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briciola 10-11-2012 PDF Stampa
10-11-2012
GUARDATE
Gesù guardò la povera vedova che gettava due spiccioli nel tempio e la lodò davanti ai fiscepoli. Che bello scoprire che Dio guarda i nostri piccoli gesti d'amore quotidiani. Quando stiamo lì nella fatica della fedeltà, col sudore della fronte, nell'impegno per lascolto, a preparare una lezione, a correre per i figli, a sopportare lo stress... Dio ci guarda. Egli ha per noi una grande ammirazione. Desidriamola questa ammirazione, più di altri elogi. Ci aiuti per andare avanti.
Impariamo anche noi a guardare i piccoli gesti, poco eclatanti, ma molto significativi nell'amore. Impariamo a lodare chi fa il bene. Impariamo ... dai poveri che sanno dare anche nel loro piccolo.
Ne conosci qualcuno?
 Commenti (7)Add Comment
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Scritto da Renato, 13 novembre 2012, 10:57
San Paolo, Lettera agli Ebrei, 13.1/2 "Perseverate nell'amore fraterno. Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo." Forse, come scrive la Nonna, i bambini sanno riconoscere gli angeli perchè guardano con gli occhi della innocenza e non con i nostri occhi che vedono solo un povero con i suoi stracci.
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Scritto da una nonna, 12 novembre 2012, 15:44
Gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date
Alcuni giorni fa ero in strada con mia nipote, una bambina di circa 8 anni. Stavamo camminando, quando abbiamo visto sul marciapiede un mucchietto di buste e cartoni, con un giovane tutto rannicchiato sopra. Quello che tutti chiameremmo "barbone".
Il mio occhio, anche se "cristiano" ma purtroppo abituato a queste scene, quasi aveva escluso dall'attenzione questa presenza. Ma quello della bambina no! Più ci avvicinavamo al povero, più lei lo guardava con occhio evangelicamente misericordioso. Accortomi di questo atteggiamento, passo una moneta alla bambina per metterla nel cestino, quasi vuoto, del povero. A questo punto il giovane si alza e velocemente si allontana.
Dove starà andando?
Entra in un bar e quasi subito ne riesce con un ovetto di cioccolato in mano e lo dona alla bambina con un sorriso che non dimenticherò mai! E subito scompare, tornando al suo mucchio di povere cose! Sono rimasto senza parole!
Anche la nipotina è rimasta colpita dal dono ricevuto.
Mi sono subito ripreso, spiegando alla bambina che quello che conta è l'amore! Noi avevamo donato solo una moneta, lui aveva donato oltre all'uovo di cioccolato un enorme gesto d'amore!

"... forse non potrò mai risolvere il problema della povertà per tutti i poveri del mondo, ma per questo povero che ho davanti devo fare tutto quello che è nelle mie possibilità!" (Beata Madre Teresa di Calcutta)
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Scritto da Patrik, 11 novembre 2012, 13:34
Sono i poveri in spirito, secondo il Vangelo, che sanno dare tutto di sé, facendo splendere la Chiesa di Gesù, povero, ma ricco di amore.
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Scritto da A., 11 novembre 2012, 13:27
Li dove non c'è amore, metti amore e troverai amore. (Tonino Bello)
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Scritto da C., 10 novembre 2012, 23:42
Rincasavo frettolosamente nel tardo pomeriggio, desideroso solo di una buona doccia e il solito riposino sul divano. Ero stressato e un po’ nervoso per dei problemi sorti al lavoro. Giornata di metà autunno, con una pioggerellina che entrava nelle ossa.
Lungo la strada del ritorno, ho incontrato i soliti poveri, ai quali ho dato i soliti spiccioli, ricambiato dai soliti cenni di ringraziamento, ma con la solita insoddisfazione che mi rimaneva dentro dopo quel piccolo gesto di carità. Era facile, troppo facile, mettere le mani in tasca e sentirsi a posto in coscienza.
Stavo attraversando la strada che porta a casa mia, quando mi sono accorto che dietro di me camminava un cagnolino tutto bagnato, col pelo arruffato. Mi fermavo e lui si fermava. Camminavo e lui camminava.
Davanti al portone di casa ho tentato di accarezzarlo, ma lui si allontanava per poi ritornare vicino. L’acqua che scendeva la vinse sulla curiosità ed entrai in casa.
Affacciandomi alla finestra vidi il cagnolino seduto con la testa che guardava in su verso la mia finestra. Allora decisi che aveva fame, scesi e offrii un po’ di pane e un po’ di latte in una scodella. Ma non dette neanche uno sguardo al cibo, fissava i miei occhi, facendo due passi indietro e ritornando vicino a me. Per tre o quattro volte si allontanava da me e poi ritornava.
Non conoscendo affatto il linguaggio canino, intuii però che dovevo seguirlo. E così feci. Mi condusse ai margini di un prato, vicino ad un cespuglio robusto. Si sdraiò davanti ad una cagnolina che stava allattando 4 cuccioli. La bellezza di quella scena mi riempì il cuore di tenerezza e gli occhi di lacrime. Prima, non ha voluto né acqua né cibo, voleva solo che fossi presente.

