vale molto. E’ rivolgerci a lui con fiducia, anche se non sappiamo ancora come andrà a finire!

Gesù viene chiamato ‘maestro buono…’ Chi è maestro buono oggi? Nell’esperienza scolastica buono può essere chi ci da poco compito o ci lasciare chiacchierare in classe. Per alcuni più sensibili, ‘maestro buono’ è chi ci sa capire, chi sentiamo più vicino nelle nostre problematiche e attese. Forse per i più profondi ‘maestro buono ‘ è colui che ci sta insegnando qualcosa di veramente bello e importante, magari anche difficile. E’ colui che capiamo essere appassionato e ci trasmette la sua passine per qualcosa che allora avvertiamo importante. Quel tale chiama Gesù buono a che livello?

Colui che ci fa ‘degli sconti’? Beh sembra di no. Anzi alla fine chiede qualcosa che a molti pare impossibile: distaccarsi dalle proprie ricchezze, viste come un idolo e quindi false per noi. Gli idoli bloccano la nostra libertà. Lui ci lascia liberi di sceglire e quel tale se ne andò. Lui non ha fatto sconti: abbiamo la nostra coscienza e libertà. Gesù ha solo la convinzione che ‘nulla è impossibile a Dio’. Quindi chissà un giorno ci rincontreremo!

Può essere un maestro compassionevole, come vediamo nel momento in cui Gesù ‘fissatolo lo amò’. Che bella espressione ! Tu ti senti amato da Gesù? Egli forse sapeva già dell’esito negativo del loro incontro? Eppure lo ha amato lo stesso!

Buono potrebbe essere nel fatto che è ‘esigente’ fino a proporci una via di pienezza (una cosa sola ti manca) o di perfezione (se vuoi essere perfetto). Dice ‘va vendi tutto quello che hai dallo ai poveri poi vieni e seguimi’. Ora la sua parola è davanti a noi e come dice la seconda lettura ‘ la sua Parola è viva, efficace e penetrante, arriva fino al cuore a distinguere il bene dal male, a confortare gli animi e orientare le scelte.

La fede sta qui in questo incontro tra Gesù e noi, nel momento che gli portiamo le nostre domande e ci mettiamo in ascolto della sua Parola. Essa, se la capiamo come il consiglio del vero maestro, porterà qualcosa in noi…per diventare ‘buoni’ come Lui… Poi tutto il resto è dono del Cielo.
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