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briciola 13-11-2012 PDF Stampa
13-11-2012
NECESSARI  NON INDISPENSABILI
Dopo che avete fatto tutto quello che dovevate fare dite "siamo servi inutili" (cfr Lc 17,10). Questa frase va capita nel suo valore e non come svilimento della nostra azione. Essa dice la nostra importanza, ma anche il nostro limite. Noi siamo necessari, ma non indispensabili. Noi siamo da ringraziare, ma non da esaltare. Noi siamo da retribuire, ma non da premiare. Abbiamo fatto la nostra parte, quello che è il nostro dovere. Ecco tutto.
Non è forse questa la normalità dell'amore? Non è forse questa la misura della 'santità nell' ordinario'? Abbiamo bisogno di essere messi sul piedistallo o di fare cose fuori del comune per sentirci realizzati e vivi nel cammino di santità nell'amore?
 Commenti (6)Add Comment
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Scritto da Serena, 20 novembre 2012, 21:49
« Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare » (Vangelo di Luca 17,10). Potremmo rispondere a Gesù : « In queste condizioni, se sono davvero inutile, trova qualcun’altro ! » Ma la logica del Vangelo non è quella degli uomini. Sì, il termine greco è « inutili », e tentare di addolcirlo sarebbe tradire la Parola di Dio. Ma non è un motivo per abbandonare il servizio perché… « inutili » ci dice prima di tutto che c’è un unico Salvatore del mondo, Gesù ; non siamo utili alla Salvezza. Eppure il Signore vuole fare di noi non solo suoi servi, ma anche suoi amici associandoci alla sua opera di Salvezza, non per salvare il mondo – è già fatto – ma per far conoscere questa sua Salvezza a tutti. Cristo non vuole abbassarci ne scoraggiarci, ma ci spinge a « fare quanto dobbiamo fare », cioè compiere la volontà di Dio che ci ha spiegato durante tre anni. Saremo allora dei servi inutili felici di mettere in pratica il Vangelo e di farlo conoscere ; dei servi inutili che amano il loro Maestro e si fidano completamente di lui perché egli li tratta non come degli schiavi ma li ama alla follia !
P. Pierre AGUILA
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Scritto da G., 13 novembre 2012, 21:41
una riflessione che mi ha toccato molto e desidero condividerla......


Vangelo di non semplice comprensione alla prima lettura, lo ammetto… La frase “siamo servi inutili” però è lì che focalizza la mia attenzione, come fosse un’insegna al neon lampeggiante.
Credo proprio che ci venga richiesto per prima cosa un bagno di umiltà. Essere servi inutili non corrisponde banalmente a non fare niente, o a fare tutto invano… piuttosto ci richiede, ogni volta in cui ci impegniamo in qualcosa, di lasciare da parte tutto il corollario (che alle volte prende il sopravvento) di sentimenti tutti umani come ad esempio l’autocelebrazione di sè e di concentrarsi sulla gratuità del dono…. in questo senso diciamo “abbiamo fatto quanto dovevamo fare”. Ogni volta che ci riesce bene qualcosa per cui ci siamo spesi dobbiamo infatti solo ringraziare il Padre per i talenti e i carismi che ci ha donato e per la grande varietà con cui li ha distribuiti a tutti noi. Spesso capita di sentirsi utili o addirittura indispensabili, quando invece dobbiamo entrare nell’ordine di idee che siamo solo un umile tassello di un ben più ampio mosaico. Solo se ci ricordiamo di questo e della bellezza del dono gratuito di sè, sempre spinto dall’interesse verso l’altro e mosso dall’Amore del Padre riusciamo a riscoprire la pienezza della vita e la pace vera, senza stress, ansie da prestazione, gelosie ed egoismi. Tralasciando volutamente alcuni esempi all’interno dei servizi della parrocchia penso alla messa in scena di uno spettacolo teatrale. La cosa più importante che ho imparato da questa attività è che tutti fanno parte di una squadra e quindi sono allo stesso modo importanti per la buona riuscita dello spettacolo. L’attore protagonista ci mette la faccia e quindi riceverà più applausi ecc, ma senza la dedizione e l’impegno del suggeritore, della sartoria, della comparsa che resta in scena 20 secondi, di chi ha pulito il teatro, di chi ha montato le scenografie e di una miriade di altre figure lo spettacolo non sarebbe riuscito…
Voglio pregare pertanto perchè possiamo allontanare da noi il pensiero di: “come farebbero gli altri senza di me?” o il “gongolare” ogni volta che si sentiamo bravi in quello che facciamo. Signore, aiutaci a non occupare mai il Tuo posto e a non porti in secondo piano rispetto all’esaltazione dei servizi che facciamo in Tuo nome.

