19-11-2012 |
GUARDANDO DALLA FINE (omelia 18 novembre 2012)
Avevo promesso che saremmo tornati sulla famosa questione
del ‘calendario Maya'. Qualcuno lo ha chiesto: ma non ci hai mica detto come va
a finire. Si sappiamo che questa ‘previsione' direbbe della fine del mondo il 12-12-2012.
Bene la curiosità delle persone cresce, forse cresce anche la tensione. Il tema della fine
interessa e impaurisce. Molte espressioni religiose, come quella della setta
dei Testimoni di Geova provano a dire la data di questa fine. A dire il vero
proprio i testimoni di Geova l'hanno già stabilità alcune volte questa data.
Anche l'anno liturgico sta volgendo al termine, con le
ultime due domeniche e proveremo a confrontarsi su alcune riflessioni che ci
vengono proposte dalle letture circa la fine del mondo.
Il Vangelo di oggi afferma che la ‘Parola di Dio non
passerà' a differenza delle cose, delle mode, delle ide umane e della nostra
stessa carne, che passa. La Parola di Dio resta il punto di riferimento sicuro.
Certo è da interpretare, ma qui ci aiuta il Magistero della Chiesa.
Ora la Parola di Dio afferma: la data e l'ora non ci è dato
di conoscerla. Neppure Colui che è la piena rivelazione di Dio, cioè Gesù
Cristo lo può dire: essa è nel disegno del Padre.
Se questo ci da chiarezza sui falsi profeti, che potremmo
definire ‘profeti di sventura', non ci toglei però l'ansia della fine.
IL FALSO POSITIVO
Davanti all'ansia di una fine catastrofica e dolorosa,
comunque ignota noi cerchiamo di reagire in modo ‘ottimista' dice qualcuno,
cioè non pensiamoci! Questo è ‘un falso positivo'. E' questo anche il modo di
chi persegue la via dell'allegria ad ogni costo e sempre, un'allegria sempre
più sfrenata, esagerata, irrazionale... che gioca con la morte. Per qualcuno il
simbolo di questa allegria è Halloween. Ma anche qui dovremmo chiederci: ci
basta esorcizzare la paura e non sentirla più? Abbiamo dato risposta alla
domanda della fine?
IL VERO POSITIVO
Secondo chi si intende di psiche umana è sempre più positivo
fare i conti con la realtà e imparare ad affrontarla da persone adulte, mature
e responsabili. La Parola di Dio ci dice che non sappiamo l'ora e il giorno, ma
ci dice di stare davanti all'idea della fine, non la nega. Siamo quindi
invitati per prima cosa ad affrontare la domanda sulla fine del mondo in modo
serio (in questa domenica e nella prossima ci proveremo). Farsi la domanda è
doveroso.
Il primo punto veramente positivo è: accettare che ci può
essere una fine. Non neghiamo questa prospettiva anche se dolorosa e
angosciosa. Possiamo affrontarla con l' aiuto della "Parola di Dio che non
passerà mai': lì c'è il segreto dell' eternità.
LA NOSTRA PARTE
La Parola di Dio continuamente ci richiama alla nostra
responsabilità, davanti al bene e al male. Purtroppo dobbiamo dircelo: se c'è
un rischio imminente di fine del mondo questo sembra, per adesso una
‘irresponsabilità umana'. Tra le diverse ‘catastrofi naturali' che hannoportto
a cambiamenti significativi nella terra, tipo la fine dei dinosauri, ora c'è la
possibilità di una fine data dall' ingordigia umana. Sono i problemi dello
sfruttametno del pianeta, dei problemi ecologici e dei disastri nucleari (più
che dei danni dei teremoti!). Qui dovremmo attuare risposte nuove e
significative.
I SEGNI POSTIVI
La ‘Parola di Dio che non passa' dice però che siamo in una
primavera e dobbiamo scorgere i segni dell'estate che avanza. Così non
dimentichiamo i frutti del lavoro fatto in questi annni affinchè noi tutti ci
sentiamo maggiormente ‘cittadini della terra': è cresciuta la coscienza
ecologisata, i giovani sanno fare la raccolta differenziata, in molte parti
della terra crescono le aree verdi e le foreste.
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