Non conosco il linguaggio degli animali, chissà quante volte non ho capito quello delle persone!
(don Mauro Manzoni)
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Scritto da chicco di grano, 10 novembre 2012, 16:11
Stando vicina a queste persone povere (con povertà di varia natura) ho sperimentato un ascolto, che non è quello delle parole, , ma del “cuore a cuore” attraverso tanti piccoli gesti, che volevano rendermi presente senza essere invadente. Ascoltando questi bisogni e provando a dare delle risposte, strada facendo, ho sperimentato che la” Provvidenza” mi/ci accompagna con meravigliosi segni di benedizione. Come sempre, l’amore di Dio ci chiama ad essere con Lui costruttori e al tempo stesso spettatori dei miracoli che si compiono lungo il corso della nostra vita.I nostri cuori inquieti e sempre in ricerca trovano pace e senso in quei piccoli incontri fatti di sguardi e non di parole. Questi piccoli gesti non si possono spiegare, ma attraverso di essi sperimentiamo il “Dio con noi” come non mai.

Questa bellissima avventura ci spinge verso uno stile di vita che mi/ ci sprona ad avere mani tese verso i bisogni materiali, ma anche un cuore capace di essere un dono di amore per le persone sole e in difficolta’ regalandoci di poter sperimentare come l’infinita tenerezza di Dio si manifesta anche nelle nostre vite attraverso di loro!E’ uno scambio meravigliosamente arricchente la possibilità di entrare in comunione con persone appartenenti ad un’esperienza diversa dalla nostra, ma che hanno davvero tanto da insegnarci anche con le loro sofferenze/povertà/fragilitaà/abissi nei quali sono caduti....
IL mio augurio è che più persone possibili...possano sperimentare la bellezza di trasmettere la GRAZIA di BENE che ogni giorno il SIGNORE ci DONA .a chi questa speranza l'hanno persa!!!
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Scritto da Davide, 10 novembre 2012, 15:46
I miracoli accadono sempre senza annunciarsi e senza fare troppo rumore, come se nulla d’importante fosse successo. Sono fenomeni A-normali. Interrompono bruscamente la prevedibilità della realtà, proponendosi in modo spontaneo e occasionale, per poi lasciare che lo scorrere abituale delle cose riprenda il suo solito ritmo. I miracoli succedono con noncuranza. Tutti i gesti d’amore si compiono con noncuranza. La noncuranza in questi casi, lungi dall’essere indifferenza, caratterizza i comportamenti che non hanno bisogno di gloria e di riconoscimenti da parte degli altri.
Ma che cos’è la noncuranza?
Si chiama noncuranza la mancanza di attenzione nei confronti di qualcuno o qualcosa e in amore indica il dare poca importanza alle azioni compiute assecondando le direttive del cuore.
Le personalità creative sono spesso noncuranti e compiono grandi atti d’amore senza mettere enfasi in ciò che fanno. A loro non importano le lodi o l’acclamazione.
Rispondono a un’esigenza interiore che cerca solamente il bene dell’altro.
Non si domandano perché. Agiscono e basta. Sentono di non avere altra scelta, di non poter fare diversamente da così. Infatti, ciò che muove le loro azioni è un bisogno interiore, pressante e improrogabile. Devono farlo!… come quando scappa la pipì!
L’amore agisce secondo un impulso emotivo che bypassa la ragione e non si cura delle convenienze. E’ una forza che parte da dentro e non trova pace, finché non è stata espressa.
Purtroppo, in questa nostra civiltà, che ha fatto del guadagno il proprio Dio e crede nella competizione come in un dogma, il cuore è considerato inutile e chi agisce seguendo i suoi dettami è giudicato poco intelligente. Per questo, spesso, le personalità creative vivono lacerate tra il desiderio di essere come la società richiede e l’incapacità di far tacere quella pressante voce interiore. Queste persone sono capaci di compiere grandi cose con assoluta noncuranza, esprimendo la loro generosità sottovoce.
Agiscono i sentimenti in punta di piedi, senza farsi notare, per paura di essere criticati e derisi.
Amano. Senza fare nessun rumore…… come questa testimonianza:

La mamma di Adele è ricoverata in una casa per anziani eAdele ogni giorno va a trovarla.
Le porta i giornali, la biancheria pulita, qualcosa di buono da mangiare e poi si trattiene per una parte del pomeriggio a farle compagnia. Da qualche mese però, prima di andarsene passa anche a trovare Alfredo, un uomo di circa settant’anni che sta da solo in una stanza in fondo al corridoio.
Alfredo è completamente paralizzato e comunica muovendo le palpebre. Adele prova una per lui simpatia e tenerezza. Ogni giorno si ferma a chiacchierare un poco. Gli racconta qualcosa, legge ad alta voce, scherza. “Non sono sicura che la mia presenza gli faccia piacere, è difficile capire cosa prova e pensa, seguendo solo il battito delle sue palpebre!” racconta. “Le infermiere hanno detto che non ha parenti né amici. Nessuno. E’ sempre solo in quella stanza a guardare il soffitto. Hanno tutti da fare e lo trattano come se fosse un bambino…” Adele scrolla la testa.
Poi continua: “Siccome non parla e non si muove, si è portati a pensare che non capisca niente, invece non è così, è solo diverso dagli altri! Anch’io ci ho messo un po’ a comprendere il linguaggio delle palpebre, ma ora so che mi capisce quando gli parlo. Ci vuole solo molta pazienza… Pensare che passa la giornata lì da solo con i suoi pensieri, mi fa impazzire. Quando mamma sarà dimessa, so già che andrò a trovarlo tutti i giorni, lo stesso.”

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