★( riflessione di Gulli )★
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Scritto da davide, 13 novembre 2012, 21:12
"Servi inutili ..a tempo pieno"


"Anche tu per evangelizzare il mondo": il Signore ce l'ha anche con te. La sua mano tesa ti ha individuato nella folla. È inutile che tu finga di non sentire, o ti nasconda per non farti vedere. Quell'indice ti raggiunge e ti inchioda a responsabilità precise che non puoi scaricare su nessuno. "Anche tu". Perché il mondo è la vigna del Signore, dove egli ci manda tutti a lavorare. A qualsiasi ora del giorno. Non preoccuparti: non ti si chiede nulla di straordinario. Neppure il tuo denaro: forse non ne hai. E quand'anche ne avessi, e lo donassi tutto, non avresti ancora obbedito all'intimo comando del Signore. Si chiede da te soltanto che, ovunque tu vada, in qualsiasi angolo tu consumi l'esistenza, possa diffondere attorno a te il buon profumo di Cristo. Che ti lasci scavare l'anima dalle lacrime della gente. Che ti impegni a vivere la vita come un dono e non come un peso. Che ti decida, finalmente, a camminare sulle vie del Vangelo, missionario di giustizia e di pace. Esprimi in mezzo alla gente una presenza gioiosa, audace, intelligente e propositiva. Ricordati che l'assiduità liturgica nel tempio non ti riscatterà dalla latitanza missionaria sulla strada. Ma fermati anche 'a fare il pieno' perché in un'eccessiva frenesia pastorale c'è la convinzione che Dio non possa fare a meno di noi. [...] Se vi dicono che afferrate le nuvole, che battete l'aria, che non siete pratici, prendetelo come un complimento. Non fate riduzioni sui sogni. Non praticate sconti sull'utopia. Se dentro vi canta un grande amore per Gesù Cristo e vi date da fare per vivere il Vangelo, la gente si chiederà: "Ma cosa si cela negli occhi così pieni di stupore di costoro?"

(don Tonino Bello)
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Scritto da Rosalba, 13 novembre 2012, 19:06
Anch'io non concordo pienamente con questa riflessione, o meglio nella sua interpretazione .
Ho pensato a me, e mi ha fatto un po' male.
Io vorrei fare la mia parte, la parte che mi è stata assegnata, ma non ci riesco , non me la fanno fare.
Vorrei veramente e con tutto il cuore essere un servo inutile.
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Scritto da Don Massimo Goni, 13 novembre 2012, 18:10
Grazie del contributo. Molto bello e utile. La mia meditazione era proposta in collegamento del brano più esteso a cui fa riferimento la frase e cioè Lc 17,7-10. Credo che ci stiano tutte e due le cose. Continuiamo a scambiarci pensieri e preghiere. Ciao
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Scritto da ..., 13 novembre 2012, 17:32
Ringrazio per la briciola,......ma non concordo nella riflessione.
I termini di confronto qui sopra citati:necessari--indispensabili
ringraziare-esaltare
retribuire-premiare
parte-dovere mi trasmettono una svalorizzazione del significato profondamente spirituale di questa Parola ..per renderlo di troppa materiale e commerciale interpretazione.
La frase del Vangelo va capita sì nel suo valore...che colgo sia quello di mettere in evidenza il nostro limite o meglio più precisamente le nostre dipendenze,inconsistenze,fragilita'ecc....per evidenziare a mio avviso la GRANDEZZA del nostro SIGNORE,rendendogli grazia per i doni che nonostante le nostre debolezze egli ci regala.Questa parola sviluppa un senso profondo di Gratitudine che ci porta a capire la bellezza di mettersi ..al suo servizio.Un servizio che --non--deve ricevere nè ringraziamenti,nè esaltazione e tantomeno --retribuzioni e premi!!!Cio' che facciamo non è equiparabile nemmeno a un dovere in quanto ci lascia liberi di AMARLO e AMARE!!!.
Solo se capiamo le nostre piccolezze,e ci liberiamo dalle nostre Superbie e caparbieta' ...diventeremo "VERI SERVI INUTILI" perchè sapremo con umilta' AFFIDARCI a LUI..e automaticamente risplendera' in noi il Prodigio che abbiamo dentro.
Questo è un passaggio importante per cogliere che il "GRANDE ARTISTA" è DIO e noi siamo vasi di argilla nelle sue Mani.E' LUI che lavora e qui sta la nostra inutilita' a mio avviso.
La normalita' dell'amore,la santita' dell'ordinario,la nostra realizzazione non sta nell'essere messi ...su un piedistallo,o esaltati o valorizzati ecc....ma nel "LASCIARCI TRAFIGGERE IL CUORE" come successe ai discepoli a Pentecoste ..in cui lo SPIRITO SANTO fa questo effetto .illumina i nostri peccati per condurci al pentimento...a scavare dentro di noi..come cammino di purificazione....e l'AMORE che tutto copre
tutto crede
tutto spera
tutto sopporta
diventera' un esercizio vivo e presente nella nostra quotidianeita' verso la santita'.

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